Andrej Romanovič Čikatilo – Il Mostro di Rostov

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Stagione 1 🎧 Episodio 29: Andrej Romanovič Čikatilo – Il Mostro di Rostov 🎧 Nato il 16 ottobre 1936 in un piccolo villaggio ucraino, Jablučne, Čikatilo crebbe in un contesto...
show more🎧 Nato il 16 ottobre 1936 in un piccolo villaggio ucraino, Jablučne, Čikatilo crebbe in un contesto di povertà estrema. L’Ucraina era devastata dalla carestia degli anni ‘30, nota come Holodomor, e Andrej fu esposto fin da piccolo a racconti e traumi che avrebbero segnato la sua psiche. Una storia, in particolare, lo ossessionò: si diceva che suo fratello maggiore fosse stato rapito e cannibalizzato durante la carestia. Una leggenda familiare? Forse. Ma sufficiente per piantare nella mente di Andrej il seme di un’angoscia profonda e indelebile.
🎧 Fin da giovane, Andrej si sentì diverso. Era timido, goffo, e soffriva di disfunzione erettile, una condizione che lo umiliava e lo isolava. Questo isolamento alimentò un’immaginazione oscura, che nel corso degli anni si sarebbe trasformata in violenza.
Dopo un’apparente vita normale come marito, padre di due figli e insegnante, Čikatilo iniziò la sua escalation omicida nel 1978. La sua prima vittima fu una bambina di nove anni, Yelena Zakotnova. La lacerazione interna di Andrej trovò sfogo in un atto di inaudita brutalità: attirò la bambina con una promessa di caramelle, la portò in un luogo appartato e la uccise. Scoprì in quell’istante che il sangue e la sofferenza delle sue vittime gli procuravano un piacere perverso, un compenso emotivo e fisico che la sua vita ordinaria non gli dava.
🎧 Era il 1978 e il 1990, Andrej Čikatilo compì almeno 53 omicidi. Le sue vittime erano bambini, adolescenti e donne, spesso membri delle fasce più vulnerabili della società sovietica. Usava metodi brutali: attirava le sue prede con l’inganno, le conduceva in luoghi isolati e lì sfogava la sua furia. Le mutilazioni sui corpi rivelavano non solo una violenza animalesca, ma anche un rituale morboso. Per Andrej, le ferite inferte non erano solo atti di violenza, ma una sorta di macabra celebrazione del suo potere sulle vittime.
🎧 Il clima politico e sociale dell’Unione Sovietica dell’epoca rese difficile fermarlo. La polizia era impreparata ad affrontare un caso di serial killer su questa scala, anche perché il fenomeno era considerato una “devianza occidentale”. L’ideologia sovietica sosteneva che nella società socialista non potessero esistere crimini di tale natura. Così, Čikatilo continuò a uccidere, approfittando delle falle di un sistema che faticava persino a riconoscere la sua esistenza.
🎧 Fu solo nel 1990 che il “Mostro di Rostov” venne catturato. Un’indagine senza precedenti, guidata da una task force speciale, portò alla sua identificazione. Čikatilo fu arrestato in flagrante mentre cercava di attirare un’altra vittima. Durante l’interrogatorio, confessò con freddezza e distacco. Ammise di aver ucciso non per odio, ma per placare una fame interiore. Un desiderio che, come lui stesso descrisse, “lo divorava vivo”.
🎧 Nel 1992, dopo un lungo processo, Andrej Čikatilo fu condannato a morte per 52 omicidi. La sua esecuzione avvenne il 14 febbraio 1994, con un colpo di pistola alla nuca. Ma il suo caso solleva ancora oggi interrogativi inquietanti. Come può un uomo diventare così disumano? È il prodotto del suo ambiente o di qualcosa di più oscuro che si annida nella natura umana?
🎧 Andrej Romanovič Čikatilo, noto come il “Mostro di Rostov”, “Cittadino X”, “Lo Squartatore Rosso” e il “Macellaio di Rostov”, è stato uno dei più brutali serial killer e cannibali della storia. Attivo tra il 1978 e il 1990 nell’Unione Sovietica, ha ucciso almeno 52 persone, tra donne, bambini e adolescenti, con una violenza estrema che includeva mutilazioni, torture e atti di necrofilia.
Uno degli aspetti più macabri dei suoi crimini era il cannibalismo. Čikatilo spesso asportava parti del corpo delle sue vittime, in particolare occhi, genitali, capezzoli e lingue, e in diversi casi le mangiava. Confessò di aver ingerito i genitali e altre parti morbide, ritenendo che questo gli desse forza e virilità, in un’inquietante distorsione della realtà e del potere.
🎧Durante gli interrogatori, rivelò dettagli agghiaccianti: dopo aver ucciso, sezionava i cadaveri con precisione, spesso estraendo il fegato o mordendo pezzi di carne direttamente dal corpo. Alcune testimonianze emerse dagli atti processuali suggeriscono che Čikatilo credesse di poter assorbire l’energia delle sue vittime attraverso il consumo della loro carne.
Questo comportamento, oltre a radicare il suo terrore nella memoria collettiva, lo accostò ai peggiori assassini seriali della storia, unendo omicidio, necrofilia e cannibalismo in un orrore senza confini. Fu arrestato nel 1990 e giustiziato con un colpo di pistola alla nuca nel 1994.
🎧Questa era la storia di Andrej Čikatilo, un nome che ancora oggi evoca orrore e sgomento. Una storia che ci ricorda che il male può nascondersi ovunque, anche dietro la maschera di un uomo qualunque.
Testi di Marcella Boccia
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Author | Marcella Boccia |
Organization | Marcella Boccia |
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