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3' grezzi Ep. 640 Aiuto! Il deleddismo!
Oct 2, 2023 ·
3m
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3' grezzi Ep. 640 Aiuto! Il deleddismo!
Description
🎧 🎬🔍 Cos'è il deleddismo? Dopo Grazia Deledda, sembra che tutti abbiano seguito la stessa strada, producendo opere tristi e cupe che non rappresentano la Sardegna moderna. 🏞️🤷♀️ Anche se...
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🎧 🎬🔍 Cos'è il deleddismo? Dopo Grazia Deledda, sembra che tutti abbiano seguito la stessa strada, producendo opere tristi e cupe che non rappresentano la Sardegna moderna. 🏞️🤷♀️ Anche se Grazia Deledda è stata una figura importante nel suo tempo, diciamo che ha già dato, infatti esistono scrittori sardi contemporanei straordinari che meritano di essere scoperti. 📚📌
TRASCRIZIONE [ENG translation below]
Ieri, mentre me la prendevo con la filmografia sarda, mi sono lasciata un po' prendere la mano e sono arrivata alla fine dei miei 3 minuti grezzi, senza riuscire a parlare di una cosa che invece mi sta molto a cuore ed è l'imperversante deleddismo che appesta e ammorba la produzione cinematografica made in Sardinia.
Cos'è il deleddismo? Grazia Deledda, grande scrittrice, vincitrice del premio Nobel, però pare che sia stata l'unica, che dopo Grazia Deledda abbiano buttato via lo stampino degli scrittori e che esista sempre lei. E quindi continuano a sopravvivere tutti i luoghi comuni provenienti dai suoi romanzi.
Ora, devo dire che a me Grazia Deledda non fa impazzire, anzi non mi piace per niente, la trovo molto noiosa, ma così come trovo noioso il teatro da quarta parete non mi dice niente, sarà pure brava, vabbé, ma a me non dice niente. Il fatto è che quando i registi e gli scrittori e gli sceneggiatori che si accingono a fare un film sardo, sull'identità ambientato, in Sardegna, sono impantanati nel deleddismo che è caratterizzato da sempre tutto truce, tutto scuro, tutto terribilmente miserabile, pare che non siamo mai usciti dalla condizione, da libro Cuore dell'Ottocento, è vero che Grazia Deledda è figlia dell'Ottocento perché è nata alla fine dell'Ottocento, però dai, abbiamo superato queste cose qua.
Contemporaneamente, invece, vengono incredibilmente ignorati dei bravissimi scrittori sardi che scrivono sì della Sardegna, ma potrebbero scrivere di qualsiasi altro posto proprio perché la loro scrittura trascende i localismi e le geografie, e la mentalità da piccolo borgo.
Sto parlando prima di tutto di Salvatore Satta, che tra l'altro è stato uno dei maggiori giuristi italiani, e del suo "Il giorno del giudizio", un libro fantastico ambientato a Nuoro, dove riesce a tratteggiare una comunità in modo così acuto, così tagliente ma contemporaneamente ironico.
E l'altro scrittore, grandissimo, morto nel 2020, Salvatore Mannuzzu, un magistrato, anche lui faceva parte del mondo delle leggi, e lui è uno scrittore pazzesco, bravissimo, incredibile, che ha scritto tantissimi romanzi e che riesce a dare, a me ricorda molto quel realismo magico alla Cortazar, alla Marquez, dove non succede niente, però crea quest'atmosfera dove incombe la catastrofe, poi però i fatti che accadono non sono mai chissà che, niente di spettacolare.
Quindi mollate Grazia Deledda, prendetevi "Il giorno del giudizio" o qualsiasi altro libro di Salvatore Satta e prendetevi un libro di Salvatore Mannuzzu.
TRANSLATION
Ep. 640 Aiuto! Il deleddismo!.mp3
Yesterday, while I was picking on the Sardinian filmography, I got a little carried away and got to the end of my 3 minutes, without being able to talk about something that instead is very close to my heart and that is the 'raging deleddism that plagues and fouls the made-in-Sardinia film production.
What is deleddism? Grazia Deledda, great writer, Nobel Prize winner, however it seems that she was the only one, that after Grazia Deledda they threw away the mold of writers and she is the only one. And so all the clichés from her novels continue to survive.
Now, I have to say that I am not crazy about Grazia Deledda, in fact I don't like her at all, I find her very boring, but just as I find fourth-wall theater boring, she doesn't say anything to me, she may be good, whatever, but she doesn't say anything to me. The fact is that when directors and writers and screenwriters who are going to make a Sardinian film, about identity set in Sardinia, are mired in the Deleddism that has always characterised everything grim, everything dark, everything terribly miserable, it seems that we have never got out of the condition, from the nineteenth century novel Cuore, it is true that Grazia Deledda is a child of the nineteenth century because she was born in the late nineteenth century, however, come on, we have overcome these things here.
At the same time, however, some very good Sardinian writers who write yes about Sardinia, but could write about anywhere else precisely because their writing transcends localisms and geographies, and small-town mentality, are incredibly ignored.
I am talking first of all about Salvatore Satta, who by the way was one of Italy's foremost jurists, and his "Judgment Day," a fantastic book set in Nuoro, where he manages to sketch a community so sharply, so cutting but at the same time ironic.
And the other writer, really great, who died in 2020, Salvatore Mannuzzu, a magistrate, he was also part of the world of law, and he is an amazing writer, very good, really incredible, who wrote a lot of novels and he manages to give, to me he reminds me a lot of that magic realism à la Cortazar, à la Marquez, where nothing happens, however he creates this atmosphere where catastrophe looms, then however the events that happen are never who knows what, nothing spectacular.
So ditch Grazia Deledda, get "Judgment Day" or any other book by Salvatore Satta and get a book by Salvatore Mannuzzu.
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TRASCRIZIONE [ENG translation below]
Ieri, mentre me la prendevo con la filmografia sarda, mi sono lasciata un po' prendere la mano e sono arrivata alla fine dei miei 3 minuti grezzi, senza riuscire a parlare di una cosa che invece mi sta molto a cuore ed è l'imperversante deleddismo che appesta e ammorba la produzione cinematografica made in Sardinia.
Cos'è il deleddismo? Grazia Deledda, grande scrittrice, vincitrice del premio Nobel, però pare che sia stata l'unica, che dopo Grazia Deledda abbiano buttato via lo stampino degli scrittori e che esista sempre lei. E quindi continuano a sopravvivere tutti i luoghi comuni provenienti dai suoi romanzi.
Ora, devo dire che a me Grazia Deledda non fa impazzire, anzi non mi piace per niente, la trovo molto noiosa, ma così come trovo noioso il teatro da quarta parete non mi dice niente, sarà pure brava, vabbé, ma a me non dice niente. Il fatto è che quando i registi e gli scrittori e gli sceneggiatori che si accingono a fare un film sardo, sull'identità ambientato, in Sardegna, sono impantanati nel deleddismo che è caratterizzato da sempre tutto truce, tutto scuro, tutto terribilmente miserabile, pare che non siamo mai usciti dalla condizione, da libro Cuore dell'Ottocento, è vero che Grazia Deledda è figlia dell'Ottocento perché è nata alla fine dell'Ottocento, però dai, abbiamo superato queste cose qua.
Contemporaneamente, invece, vengono incredibilmente ignorati dei bravissimi scrittori sardi che scrivono sì della Sardegna, ma potrebbero scrivere di qualsiasi altro posto proprio perché la loro scrittura trascende i localismi e le geografie, e la mentalità da piccolo borgo.
Sto parlando prima di tutto di Salvatore Satta, che tra l'altro è stato uno dei maggiori giuristi italiani, e del suo "Il giorno del giudizio", un libro fantastico ambientato a Nuoro, dove riesce a tratteggiare una comunità in modo così acuto, così tagliente ma contemporaneamente ironico.
E l'altro scrittore, grandissimo, morto nel 2020, Salvatore Mannuzzu, un magistrato, anche lui faceva parte del mondo delle leggi, e lui è uno scrittore pazzesco, bravissimo, incredibile, che ha scritto tantissimi romanzi e che riesce a dare, a me ricorda molto quel realismo magico alla Cortazar, alla Marquez, dove non succede niente, però crea quest'atmosfera dove incombe la catastrofe, poi però i fatti che accadono non sono mai chissà che, niente di spettacolare.
Quindi mollate Grazia Deledda, prendetevi "Il giorno del giudizio" o qualsiasi altro libro di Salvatore Satta e prendetevi un libro di Salvatore Mannuzzu.
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Ep. 640 Aiuto! Il deleddismo!.mp3
Yesterday, while I was picking on the Sardinian filmography, I got a little carried away and got to the end of my 3 minutes, without being able to talk about something that instead is very close to my heart and that is the 'raging deleddism that plagues and fouls the made-in-Sardinia film production.
What is deleddism? Grazia Deledda, great writer, Nobel Prize winner, however it seems that she was the only one, that after Grazia Deledda they threw away the mold of writers and she is the only one. And so all the clichés from her novels continue to survive.
Now, I have to say that I am not crazy about Grazia Deledda, in fact I don't like her at all, I find her very boring, but just as I find fourth-wall theater boring, she doesn't say anything to me, she may be good, whatever, but she doesn't say anything to me. The fact is that when directors and writers and screenwriters who are going to make a Sardinian film, about identity set in Sardinia, are mired in the Deleddism that has always characterised everything grim, everything dark, everything terribly miserable, it seems that we have never got out of the condition, from the nineteenth century novel Cuore, it is true that Grazia Deledda is a child of the nineteenth century because she was born in the late nineteenth century, however, come on, we have overcome these things here.
At the same time, however, some very good Sardinian writers who write yes about Sardinia, but could write about anywhere else precisely because their writing transcends localisms and geographies, and small-town mentality, are incredibly ignored.
I am talking first of all about Salvatore Satta, who by the way was one of Italy's foremost jurists, and his "Judgment Day," a fantastic book set in Nuoro, where he manages to sketch a community so sharply, so cutting but at the same time ironic.
And the other writer, really great, who died in 2020, Salvatore Mannuzzu, a magistrate, he was also part of the world of law, and he is an amazing writer, very good, really incredible, who wrote a lot of novels and he manages to give, to me he reminds me a lot of that magic realism à la Cortazar, à la Marquez, where nothing happens, however he creates this atmosphere where catastrophe looms, then however the events that happen are never who knows what, nothing spectacular.
So ditch Grazia Deledda, get "Judgment Day" or any other book by Salvatore Satta and get a book by Salvatore Mannuzzu.
Information
Author | M. Cristina Marras |
Organization | M. Cristina Marras |
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