31 Cosa ci insegna il giardino
May 9, 2022 ·
5m 7s
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Description
“Segui il tuo destino, bagna le tue piante, ama le tue rose. Il resto è ombra di alberi estranei.” (Fernando Pessoa) “Come è in alto, così è in basso”, recita...
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“Segui il tuo destino,
bagna le tue piante,
ama le tue rose.
Il resto è ombra di alberi estranei.”
(Fernando Pessoa)
“Come è in alto, così è in basso”, recita un antico detto sapienziale. Io non ho la conoscenza e l’esperienza necessaria per abbeverarmi a queste fonti di saggezza, e così mi limito ad osservare il mondo intorno a me, ad analizzare la Natura ed a cercare di comprendere le sue leggi.
Non sono certamente originale in questa scelta, da secoli monasteri e conventi – tanto ad Oriente quanto ad Occidente – sono affiancati da orti e giardini, a volte ricchi di fontane zampillanti e lussureggiante vegetazione, come nella Alhambra di Granada. altre volte creati solo da ghiaia grigia e scabre rocce, come nel caso dei karesansui giapponesi.
Mi piace coltivare il mio piccolissimo giardino, fatto di vasi e fioriere disposti in bell’ordine sul terrazzo, imparando dalla forza lenta del bonsai che rinasce ad ogni inverno, dall’esuberante papiro che svetta beffando il vento, dall’orchidea variopinta che mi ammalia con i suoi colori.
Ognuno di loro, pur nella apparente differenza, si alimenta della luce del sole e della pioggia ristoratrice e si nutre tramite le radici infisse nel terreno.
Senza rami e foglie le radici non potrebbero svolgere il loro compito, e viceversa.
Così è una Scuola, un Ordine, una Fraternitas, un Dojo.
Può esserci l’insegnante migliore del mondo, ma senza allievi volonterosi di imparare potrà fare poco o nulla, e con il passare del tempo perderà ardore e voglia di insegnare.
Ci potranno essere invece allievi entusiasti e capaci, ma se avranno a che fare con un insegnante neghittoso potranno imparare poco e quasi certamente male.
Ecco, il papiro, l’orchidea, il geranio mi sussurrano questo con lo stormire delle loro foglie, mi ricordano che ciascuno di noi sulla Via è radice per alcuni e foglie per altri, che il nostro fare (o non fare…) non riguarda solo noi, e che innaffiando troppo o troppo poco, prima o poi le conseguenze si rivelano.
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bagna le tue piante,
ama le tue rose.
Il resto è ombra di alberi estranei.”
(Fernando Pessoa)
“Come è in alto, così è in basso”, recita un antico detto sapienziale. Io non ho la conoscenza e l’esperienza necessaria per abbeverarmi a queste fonti di saggezza, e così mi limito ad osservare il mondo intorno a me, ad analizzare la Natura ed a cercare di comprendere le sue leggi.
Non sono certamente originale in questa scelta, da secoli monasteri e conventi – tanto ad Oriente quanto ad Occidente – sono affiancati da orti e giardini, a volte ricchi di fontane zampillanti e lussureggiante vegetazione, come nella Alhambra di Granada. altre volte creati solo da ghiaia grigia e scabre rocce, come nel caso dei karesansui giapponesi.
Mi piace coltivare il mio piccolissimo giardino, fatto di vasi e fioriere disposti in bell’ordine sul terrazzo, imparando dalla forza lenta del bonsai che rinasce ad ogni inverno, dall’esuberante papiro che svetta beffando il vento, dall’orchidea variopinta che mi ammalia con i suoi colori.
Ognuno di loro, pur nella apparente differenza, si alimenta della luce del sole e della pioggia ristoratrice e si nutre tramite le radici infisse nel terreno.
Senza rami e foglie le radici non potrebbero svolgere il loro compito, e viceversa.
Così è una Scuola, un Ordine, una Fraternitas, un Dojo.
Può esserci l’insegnante migliore del mondo, ma senza allievi volonterosi di imparare potrà fare poco o nulla, e con il passare del tempo perderà ardore e voglia di insegnare.
Ci potranno essere invece allievi entusiasti e capaci, ma se avranno a che fare con un insegnante neghittoso potranno imparare poco e quasi certamente male.
Ecco, il papiro, l’orchidea, il geranio mi sussurrano questo con lo stormire delle loro foglie, mi ricordano che ciascuno di noi sulla Via è radice per alcuni e foglie per altri, che il nostro fare (o non fare…) non riguarda solo noi, e che innaffiando troppo o troppo poco, prima o poi le conseguenze si rivelano.
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Author | Caprino Carlo |
Organization | Caprino Carlo |
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