J-TACTICS-Amico Fragile (S03 E08)

Nov 12, 2020 · 1h 38m 55s
J-TACTICS-Amico Fragile (S03 E08)
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Il titolo dell'ottava puntata della terza stagione di J-TACTICS, trae spunto​ da:​​ "Amico Fragile”, che è un brano che fa parte di Volume 8, ottavo disco di Faber pubblicato nel...

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Il titolo dell'ottava puntata della terza stagione di J-TACTICS, trae spunto​ da:​​ "Amico Fragile”, che è un brano che fa parte di Volume 8, ottavo disco di Faber pubblicato nel 1975 e realizzato con l’aiuto di De Gregori.
Canzoni De André ne ha scritte molte, 131 per l’esattezza, tanti i brani memorabili, i capolavori, le canzoni toccanti, quelle addirittura struggenti.
C’è una canzone su tutte che merita però l’attenzione degli affezionati deandreiani, una canzone che per vari motivi può essere considerata la più importante del cantautore, si tratta appunto di “Amico fragile”.
Amico fragile è la chiosa perfetta dell’album, una coltellata che arriva dritta all’ipocrisia e al perbenismo di un ambiente disprezzato eppur frequentato da de André (“lo scandalo del contraddirmi” per dirla con Pasolini).
Ma bisogna raccontare la genesi di questa canzone per capirne il significato e il valore.
De André stesso raccontò in merito a questo brano: «Stavo ancora con la Puny, la mia prima moglie, e una sera che eravamo a Portobello di Gallura, dove avevamo una casa, fummo invitati in uno di questi ghetti per ricchi della costa nord. Come al solito, mi chiesero di prendere la chitarra e di cantare, ma io risposi “Perché, invece, non parliamo?”. Era il periodo che Paolo VI aveva tirato fuori la faccenda degli esorcismi, aveva detto che il diavolo esiste sul serio.
Insomma a me questa cosa era rimasta nel gozzo e così ho detto: “Perché non parliamo di quello che sta succedendo in Italia?”. Macché, avevano deciso che dovessi suonare.
Allora mi sono rotto le palle, ho preso una sbronza terrificante, ho insultato tutti e sono tornato a casa. Qui mi sono chiuso nella rimessa e in una notte, da ubriaco, ho scritto Amico fragile. La Puny mi ha stanato alle otto del mattino, non mi trovava né a letto né da nessuna parte, ero ancora nel magazzino che finivo di scrivere.»
“Evaporato in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte… con un bisogno d’attenzione e d’amore troppo, Se mi vuoi bene piangi “.
Così recita la prima strofa del capolavoro del cantautore genovese.
Facendo la nostra solita trasposizione, questa volta non dalla cinematografia, ma dalla musica al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nel brano per analizzare la partita giocata in una calda giornata autunnale all’Olimpico di Roma tra i biancocelesti della Lazio e la Juventus, per l’occasione vestita total Blu.
Un match che vede una Juve arrembante e propositiva, contro una Lazio rimaneggiata ma mai comunque doma.
A detta di alcuni, la miglior Juventus della stagione la quale finalmente mostra sprazzi veri del gioco più volte illustrato da mister Pirlo ma rimasto in molte occasioni in questo scorcio di stagione, più sulla carta che sul campo da gioco.
In un assolato primo pomeriggio, in un Olimpico ancora spettrale e surreale per l’assenza di pubblico per la ben nota emergenza sanitaria, i campioni d’Italia riescono a mandare all’aria quanto di buono fatto vedere per oltre 93 minuti in termini di gioco e di prestazione collettiva, infatti a poco meno di un minuto dal termine del recupero, Paulo Dybala ha la possibilità di far rifiatare una Juventus in sofferenza, ma l’argentino pur ritrovandosi tra i piedi un pallone da portare semplicemente nella metà campo avversaria, senza particolari pressioni dei capitolini, si rende protagonista di un errore grossolano: con un brutto controllo, perde palla facendola finire in fallo laterale.
Mentre lo stesso giocatore argentino si rammaricava per il banale errore commesso, i padroni di casa battono velocemente dando il via all’azione che ha poi portato al sorprendente pareggio in extremis di Caicedo.
Una delusione cocente per la Juventus,che vede sfumare la vittoria e 3 punti oramai certi, e una responsabilità pesante per Dybala in un’altra giornata da dimenticare in questo difficile avvio di stagione.
Un pallone che sarebbe dovuto essere gestito meglio per far correre il cronometro e che invece è stato regalato attraverso un errore agli avversari, che grazie alla giocata di Correa e all’ormai solito guizzo di Caicedo hanno trovato un gol pesantissimo ed un pareggio più che insperato.
“Amico fragile”, così come il titolo del brano di Fabrizio De Andrè da cui trae spunto l’odierna puntata di J-TACTICS.
Paulo Dybala che nonostante una classe cristallina e numeri da fuoriclasse nei 5 anni in bianconero ha manifestato in determinate occasioni (soprattutto occasioni decisive, secondo i suoi detrattori) evidenti limiti caratteriali per avvenimenti calcistici e soprattutto negli ultimi anni per fatti che col campo poco hanno a che vedere.
Un talento puro, come detto, ma più volte sottoposto a feroci critiche per il suo non essere campione fino in fondo, anche a livello caratteriale.
Un deficit caratteriale che, in un ingeneroso paragone, non ha l’alieno Cristiano Ronaldo e che renderebbe il “picciriddu” (vezzeggiativo attribuitogli nella sua esperienza palermitana) un mezzo campione ed un mezzo uomo nelle situazioni nelle quali è necessario mostrare i cd. attributi.
Volendo fare un’analisi doverosamente onesta del match dell’Olimpico scevra da ogni pregiudizio nei confronti del numero 10 bianconero, il pareggio che scaturisce a meno di un minuto dal termine dell’incontro non ha come unica spiegazione o causa l’errore, seppur grossolano ed inspiegabile, che il fantasista commette, ma bensì una gestione poco cinica ed attenta del match da parte dell’intera compagine bianconera.
Troppa imprecisione sotto porta, alcuni contropiedi sfruttati non al meglio, la solita sfortuna delle ultime settimane con un incrocio dei pali colpito da Ronaldo, e una difesa che nell’azione del gol gioca, così come con lo Spezia, a fare le belle statuine, sanciscono un risultato che lascia l’amaro in bocca e che fa perdere altri punti preziosi in classifica agli uomini di Pirlo.
Tutto vero, ma secondo l’opinione di molti supporters juventini in quest’occasione come in tante altre, sarebbe la Joya “l’amico fragile” orpello magari bello ma non decisivo e non in grado di vestire la gloriosa maglia numero 10.
Una fragilità che potrebbe portare Paulo lontano da Torino.
Sarà nostro gradito ospite l’amico Marco Piccari, giornalista, fine intenditore di calcio, scrittore nonché speaker di TMW Radio.

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