27 - Rimborsabilità di pembrolizumab più chemioterapia nel trattamento di I linea del tumore esofageo e della giunzione gastro-esofagea
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A cura di Michela Bartolini Nei pazienti con carcinoma dell’esofago e della giunzione gastro-esofagea in fase metastatica il trattamento chemioterapico con fluoropirimidine e derivati del platino rappresenta lo standard di...
show moreNei pazienti con carcinoma dell’esofago e della giunzione gastro-esofagea in fase metastatica il trattamento chemioterapico con fluoropirimidine e derivati del platino rappresenta lo standard di trattamento di prima linea. Recenti miglioramenti riguardano prevalentemente nuove terapie target e l’immunoterapia. Il 10 luglio 2023 AIFA ha autorizzato la rimborsabilità di pembrolizumab, in associazione a chemioterapia contenente platino e fluoropirimidina, per il trattamento di prima linea di pazienti con carcinoma dell'esofago localmente avanzato non resecabile o metastatico o adenocarcinoma della giunzione gastroesofagea HER-2 negativo con espressione di PD-L1 CPS score ≥ 10. I dati a supporto di tale indicazioni sono stati riportati dallo studio KEYNOTE-590 pubblicato su Lancet. In questo studio di fase 3, pembrolizumab più chemioterapia ha mostrato miglioramenti significativi nell’overall survival, nella progression free survival e nell’objective response rate, rispetto alla sola chemioterapia in pazienti con carcinoma dell’esofago non resecabile, localmente avanzato o metastatico, e nel carcinoma della giunzione gastro-esofagea di tipo Siewert 1. Nello specifico, dall’analisi dei sottogruppi si evince come l’efficacia del trattamento sperimentale sia significativa solo sui pazienti con PD-L1 CPS score ≥ 10 con un vantaggio assoluto di 4,1 mesi nell’overall survival e di 2 mesi nella progression free survival. Per questo motivo AIFA ne ha approvato la rimborsabilità solo su questo sottogruppo di pazienti.
Qual è la rilevanza pratica di questa novità?
L’introduzione del trattamento con pembrolizumab in associazione alla chemioterapia rappresenta una conferma dell’efficacia del trattamento combinato di chemioterapia con un immuno check-point inhibitor nell’adenocarcinoma dell’esofago e della giunzione gastro-esofagea, mentre rappresenta la novità nel trattamento del sottotipo squamocellulare. La combinazione si afferma quindi come nuovo standard terapeutico di prima linea in questo tipo di tumore, sia con istotipo squamocellulare che adenocarcinoma, e con PD-L1 CPS score ≥ 10.
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