cantina_caragiani_farre_di_soligo
Apr 12, 2021 ·
2m 46s
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Description
La Cantina Caragiani è un prestigioso immobile di circa 2.200mq incastonato tra le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, proclamate dall’UNESCO patrimonio dell’Umanità nel 2019. Situata a Farra di...
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La Cantina Caragiani è un prestigioso immobile di circa 2.200mq incastonato tra le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, proclamate dall’UNESCO patrimonio dell’Umanità nel 2019.
Situata a Farra di Soligo, la Cantina è stata progettata tra 1920 e il 1926 su commissione dei Conti Caragiani, e destinata fin da subito ad edificio produttivo a servizio dei vigneti di famiglia. Le sue dimensioni sono tuttora uniche nel territorio circostante: il corpo principale si sviluppa su 56 metri lineari per 17 ed è completato da due torri di 3 piani da 190 mq ciascuna.
Il colpo d’occhio è di grande impatto perché la Cantina Caragiani conserva tutti gli elementi originali del progetto del suo architetto che, secondo gli abitanti del paese, fu Domenico Rùpolo, noto nome dell’architettura italiana dai primi del ‘900 agli Anni ‘40, originario di Caneva (PN), ed attivo soprattutto in Veneto ed in Friuli Venezia-Giulia.
Lo stile costruttivo, infatti, ricorda alcune tra le principali opere di Rùpolo, come Villa Romanelli al Lido di Venezia: una commistione di stili dal gotico-bizantino ad elementi liberty, una cifra stilistica molto ricorrente tra le opere del famoso architetto che era considerato audace ed innovativo, pur ricorrendo ad elementi architettonici di gusto medievale.
Il tetto della Cantina Caragiani è stato completamente rifatto nel 2019, dopo che una lunga stagione di violenti temporali, unita all’opera del tempo, ne aveva fatto crollare la parte centrale. La proprietà ha voluto un restauro fedele all’originale riproducendo le capriate Polonceau e riutilizzando i tiranti originali e i puntoni in ferro.
La pianta del piano terra è divisa nella sua lunghezza in due settori funzionali alle fasi della vinificazione. Il piano superiore è a pianta aperta e soppalcato nella sezione est. Una della due torri a pianta quadrata era adibita ad uffici, mentre la torre ovest era dedicata all’imbottigliamento.
All’esterno si trova un’area verde di discreta grandezza che consente di girare completamente intorno all’immobile anche con mezzi di grandi dimensioni. Sul lato frontale vi è spazio sufficiente per un ampio parcheggio.
Il contesto rurale e, anzi, quasi esclusivamente vitivinicolo di tutto il comune di Farra di Soligo consente alla Cantina di integrarsi completamente nel paesaggio del sito UNESCO mantenendo al contempo la propria destinazione produttiva ed il proprio valore storico e culturale.
https://www.tenuteagricole24.it/elenchi/76-Cantina-Farra-di-Soligo-Treviso-Italia/
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Situata a Farra di Soligo, la Cantina è stata progettata tra 1920 e il 1926 su commissione dei Conti Caragiani, e destinata fin da subito ad edificio produttivo a servizio dei vigneti di famiglia. Le sue dimensioni sono tuttora uniche nel territorio circostante: il corpo principale si sviluppa su 56 metri lineari per 17 ed è completato da due torri di 3 piani da 190 mq ciascuna.
Il colpo d’occhio è di grande impatto perché la Cantina Caragiani conserva tutti gli elementi originali del progetto del suo architetto che, secondo gli abitanti del paese, fu Domenico Rùpolo, noto nome dell’architettura italiana dai primi del ‘900 agli Anni ‘40, originario di Caneva (PN), ed attivo soprattutto in Veneto ed in Friuli Venezia-Giulia.
Lo stile costruttivo, infatti, ricorda alcune tra le principali opere di Rùpolo, come Villa Romanelli al Lido di Venezia: una commistione di stili dal gotico-bizantino ad elementi liberty, una cifra stilistica molto ricorrente tra le opere del famoso architetto che era considerato audace ed innovativo, pur ricorrendo ad elementi architettonici di gusto medievale.
Il tetto della Cantina Caragiani è stato completamente rifatto nel 2019, dopo che una lunga stagione di violenti temporali, unita all’opera del tempo, ne aveva fatto crollare la parte centrale. La proprietà ha voluto un restauro fedele all’originale riproducendo le capriate Polonceau e riutilizzando i tiranti originali e i puntoni in ferro.
La pianta del piano terra è divisa nella sua lunghezza in due settori funzionali alle fasi della vinificazione. Il piano superiore è a pianta aperta e soppalcato nella sezione est. Una della due torri a pianta quadrata era adibita ad uffici, mentre la torre ovest era dedicata all’imbottigliamento.
All’esterno si trova un’area verde di discreta grandezza che consente di girare completamente intorno all’immobile anche con mezzi di grandi dimensioni. Sul lato frontale vi è spazio sufficiente per un ampio parcheggio.
Il contesto rurale e, anzi, quasi esclusivamente vitivinicolo di tutto il comune di Farra di Soligo consente alla Cantina di integrarsi completamente nel paesaggio del sito UNESCO mantenendo al contempo la propria destinazione produttiva ed il proprio valore storico e culturale.
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