#39 Il dolore e la paura dei palos mineros - Flamenco Chiavi in Mano
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Description
La paura e il dolore vengono espressi tanto nel flamenco dai palos mineros, dai generi legati alla vita mineraria. Questi cantes, relativi alle persone che lavorano nella viscere della terra...
show moreSono palos nati nella zona di Almeria, di Jaen e nella regione di Murcia, zone minerarie che ad un certo punto videro arrivare lavoratori anche da molto lontano. Le miniere erano quindi luoghi di aggregazione, che mettevano insieme persone della provincia di Almeria, Malaga, Jaen, ma anche di altre zone.
In un paesino che normalmente contava 5000 abitanti, improvvisamente si trovano 30 o 40.000 abitanti: ovviamente diventa necessario avere ristoratori, sarti, calzolai, e anche qualcuno che possa divertire ed intrattenere queste persone. Siccome sono principalmente andalusi, il flamenco è di certo molto richiesto.
Inoltre, molti erano uomini da soli, senza famiglia e senza moglie, che andavano anche alla ricerca di compagnia. E l'alcol era molto richiesto!
I palos mineros sono tanti, e diversi fra loro. La miniera è un lavoro molto duro e pericoloso, e molti ci hanno rimesso la vita o almeno la salute. Pericoli di crolli, di esplosioni, fatica, condizioni di lavoro molto difficili.
Pericolo, paura e dolore sono molto connaturati con questi palos, che infatti già al primo ascolto appaiono scuri, tristi.
Tutti i palos mineros lavorano nella scala andalusa, nel modo flamenco. e si suonano "por arriba", sulle corde più gravi della chitarra, fattore che porta il suono ad essere ancora più scuro.
Tutte le famiglie dei minatori hanno subito lutti e perdite, e il dolore espresso dai palos mineros è per qualcosa di reale, una paura per un pericolo reale.
Il rovescio della medaglia del dolore nelle miniere è il fatto che il minatore, nelle viscere della terra, ha la possibilità di meditare sul mondo, come se arrivasse a conoscerlo dall'interno. Ci sono letras che parlano di una saggezza profonda dei minatori nei palos mineros. E' la vita dentro la morte, la gioia dentro il dolore: il dolore e la paura fanno parte della vita.
Questi palos sono come urla sommesse. Soprattutto nella regione di Murcia, nel paese de La Union, sede di una vita mineraria fiorentissima, ormai terminata da tempo, c'è un festival dedicato centralmente ai palos de Levante e ci sono, proprio lì,modalità di cante molto particolari: il cantaor canta con frasi molto lunghe e lente. Canta fino allo stremo delle forze, fino al suo ultimo respiro. Se sentiamo cantare un taranto, una cartagenera o una taranta da parte di un cantaor che non è abituato a cantare come si fa a La Union, non si sente questo trascinare la voce, che a La Union è d'obbligo
"Questa è la mia vita e la accetto", ecco cosa ci dice questo cante. E' affidarsi a qualcosa di più grande, che ci rende poi sereni.
La paura viene cantata, e in qualche maniera viene esorcizzata. Quando si lascia uscire tutta la voce, il diaframma deve lavorare tantissimo per espellere tutto il fiato, e la muscolatura addominale lavora profondamente e attivamente.
Il dolore non viene esorcizzato perché cacciato via, ma viene espresso.
Sono Sabina Todaro mi occupo di flamenco e musiche e danze del modno arabo dal 1985. Dal 1990 insegno baile flamenco a Milano con un'ottica molto incentrata su neurologia, anatomia, psicologia e in generale sulle neuroscienze.
Chi inizia a ballare flamenco solitamente non ha neanche idea di che cosa sia questa forma culturale.. Ma ci si rende poi conto che il flamenco ci permette di lasciare uscire le emozioni in modo efficace e potente.
Dal punto di vista del baile, la mia esperienza di questi palos è quella dell'unico palo che si suole ballare: il taranto. La letra è complessa, e il cantaor può cantare senza una prevedibilità, allungando o accorciando le varie parti del cante. Il bailaor deve conoscere bene come funziona perché deve collegarsi al cante al 100% e respirare con il cantaor.
Il baile por taranto è molto legato alla terra, e deve esserlo.
Nel baile por taranto, il cantaor tende sempre a cantare una letra che dice "a' onde andarà mi muchacho, que hace tres dias que no lo veo. Andarà por ahì borracho o alguna mujer mala me lo habrà entretenido" (dove sarà il mio ragazzo, che sono tre giorni che non lo vedo, andrà da qualche parte ubriaco o una donnaccia me lo avrà distratto).
Ci ho messo un bel po' a capire che cosa significasse una strofa che parla di un ragazzo che va al bar, scusate l'ignoranza! Ma come, un palo che parla delle miniere... perché mi racconta questa storia? E' molto semplice: i minatori avevano una grandissima voglia di andarsi a divertire, a fine giornata e andavano al bar del paese a spendere tutti i loro soldi (un po' come nei saloon del far West!). Un parente sta cercando un ragazzo, un minatore, che è andato a spendere i suoi soldi e la sua serata in un locale.
Fa parte del dolore e della paura: il mio ragazzo non c'è e magari è morto, ma forse è in un locale!
Il baile por taranto fisicamente ci impone di tirar fuori tutto da sé, e si termina con una stanchezza fisica notevole: si lascia uscire tutto, e il cuore si sente in pace, sereno. Lo stesso capita anche per il cante: quando il cantaor finisce di cantare, ha respirato così tanto che non ha potuto fare altro che lasciare uscire il dolore e la paura.
Information
Author | Sabina Todaro |
Organization | Sabina Todaro |
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