In Germania inizia lo scisma con la benedizione delle unioni gay
Apr 27, 2021 ·
13m 59s
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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6558 IN GERMANIA INIZIA LO SCISMA CON LA BENEDIZIONE DELLE UNIONI GAY di Luisella Scrosati I "cattolici" teutonici si sono indispettiti, e non poco, per la presa...
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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6558
IN GERMANIA INIZIA LO SCISMA CON LA BENEDIZIONE DELLE UNIONI GAY di Luisella Scrosati
I "cattolici" teutonici si sono indispettiti, e non poco, per la presa di posizione della Congregazione per la Dottrina della Fede contro la benedizione delle coppie omosessuali. Una semplice congregazione romana ha osato intralciare il cammino sinodale della chiesa detentrice del Geist: inaudito.
E così, senza troppi giri di parole, l'opposizione, ormai chiaramente scismatica, è corsa ai ripari, organizzando per il prossimo 10 maggio una giornata di benedizione di tutti gli innamorati, incluse chiaramente le coppie omosessuali, oggetto principale della contesa. Organizzazione, ovviamente, alla tedesca: creazione di un sito web dall' "originalissimo" titolo #liebegewinnt (l'amore vince), tramite il quale è possibile iscriversi come singoli e come parrocchie. Presente anche la mappa di Google, con le bandierine ad identificare i luoghi ove si possono trovare le celebrazioni di benedizione: un suggerimento per i sette angeli delle coppe dell'ira divina a non sbagliare bersaglio...
Dopo le esternazioni critiche al Responsum della Congregazione da parte del Cardinale Reinhard Marx, [...] si passa dunque ai fatti. E lo si fa con un intento polemico decisamente palese: «Vista la negazione della Congregazione per la Dottrina della Fede di benedire le coppie omosessuali, noi alziamo la voce e diciamo: accompagneremo anche in futuro le coppie che hanno un rapporto stabile e benediremo il loro rapporto. Non negheremo loro una cerimonia di benedizione».
LO SCISMA TEDESCO
La sottolineatura della benedizione del rapporto si pone dunque come un rigetto esplicito dell'asse portante del Responsum dello scorso 22 febbraio, nel quale si precisava appunto che il problema di tali benedizioni risiede non nelle singole persone, bensì nelle «relazioni, o [...] partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell'unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita), come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso».
Nel concreto, l'iniziativa del 10 maggio è un invito «a utilizzare numerosi segni creativi che mostrino quante persone nella chiesa percepiscono come un arricchimento e una benedizione la variopinta diversità dei differenti progetti di vita e delle storie d'amore delle persone», organizzando «un servizio di benedizione in molti luoghi, preferibilmente in contemporanea, alle 19:00. Le coppie che partecipano a questa cerimonia devono ricevere la benedizione che Dio gli vuole regalare, senza nascondersi».
Sono già circa 2500 tra parroci, diaconi ed operatori pastorali che hanno aderito all'iniziativa e si sono messi a disposizione per sfornare benedizioni fragranti, perché, dopotutto, l'amore è amore... Questo è infatti il livello "argomentativo" dei promotori delle iniziative locali. A Schweinfurt viene lanciata una #segentogo, una "benedizione da asporto", offerta «a te e al tuo partner, indifferentemente da chi ami, da quanto tempo state insieme, se al momento le cose vanno alla grande o se state vivendo una fase difficile». Nel segno dell'inclusività anche l'invito della parrocchia di Winnweiler, che convoca tutti, «indifferentemente se siete sposati o no, se siete giovani o vecchi, eterosessuali o omosessuali, purché vi amiate e desideriate l'aiuto del Signore per la vostra relazione». Chiedete e vi sarà dato!
FINTA CARITÀ SENZA CONFINI
A Würzburg hanno a cuore di integrare un must del politicamente corretto, dimenticato dagli sbadati confratelli, ricordando che neppure il «colore della pelle» sarà un fattore discriminante. La carità degli organizzatori di Paderborn è senza confini, dal momento che si offrono di venire incontro ad eventuali contrattempi, promettendo che verranno benedetti anche le singole persone, qualora il partner non riuscisse ad essere presente.
L'invito della parrocchia di Jülich è invece rivolto, chissà perché, a tutti gli studenti, «indipendentemente se siete una coppia o single, se siete innamorati o alla ricerca dell'amore». Anche ad Hannover "love is love", ma pur sempre nell'epoca della pandemia. E così incontro e benedizione si faranno su Zoom. A Geldern-Veert riprese video assicurate nel momento della benedizione e, dopo la cerimonia, l'occhio della telecamera immortalerà il bacio di ogni coppia, ad perpetuam rei memoriam. Gli organizzatori di Neunkirchen/Saar, che mettono ben due chiese a disposizione, lanciano invece un messaggio di liquidazione della mediazione ecclesiale: «Non vogliamo giudicare se la Chiesa possa o non possa [benedire le unioni omosessuali]; come teologi/teologhe sappiamo che Dio può».
Nel frattempo il vescovo di Essen [...] ha già fatto sapere che lui ed altri vescovi non intendono colpire con alcuna sanzione i sacerdoti che, per l'occasione, impartiranno la benedizione alle variegate coppie presenti. Perché per loro, il dialogo con Roma si fa così: o scrivete quello che vogliamo noi, oppure noi andiamo per la nostra strada. Posizione che, dal punto di vista canonico, si chiama scisma. Roma è avvisata: su omosessualità, sacerdozio femminile, contraccezione decide il Sinodale Weg.
Nota di BastaBugie: Nico Spuntoni nell'articolo seguente dal titolo "Unioni gay non benedicibili. Stoppati i vescovi ribelli" mette in evidenza come la Congregazione per la Dottrina della Fede, ovviamente con l'approvazione di papa Francesco, aveva stoppato a marzo di quest'anno la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 16 marzo 2021:
Papa Francesco stampa un sonoro schiaffo in faccia ai vescovi tedeschi ribelli. Lo fa ribadendo l'opposizione della Chiesa alla benedizione a unioni di persone dello stesso sesso. Il Pontefice, infatti, ha dato il suo assenso alla pubblicazione del Responsum ad dubium sulla questione redatto dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. L'ex Sant'Uffizio ha detto "no": la Chiesa non dispone del potere di impartire la benedizione a unioni di persone dello stesso sesso.
Insieme al Responsum, è stata diffusa ieri una Nota esplicativa firmata dal prefetto, il cardinale Luis Ladaria, e dal segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, monsignor Giacomo Morandi, nella quale sono state elencate le motivazioni che hanno portato a questa conclusione. Spiega la CDF: "Per essere coerenti con la natura dei sacramentali, quando si invoca una benedizione su alcune relazioni umane occorre (...) che ciò che viene benedetto sia oggettivamente e positivamente ordinato a ricevere e ad esprimere la grazia, in funzione dei disegni di Dio iscritti nella Creazione e pienamente rivelati da Cristo Signore", facendo sì che siano "compatibili con l'essenza della benedizione impartita dalla Chiesa solo quelle realtà che sono di per sé ordinate a servire quei disegni". Non è questo il caso, precisano Ladaria e Morandi, delle unioni di persone dello stesso sesso dal momento che "non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell'unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita)".
Nel passaggio che parla della presenza di "elementi positivi, che in sé sono pur da apprezzare e valorizzare" nelle relazioni che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio riecheggia il contenuto della Relatio post disceptationem (n. 18) del cardinal Péter Erdő, relatore generale del Sinodo sulla famiglia del 2014. La Nota esplicativa precisa che questa presenza di elementi positivi "non è comunque in grado di coonestarle e renderle quindi legittimamente oggetto di una benedizione ecclesiale, poiché tali elementi si trovano al servizio di una unione non ordinata al disegno del Creatore". Aggiunge l'ex Sant'Uffizio: "Poiché le benedizioni sulle persone sono in relazione con i sacramenti, la benedizione delle unioni omosessuali non può essere considerata lecita, in quanto costituirebbe in certo qual modo una imitazione o un rimando di analogia con la benedizione nuziale, invocata sull'uomo e la donna che si uniscono nel sacramento del Matrimonio", citando Amoris laetitia per ribadire che "non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppur remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia".
Il cardinal Ladaria e monsignor Morandi si preoccupano di chiarire che "la dichiarazione di illiceità delle benedizioni di unioni tra persone dello stesso sesso non è (...) e non intende essere, un'ingiusta discriminazione, quanto invece richiamare la verità del rito liturgico e di quanto corrisponde profondamente all'essenza dei sacramentali, così come la Chiesa li intende". Il modo in cui vanno accolti nella comunità cristiana le persone con inclinazione omosessuale non è messo in discussione e l'ex Sant'Uffizio lo conferma utilizzando le stesse parole che si trovano nel Catechismo: "rispetto e delicatezza" per evitare ogni "ingiusta discriminazione".
La Nota ricorda che se è vero che Dio "non smette di benedire ciascuno dei suoi figli pellegrinanti in questo mondo" è anche vero che "non benedice né può benedire il peccato" ma "benedice l'uomo peccatore, affinché riconosca di essere parte del suo disegno d'amore e si lasci cambiare da Lui".
Il dubium all'origine del Responsum arriva da quegli ambiti ecclesiali a cui fa riferimento la Congregazione nelle prime righe del documento e che hanno in Germania il loro epicentro. Ormai non si tiene nemmeno il conto dei vescovi tedeschi favorevoli alla benedizione delle coppie omosessuali e monsignor Georg Bätzing, presidente della Conferenza episcopale, ha voluto che questo tema venisse incluso nel dibattito del Ca
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IN GERMANIA INIZIA LO SCISMA CON LA BENEDIZIONE DELLE UNIONI GAY di Luisella Scrosati
I "cattolici" teutonici si sono indispettiti, e non poco, per la presa di posizione della Congregazione per la Dottrina della Fede contro la benedizione delle coppie omosessuali. Una semplice congregazione romana ha osato intralciare il cammino sinodale della chiesa detentrice del Geist: inaudito.
E così, senza troppi giri di parole, l'opposizione, ormai chiaramente scismatica, è corsa ai ripari, organizzando per il prossimo 10 maggio una giornata di benedizione di tutti gli innamorati, incluse chiaramente le coppie omosessuali, oggetto principale della contesa. Organizzazione, ovviamente, alla tedesca: creazione di un sito web dall' "originalissimo" titolo #liebegewinnt (l'amore vince), tramite il quale è possibile iscriversi come singoli e come parrocchie. Presente anche la mappa di Google, con le bandierine ad identificare i luoghi ove si possono trovare le celebrazioni di benedizione: un suggerimento per i sette angeli delle coppe dell'ira divina a non sbagliare bersaglio...
Dopo le esternazioni critiche al Responsum della Congregazione da parte del Cardinale Reinhard Marx, [...] si passa dunque ai fatti. E lo si fa con un intento polemico decisamente palese: «Vista la negazione della Congregazione per la Dottrina della Fede di benedire le coppie omosessuali, noi alziamo la voce e diciamo: accompagneremo anche in futuro le coppie che hanno un rapporto stabile e benediremo il loro rapporto. Non negheremo loro una cerimonia di benedizione».
LO SCISMA TEDESCO
La sottolineatura della benedizione del rapporto si pone dunque come un rigetto esplicito dell'asse portante del Responsum dello scorso 22 febbraio, nel quale si precisava appunto che il problema di tali benedizioni risiede non nelle singole persone, bensì nelle «relazioni, o [...] partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell'unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita), come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso».
Nel concreto, l'iniziativa del 10 maggio è un invito «a utilizzare numerosi segni creativi che mostrino quante persone nella chiesa percepiscono come un arricchimento e una benedizione la variopinta diversità dei differenti progetti di vita e delle storie d'amore delle persone», organizzando «un servizio di benedizione in molti luoghi, preferibilmente in contemporanea, alle 19:00. Le coppie che partecipano a questa cerimonia devono ricevere la benedizione che Dio gli vuole regalare, senza nascondersi».
Sono già circa 2500 tra parroci, diaconi ed operatori pastorali che hanno aderito all'iniziativa e si sono messi a disposizione per sfornare benedizioni fragranti, perché, dopotutto, l'amore è amore... Questo è infatti il livello "argomentativo" dei promotori delle iniziative locali. A Schweinfurt viene lanciata una #segentogo, una "benedizione da asporto", offerta «a te e al tuo partner, indifferentemente da chi ami, da quanto tempo state insieme, se al momento le cose vanno alla grande o se state vivendo una fase difficile». Nel segno dell'inclusività anche l'invito della parrocchia di Winnweiler, che convoca tutti, «indifferentemente se siete sposati o no, se siete giovani o vecchi, eterosessuali o omosessuali, purché vi amiate e desideriate l'aiuto del Signore per la vostra relazione». Chiedete e vi sarà dato!
FINTA CARITÀ SENZA CONFINI
A Würzburg hanno a cuore di integrare un must del politicamente corretto, dimenticato dagli sbadati confratelli, ricordando che neppure il «colore della pelle» sarà un fattore discriminante. La carità degli organizzatori di Paderborn è senza confini, dal momento che si offrono di venire incontro ad eventuali contrattempi, promettendo che verranno benedetti anche le singole persone, qualora il partner non riuscisse ad essere presente.
L'invito della parrocchia di Jülich è invece rivolto, chissà perché, a tutti gli studenti, «indipendentemente se siete una coppia o single, se siete innamorati o alla ricerca dell'amore». Anche ad Hannover "love is love", ma pur sempre nell'epoca della pandemia. E così incontro e benedizione si faranno su Zoom. A Geldern-Veert riprese video assicurate nel momento della benedizione e, dopo la cerimonia, l'occhio della telecamera immortalerà il bacio di ogni coppia, ad perpetuam rei memoriam. Gli organizzatori di Neunkirchen/Saar, che mettono ben due chiese a disposizione, lanciano invece un messaggio di liquidazione della mediazione ecclesiale: «Non vogliamo giudicare se la Chiesa possa o non possa [benedire le unioni omosessuali]; come teologi/teologhe sappiamo che Dio può».
Nel frattempo il vescovo di Essen [...] ha già fatto sapere che lui ed altri vescovi non intendono colpire con alcuna sanzione i sacerdoti che, per l'occasione, impartiranno la benedizione alle variegate coppie presenti. Perché per loro, il dialogo con Roma si fa così: o scrivete quello che vogliamo noi, oppure noi andiamo per la nostra strada. Posizione che, dal punto di vista canonico, si chiama scisma. Roma è avvisata: su omosessualità, sacerdozio femminile, contraccezione decide il Sinodale Weg.
Nota di BastaBugie: Nico Spuntoni nell'articolo seguente dal titolo "Unioni gay non benedicibili. Stoppati i vescovi ribelli" mette in evidenza come la Congregazione per la Dottrina della Fede, ovviamente con l'approvazione di papa Francesco, aveva stoppato a marzo di quest'anno la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 16 marzo 2021:
Papa Francesco stampa un sonoro schiaffo in faccia ai vescovi tedeschi ribelli. Lo fa ribadendo l'opposizione della Chiesa alla benedizione a unioni di persone dello stesso sesso. Il Pontefice, infatti, ha dato il suo assenso alla pubblicazione del Responsum ad dubium sulla questione redatto dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. L'ex Sant'Uffizio ha detto "no": la Chiesa non dispone del potere di impartire la benedizione a unioni di persone dello stesso sesso.
Insieme al Responsum, è stata diffusa ieri una Nota esplicativa firmata dal prefetto, il cardinale Luis Ladaria, e dal segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, monsignor Giacomo Morandi, nella quale sono state elencate le motivazioni che hanno portato a questa conclusione. Spiega la CDF: "Per essere coerenti con la natura dei sacramentali, quando si invoca una benedizione su alcune relazioni umane occorre (...) che ciò che viene benedetto sia oggettivamente e positivamente ordinato a ricevere e ad esprimere la grazia, in funzione dei disegni di Dio iscritti nella Creazione e pienamente rivelati da Cristo Signore", facendo sì che siano "compatibili con l'essenza della benedizione impartita dalla Chiesa solo quelle realtà che sono di per sé ordinate a servire quei disegni". Non è questo il caso, precisano Ladaria e Morandi, delle unioni di persone dello stesso sesso dal momento che "non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell'unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita)".
Nel passaggio che parla della presenza di "elementi positivi, che in sé sono pur da apprezzare e valorizzare" nelle relazioni che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio riecheggia il contenuto della Relatio post disceptationem (n. 18) del cardinal Péter Erdő, relatore generale del Sinodo sulla famiglia del 2014. La Nota esplicativa precisa che questa presenza di elementi positivi "non è comunque in grado di coonestarle e renderle quindi legittimamente oggetto di una benedizione ecclesiale, poiché tali elementi si trovano al servizio di una unione non ordinata al disegno del Creatore". Aggiunge l'ex Sant'Uffizio: "Poiché le benedizioni sulle persone sono in relazione con i sacramenti, la benedizione delle unioni omosessuali non può essere considerata lecita, in quanto costituirebbe in certo qual modo una imitazione o un rimando di analogia con la benedizione nuziale, invocata sull'uomo e la donna che si uniscono nel sacramento del Matrimonio", citando Amoris laetitia per ribadire che "non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppur remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia".
Il cardinal Ladaria e monsignor Morandi si preoccupano di chiarire che "la dichiarazione di illiceità delle benedizioni di unioni tra persone dello stesso sesso non è (...) e non intende essere, un'ingiusta discriminazione, quanto invece richiamare la verità del rito liturgico e di quanto corrisponde profondamente all'essenza dei sacramentali, così come la Chiesa li intende". Il modo in cui vanno accolti nella comunità cristiana le persone con inclinazione omosessuale non è messo in discussione e l'ex Sant'Uffizio lo conferma utilizzando le stesse parole che si trovano nel Catechismo: "rispetto e delicatezza" per evitare ogni "ingiusta discriminazione".
La Nota ricorda che se è vero che Dio "non smette di benedire ciascuno dei suoi figli pellegrinanti in questo mondo" è anche vero che "non benedice né può benedire il peccato" ma "benedice l'uomo peccatore, affinché riconosca di essere parte del suo disegno d'amore e si lasci cambiare da Lui".
Il dubium all'origine del Responsum arriva da quegli ambiti ecclesiali a cui fa riferimento la Congregazione nelle prime righe del documento e che hanno in Germania il loro epicentro. Ormai non si tiene nemmeno il conto dei vescovi tedeschi favorevoli alla benedizione delle coppie omosessuali e monsignor Georg Bätzing, presidente della Conferenza episcopale, ha voluto che questo tema venisse incluso nel dibattito del Ca
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