Il 3 settembre, alla Federazione Trentina della Cooperazione, si è tenuto il Welfare Café, un incontro dedicato al tema del welfare aziendale e ai suoi benefici per lavoratori e imprese. Valentino Santoni, ricercatore dell'Università di Milano, ha illustrato l’evoluzione di queste misure, che dal 2016 sono sempre più diffuse in Italia. Oltre 177mila imprese e 2,6 milioni di lavoratori sono coinvolti attraverso 18 Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) e numerosi accordi aziendali e territoriali. Tra i servizi più richiesti ci sono fringe benefit, buoni pasto, rimborsi per spese scolastiche e per l’infanzia, oltre a previdenza complementare e sanità integrativa. Il valore medio per dipendente si attesta tra 800 e 1.000 euro all'anno, riducendo il divario salariale tra le diverse categorie professionali. Federica Bressanini e Giacomo Coser della Federazione hanno approfondito i benefici fiscali e la gestione dei premi di risultato legati al welfare aziendale. Giulia Giagnoni, welfare manager, ha parlato delle opportunità di personalizzazione offerte dalla Federazione per le cooperative, con soluzioni che spaziano dalla flessibilità oraria all’assistenza psicologica, fino a collaborazioni con enti locali. "Ogni azienda deve costruire un piano di welfare adatto alle proprie esigenze", ha sottolineato Giagnoni, con l’obiettivo di migliorare il benessere dei dipendenti e rafforzare il legame tra impresa e lavoratori.
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