Belluno è la città capoluogo dell’omonima Provincia, ha una superficie di circa 150 km2 con una popolazione complessiva maggiore di 35.000 abitanti. Belluno è definita “la porta delle Dolomiti” per la sua posizione geografica che funge da cerniera fra la parte pianeggiante del Veneto e la zona montana. Sorge, infatti, ai piedi delle Dolomiti; le cui cime insistono in gran parte nel territorio della Provincia di Belluno e si trova in una delle più suggestive e grandi valli delle Alpi. Belluno si colloca, nel quadro delle Alpi, in una posizione di centralità e al suo ruolo concorrono anche alcuni elementi di affinità e le ottime relazioni con le regioni e le culture limitrofe, che la avvicinano al cuore dell’Europa. Il Comune di Belluno è caratterizzato da un’articolata residenzialità comprovata da nuclei abitativi situati alle pendici dei monti e sulle colline circostanti. La città ormai si è spinta a ricomprendere nel suo seno, oltre agli antichi borghi, anche centri ad essa prossimi come quelli di Mussoi, di Cavarzano, di Baldenich, di Nogarè e dell’Anconetta intorno ai quali sono sorti nuovi insediamenti. Tutto intorno fa corona un lungo elenco di frazioni, paesi, borgate e località. La vocazione di Belluno nel settore terziario, dei servizi e l’operosità che contraddistingue i comparti artigiani e industriali incidono in maniera fondamentale anche sull’assetto occupazionale e sulla struttura economica delle frazioni. In quest’ultime, un peso tuttora significativo, sotto il profilo produttivo e anche ambientale, è dato dalle attività agricole e zootecniche per la presenza di alcune aziende del settore. La periferia bellunese ha, infatti, una conclamata tradizione nel settore primario, anche se negli ultimi decenni la sua struttura è radicalmente mutata rispetto al passato. Parte del territorio comunale di Belluno è inserita nell’ambito del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Del resto, non potevano non far parte di questa grande area protetta alcune tra le più belle montagne delle Dolomiti a cominciare dal gruppo della Schiara con la Gusèla del Vescovà, le Pale del Balcon e il Monte Pelf. Quindi si tratta di un ambiente unico che presenta un interesse rilevante sotto il profilo naturalistico e ambientale con una flora e una fauna d’eccezione e con un grande valore paesaggistico. Particolarmente interessanti sono le Valli di Bolzano percorse dal torrente Ardo. Sulla sua sinistra orografica e verso oriente incombe la mole verdeggiante del Monte Serva. Camminando per le vie della città, storia, arte ed architettura s’intrecciano. Diverse sono le bellezze che si possono apprezzare come: la Cattedrale di S. Martino di Tours, la Chiesa di S. Maria delle Grazie, la Chiesa di S. Pietro, il Palazzo dei Rettori, il Palazzo Rosso, il Palazzo dei Vescovi-Conti e il Palazzo Fulcis, oggi sede della pinacoteca cittadina. Caratteristica è Piazza Duomo che si trova al centro di Belluno e che è stata testimone della vita politica e sociale della città. Un’altra piazza caratteristica è Piazza Mercato, conosciuta anticamente come Piazza Foro. La città inoltre ha radici storiche che affondano nel lontano passato. Testimonianze d’insediamenti risalenti ad alcuni secoli prima di Cristo inducono a ritenere che questo territorio fosse già abitato consistentemente dai Paleoveneti. Notizie più precise si hanno circa la romanizzazione di Belluno: iscritta alla tribù Papiria, fu elevata al ruolo di Municipium. Le dominazioni succedutesi fino al termine del primo millennio comportarono l’influenza dei Bizantini, dei Longobardi e dei Franchi. L’età medioevale pose la città nella condizione di risentire delle lotte per le investiture, delle conseguenti guerre tra fazione guelfa e ghibellina e del frequente contenzioso esterno specialmente con i Trevigiani. Un periodo di oltre due secoli segnalò il dominio dei Caminesi, degli Scaligeri, dei da Carrara, dei Duchi d’Austria, dei Visconti, con varie contese e mutamenti. Nel 1404, la città decise di mettersi sotto la protezione di Venezia, la cui dominazione durò fino alla caduta della Serenissima. Le successive tappe della storia registrarono alterne vicende nelle quali si affacciarono innanzitutto i Napoleonici, con la nascita del Dipartimento della Piave. Belluno, intanto, aveva avviato la sua esperienza di capoluogo di un più vasto territorio che con il tempo assumerà i confini dell’attuale Provincia. L’andirivieni tra Francesi ed Austriaci durò per diversi anni e si finì con la permanenza di questi ultimi. Infatti, dal 1815 e per un lungo periodo, Belluno appartenne al Regno Lombardo-Veneto nell’ambito dell’Impero Austro-Ungarico. Il 1848 evidenziò lo spirito patriottico di molti Bellunesi e la sollevazione popolare ebbe anche qui i suoi eroi pronti a lottare per l’indipendenza. Il 1866 segnò il ritorno nell’Italia unita. Le guerre di questo secolo misero a dura prova tutti i Bellunesi il cui tributo di sangue sui fronti fu decisamente grande come altrettanto importante fu quello della popolazione civile. La Grande Guerra registrò l’invasione austro-ungarica dopo la ritirata di Caporetto. Nel secondo conflitto mondiale, Belluno fu al centro della lotta di liberazione tanto da guadagnare la medaglia d’oro al valor militare con cui è decorato il gonfalone cittadino.
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