#52 La tonalità modale flamenca - Flamenco Chiavi in Mano
Sep 2, 2022 ·
13m 14s
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Description
Il flamenco ha una peculiarità di suono molto particolare: la tonalità modale andalusa, o flamenca, detta anche frigia, o frigio maggiorata, suona immediatamente spagnola. Ciò che caratterizza questa musica sono...
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Il flamenco ha una peculiarità di suono molto particolare: la tonalità modale andalusa, o flamenca, detta anche frigia, o frigio maggiorata, suona immediatamente spagnola.
Ciò che caratterizza questa musica sono quattro suoni, detti cadenza andalusa, che vanno dal più acuto al più grave, che si ritrovano tantissimo all'interno di una composizione musicale flamenca.
Immaginiamo una tastiera di pianoforte, e prendiamo i tasti bianchi a partire dal mi, per costruire la scala andalusa, il modo frigio. Il primo intervallo che incontriamo, cioè la nota successiva al mi, è il fa, che dista dal mi, dalla tonica della scala, soltanto un semitono, poi avremo un tono, dal fa al sol, un altro tono dal sol al la.
Le note che definiscono la cadenza andalusa sono le quattro ultime note a scendere dalla più acuta alla più grave: la, sol, fa, mi. La combinazione di questi suoni, piuttosto vicini fra di loro genera un'atmosfera musicale malinconica.
La cadenza andalusa può essere considerata una specie di variante della scala minore, che è stata arricchita e trasformata verso una atmosfera musicale nuova che genera il cante più antico del flamenco.
Le quattro note della cadenza sono vicine fra di loro ed essendo il nucleo centrale del cante flamenco, ci indicano che per cantare flamenco non c'è bisogno di una voce con una grande estensione vocalica, come quella che serve per cantare la musica lirica, per intenderci. Le melodie flamenche ricoprono l'estensione di un'ottava, da do a do, da mi a mi, che qualunque voce può produrre senza nessuno sforzo, in modo comodo.
I cantes più antichi del flamenco sono nati in modo più spontaneo, legati alla vita, al lavoro, le ninnenanne, i canti del mercato, il lavoro dei campi, i canti legati alla saggezza popolare, ad una poesia molto primigenia sono basati su questo intervallo, fra il mi e il fa, di un semitono, che è come se fosse l'esplorazione di ciò che sta accanto alla tonica.
Se fra tonica e dominante, fra il mi e il fa, c'è soltanto un semitono, significa che il centro di aggregazione acustica è molto forte in questo semitono, e l'intensità dell'emozione veicolata da questi suoni è ancora più forte, ancora più intensa.
Nell'evoluzione del flamenco la struttura costruttiva stessa della chitarra, che è lo strumento principe del flamenco, interferisce profondamente sulla struttura musicale stessa del flamenco. La chitarra flamenca ha 6 corde, come la chitarra classica, e prevede che alcune corde possano suonare libere, come si dice, "al aire", e interferire pesantemente nella composizione dell'accordo di note che generano il flamenco.
Tutti i cantes più antichi e più profondi nel flamenco lavorano su queste sonorità della modalità flamenca. I cantes in questa modalità sono assolutamente la maggioranza.
Abbiamo fra i cantes più antichi generi musicali che lavorano senza accompagnamento: pregones (i canti del mercato), nanas (ninnananna), canti di lavoro, ma anche carcelera, debla, tonà, martinete... Se erano cantes antichi, immaginiamo che la gente non avesse a disposizione una chitarra, che aveva un costo che magari non era sostenibile.
Sulla modalità flamenca lavorano tutte le Soleares, la Solea con tutte le sue varianti, la Cana, il Polo, la Solea Apolà, la Solea Acana, le Solea por Buleria, Buleria por Soleà, la Bambera, Romance, Buleria (in gran parte), la famiglia Liviana, Serrana, Siguiriya, e grandissima parte dei cantes più leggeri: tangos, tanguillos, zapateado, rumbas, Sevillanas, Villancicos (i canti di Natale), Tiento, la Mariana, che è simile al tiento ma ha letras con una forma particolare.
Altri generi musicali nel modo flamenco sono quelli legati al flamenco più profondo delle zone del levante andaluso: Murciana, Levantica, Taranta, Taranto, Cartagenera, Minera, Fandango Minero, e anche Malaguena, Rondena, Granaina, Abandolaos, Verdiales, Rondena, Jabera, Fandangos personales, Fandangos naturales...
Tutti questi palos, e altri ancora (sono tantissimi) appartengono alla famiglia generica dei Fandangos, e hanno la caratteristica di lavorare su più di una tonalità. Si dice infatti che sono bimodali, e si muovono in scala flamenca e in scala maggiore. Fanno una altalena melodica, e a volte il cante gioca su una tonalità e la chitarra sull'altra.
C'è un gioco che rende questa bimodalità emozionalmente molto espressiva.
I cantes camperos di solito lavorano sulla scala flamenca, ma hanno libertà di muoversi in maggiore.
Buleria, Tango, Rumba, Sevillanas lavorano più di frequente sulla scala flamenca, percentualmente, benché lavorino anche in altre tonalità.
Ciò che rende caratteristico il flamenco è proprio la presenza inconfondibile della cadenza andalusa.
Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e di danze e musiche del mondo arabo dal 1985. Dal 1990 insegno baile flamenco a Milano e un lavoro bellissimo sull'espressione delle emozioni attraverso le danze e le musiche del mondo arabo che ho chiamato Lyrical Arab Dance.
Il riconoscere le sonorità musicali quando stiamo ballando è fondamentale per farci rendere conto che la identità di ciò che stiamo ballando dipende assolutamente dalla musica. Il movimento è figlio della musica, e lo dico con grande sicurezza sia per le danze del mondo arabo che per il flamenco.
Nel flamenco è fondamentale riconoscere la gerarchia fra il cante, la musica e il baile. Il baile deve essere ispirato totalmente dalla musica. Mi piace tantissimo il baile ma deve essere frutto del cante, e dell'ascolto della musica.
Invito sempre i miei allievi a cantare, mentre ballano. Cantare flamenco davvero è praticamente impossibile per chi non è nato lì, nel flamenco, e non ci ha vissuto dentro a queste sonorità tutto il tempo. Noi non dobbiamo fare un concerto, ma cantare è il mezzo più semplice per immergerci nella musica. La voce non è difficile da utilizzare, magari malamente come posso fare io, ma è alla portata di tutti, molto più facilmente di uno strumento musicale.
Quando si tratta di identificare la musicalità del flamenco, la cosa più immediata da fare è ascoltare i palos più antichi, proprio quelli più complicati! Una Soleà o una Siguiriya sono complicati, ma la presenza della cadenza andalusa nella chitarra è talmente evidente che sarà facile capire la melodia, se proviamo a cantare: cantando, tutto risulterà più chiaro! E' improtante rendersene conto perché se no non capiremo nulla del flamenco!
Ad esempio in Siguiriya, le note della cadenza sono così forti e preponderanti, che se le seguiamo capiremo immediatamente il ritmo stesso, che sarebbe molto più difficile cogliere ragionando, contando, pensandoci in modo astratto.
Ascoltando la chitarra e cantando, anche una persona alla sua prima lezione di flamenco può riuscire a capire il ritmo di Siguiriya. Ho fatto tantissimi esperimenti con gli allievi, e lo posso garantire. D'altra parte è logico, perché il flamenco nasce dalla spontaneità umana, e non sulla luna ad opera dei marziani! Si tratta solo di educare il nostro orecchio per fargli comprendere queste sonorità.
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Ciò che caratterizza questa musica sono quattro suoni, detti cadenza andalusa, che vanno dal più acuto al più grave, che si ritrovano tantissimo all'interno di una composizione musicale flamenca.
Immaginiamo una tastiera di pianoforte, e prendiamo i tasti bianchi a partire dal mi, per costruire la scala andalusa, il modo frigio. Il primo intervallo che incontriamo, cioè la nota successiva al mi, è il fa, che dista dal mi, dalla tonica della scala, soltanto un semitono, poi avremo un tono, dal fa al sol, un altro tono dal sol al la.
Le note che definiscono la cadenza andalusa sono le quattro ultime note a scendere dalla più acuta alla più grave: la, sol, fa, mi. La combinazione di questi suoni, piuttosto vicini fra di loro genera un'atmosfera musicale malinconica.
La cadenza andalusa può essere considerata una specie di variante della scala minore, che è stata arricchita e trasformata verso una atmosfera musicale nuova che genera il cante più antico del flamenco.
Le quattro note della cadenza sono vicine fra di loro ed essendo il nucleo centrale del cante flamenco, ci indicano che per cantare flamenco non c'è bisogno di una voce con una grande estensione vocalica, come quella che serve per cantare la musica lirica, per intenderci. Le melodie flamenche ricoprono l'estensione di un'ottava, da do a do, da mi a mi, che qualunque voce può produrre senza nessuno sforzo, in modo comodo.
I cantes più antichi del flamenco sono nati in modo più spontaneo, legati alla vita, al lavoro, le ninnenanne, i canti del mercato, il lavoro dei campi, i canti legati alla saggezza popolare, ad una poesia molto primigenia sono basati su questo intervallo, fra il mi e il fa, di un semitono, che è come se fosse l'esplorazione di ciò che sta accanto alla tonica.
Se fra tonica e dominante, fra il mi e il fa, c'è soltanto un semitono, significa che il centro di aggregazione acustica è molto forte in questo semitono, e l'intensità dell'emozione veicolata da questi suoni è ancora più forte, ancora più intensa.
Nell'evoluzione del flamenco la struttura costruttiva stessa della chitarra, che è lo strumento principe del flamenco, interferisce profondamente sulla struttura musicale stessa del flamenco. La chitarra flamenca ha 6 corde, come la chitarra classica, e prevede che alcune corde possano suonare libere, come si dice, "al aire", e interferire pesantemente nella composizione dell'accordo di note che generano il flamenco.
Tutti i cantes più antichi e più profondi nel flamenco lavorano su queste sonorità della modalità flamenca. I cantes in questa modalità sono assolutamente la maggioranza.
Abbiamo fra i cantes più antichi generi musicali che lavorano senza accompagnamento: pregones (i canti del mercato), nanas (ninnananna), canti di lavoro, ma anche carcelera, debla, tonà, martinete... Se erano cantes antichi, immaginiamo che la gente non avesse a disposizione una chitarra, che aveva un costo che magari non era sostenibile.
Sulla modalità flamenca lavorano tutte le Soleares, la Solea con tutte le sue varianti, la Cana, il Polo, la Solea Apolà, la Solea Acana, le Solea por Buleria, Buleria por Soleà, la Bambera, Romance, Buleria (in gran parte), la famiglia Liviana, Serrana, Siguiriya, e grandissima parte dei cantes più leggeri: tangos, tanguillos, zapateado, rumbas, Sevillanas, Villancicos (i canti di Natale), Tiento, la Mariana, che è simile al tiento ma ha letras con una forma particolare.
Altri generi musicali nel modo flamenco sono quelli legati al flamenco più profondo delle zone del levante andaluso: Murciana, Levantica, Taranta, Taranto, Cartagenera, Minera, Fandango Minero, e anche Malaguena, Rondena, Granaina, Abandolaos, Verdiales, Rondena, Jabera, Fandangos personales, Fandangos naturales...
Tutti questi palos, e altri ancora (sono tantissimi) appartengono alla famiglia generica dei Fandangos, e hanno la caratteristica di lavorare su più di una tonalità. Si dice infatti che sono bimodali, e si muovono in scala flamenca e in scala maggiore. Fanno una altalena melodica, e a volte il cante gioca su una tonalità e la chitarra sull'altra.
C'è un gioco che rende questa bimodalità emozionalmente molto espressiva.
I cantes camperos di solito lavorano sulla scala flamenca, ma hanno libertà di muoversi in maggiore.
Buleria, Tango, Rumba, Sevillanas lavorano più di frequente sulla scala flamenca, percentualmente, benché lavorino anche in altre tonalità.
Ciò che rende caratteristico il flamenco è proprio la presenza inconfondibile della cadenza andalusa.
Sono Sabina Todaro, mi occupo di flamenco e di danze e musiche del mondo arabo dal 1985. Dal 1990 insegno baile flamenco a Milano e un lavoro bellissimo sull'espressione delle emozioni attraverso le danze e le musiche del mondo arabo che ho chiamato Lyrical Arab Dance.
Il riconoscere le sonorità musicali quando stiamo ballando è fondamentale per farci rendere conto che la identità di ciò che stiamo ballando dipende assolutamente dalla musica. Il movimento è figlio della musica, e lo dico con grande sicurezza sia per le danze del mondo arabo che per il flamenco.
Nel flamenco è fondamentale riconoscere la gerarchia fra il cante, la musica e il baile. Il baile deve essere ispirato totalmente dalla musica. Mi piace tantissimo il baile ma deve essere frutto del cante, e dell'ascolto della musica.
Invito sempre i miei allievi a cantare, mentre ballano. Cantare flamenco davvero è praticamente impossibile per chi non è nato lì, nel flamenco, e non ci ha vissuto dentro a queste sonorità tutto il tempo. Noi non dobbiamo fare un concerto, ma cantare è il mezzo più semplice per immergerci nella musica. La voce non è difficile da utilizzare, magari malamente come posso fare io, ma è alla portata di tutti, molto più facilmente di uno strumento musicale.
Quando si tratta di identificare la musicalità del flamenco, la cosa più immediata da fare è ascoltare i palos più antichi, proprio quelli più complicati! Una Soleà o una Siguiriya sono complicati, ma la presenza della cadenza andalusa nella chitarra è talmente evidente che sarà facile capire la melodia, se proviamo a cantare: cantando, tutto risulterà più chiaro! E' improtante rendersene conto perché se no non capiremo nulla del flamenco!
Ad esempio in Siguiriya, le note della cadenza sono così forti e preponderanti, che se le seguiamo capiremo immediatamente il ritmo stesso, che sarebbe molto più difficile cogliere ragionando, contando, pensandoci in modo astratto.
Ascoltando la chitarra e cantando, anche una persona alla sua prima lezione di flamenco può riuscire a capire il ritmo di Siguiriya. Ho fatto tantissimi esperimenti con gli allievi, e lo posso garantire. D'altra parte è logico, perché il flamenco nasce dalla spontaneità umana, e non sulla luna ad opera dei marziani! Si tratta solo di educare il nostro orecchio per fargli comprendere queste sonorità.
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Author | Sabina Todaro |
Organization | Sabina Todaro |
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