Antonino De Francesco - Intellettuali e potere nell’Italia napoleonica: l’esempio di Vincenzo Cuoco
Jun 12, 2019 ·
1h 49m 39s
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Description
XIV ciclo di Dottorato "Intellettuali e Potere" (4 - 28 giugno 2019) Antonino De Francesco (Università di Milano) - Intellettuali e potere nell’Italia napoleonica: l’esempio di Vincenzo Cuoco. Vincenzo Cuoco,...
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XIV ciclo di Dottorato
"Intellettuali e Potere"
(4 - 28 giugno 2019)
Antonino De Francesco (Università di Milano) - Intellettuali e potere nell’Italia napoleonica: l’esempio di Vincenzo Cuoco.
Vincenzo Cuoco, “un grande italiano”
Antonino de Francesco analizza due opere dell’intellettuale italiano Vincenzo Cuoco, Saggio storico sulla Rivoluzione di Napoli (1801) e Platone in Italia (1804).
Ci spiega come i due testi in esame abbiano condotto a diverse interpretazioni nel tempo.
Entrambe fondative di una tradizione politico-culturale, queste due opere contribuirono alla rappresentazione di Vincenzo Cuoco come “un grande italiano”, prima in senso elogiativo del termine, negli anni del regime fascista, e poi spregiativo, al tramonto stesso della dittatura.
“L’interpretazione di un’opera da parte della classe intellettuale è “sempre il riflesso di un’identità politico culturale, che, malgrado trovi forme esasperate, merita per questo di essere studiata”.
Vincenzo Cuoco diventa l’occasione per interpretare le vicende degli intellettuali italiani anche rispetto alla contemporaneità.
di Laura Ciffolillo
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"Intellettuali e Potere"
(4 - 28 giugno 2019)
Antonino De Francesco (Università di Milano) - Intellettuali e potere nell’Italia napoleonica: l’esempio di Vincenzo Cuoco.
Vincenzo Cuoco, “un grande italiano”
Antonino de Francesco analizza due opere dell’intellettuale italiano Vincenzo Cuoco, Saggio storico sulla Rivoluzione di Napoli (1801) e Platone in Italia (1804).
Ci spiega come i due testi in esame abbiano condotto a diverse interpretazioni nel tempo.
Entrambe fondative di una tradizione politico-culturale, queste due opere contribuirono alla rappresentazione di Vincenzo Cuoco come “un grande italiano”, prima in senso elogiativo del termine, negli anni del regime fascista, e poi spregiativo, al tramonto stesso della dittatura.
“L’interpretazione di un’opera da parte della classe intellettuale è “sempre il riflesso di un’identità politico culturale, che, malgrado trovi forme esasperate, merita per questo di essere studiata”.
Vincenzo Cuoco diventa l’occasione per interpretare le vicende degli intellettuali italiani anche rispetto alla contemporaneità.
di Laura Ciffolillo
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