L'obiettivo di ogni rivoluzione sono sempre i bambini

Oct 12, 2021 · 9m 13s
L'obiettivo di ogni rivoluzione sono sempre i bambini
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TESTO DELL'ARTICOLO ➜ http://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6759

L'OBIETTIVO DI OGNI RIVOLUZIONE SONO SEMPRE I BAMBINI
Una pediatra inglese lancia l'allarme sul rischio di curare male i bambini se viene cambiato il sesso sulle loro cartelle cliniche (e intanto la propaganda Pixar-Disney del cartone animato del 2015 Inside Out spinge i bambini a seguire solo le passioni)
di Luca Volontè

I giovani confusi sul genere rischiano di essere mal diagnosticati se il loro sesso viene cambiato sulle loro cartelle cliniche.
Una pediatra inglese ha lanciato l'allarme nei giorni scorsi. La pediatra ha denunciato di aver visto almeno sei bambini, il più giovane sotto i dieci anni, le cui informazioni mediche erano state alterate per registrare un diverso sesso biologico, così come nuovi nomi e pronomi. Secondo le linee guida del NHS, autorità sanitaria inglese, tutti pazienti possono cambiare la loro "identità di genere" sui documenti ufficiali di registrazione semplicemente scrivendo al loro medico di base.
Tutto ciò è molto preoccupante perché, ha spiegato la pediatra "registrare sulle cartelle cliniche se qualcuno è maschio o femmina è vitale nella sua cura medica. Senza questa informazione, tutti i tipi di diagnosi potrebbero dimostrarsi sbagliate". A titolo di esempio, ha spiegato: "Se hai una ragazza di 15 anni che si lamenta di dolori addominali, il tuo primo pensiero è: 'Spero che non sia incinta'. Ma se quell'adolescente si presenta come un ragazzo, ovviamente non penseresti a queste cose, ma anche "il peso e l'altezza sono specifici per il sesso perché le ragazze e i ragazzi crescono a ritmi e tempi diversi".
Nei giorni successivi alla denuncia del pediatra, un genitore ha denunciato la propria difficoltà nel rintracciare la figlia di 15 anni dopo che era stata portata in ospedale a seguito di un'overdose perché il reparto l'aveva ricoverata come un ragazzo. Una madre ha detto di aver avuto difficoltà a prendere un appuntamento con il medico di famiglia per sua figlia di 14 anni poiché l'ambulatorio non ha potuto trovare alcuna cartella clinica su di lei nel sistema. Nome e sesso della figlia erano stati cambiati senza che la madre ne avesse conoscenza.
Come già detto, nel Regno Unito, chiunque, compresi i minori di 18 anni con sufficiente capacità di dare il proprio consenso, è legalmente autorizzato a richiedere di cambiare il proprio nome o genere nella propria cartella clinica. Anzi, chiunque può intentare una causa civile contro qualsiasi medico generico che rifiutasse di accogliere la richiesta di cambiare sesso e nome sulla propria cartella clinica.
Una follia totale che è figlia della logica intrinseca del concetto di non discriminazione e dell'assalto alla ragione e natura biologica umana.

Nota di BastaBugie: Roberto Marchesini nell'articolo seguente dal titolo "L'antropologia ribaltata secondo Pixar-Disney" del cartone animato del 2015, Inside Out, che ha avuto un grande successo mondiale. È l'esempio del modello educativo attuale: una vita tutta guidata dalle passioni. Non esiste la ragione, che discerne il bene dal male, l'utile dal dannoso, che decide la direzione da dare alla vita.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 23-07-2021:
Nel 2015 Pixar, insieme alla Disney, hanno prodotto un cartone animato... psicologico di grande successo; vinse l'Oscar e il Golden Globe come miglior film d'animazione: Inside out. È un film psicologico perché alcuni professionisti della salute mentale hanno collaborato alla stesura del copione.
Il film mostra un periodo di cambiamento nella vita di una bambina di undici anni, Riley: cresciuta nel Minnesota, si trasferisce con la famiglia a San Francisco, in California. All'interno della bambina agiscono cinque emozioni: Gioia, Tristezza, Disgusto, Rabbia e Paura. Ogni volta che accade qualcosa di rilevante, si produce un ricordo caratterizzato da ognuna delle cinque emozioni; i ricordi più importanti, i ricordi base, costruiscono la personalità della bambina. Gioia monopolizza la vita della bambina, tentando in ogni modo di escludere Tristezza. Tuttavia, alla fine del film, Gioia deve accettare che, nella vita di Riley, anche Tristezza può svolgere un ruolo fondamentale. In questo modo, la vita della bambina diventa più equilibrata e tutto procede per il meglio.
A prima vista sembra un ottimo prodotto per bambini, con una morale importante: nella vita tutte le emozioni, compresa la tristezza, hanno un ruolo. Però... c'è un però. Già: dov'è Ragione? Non esiste? La vita della bambina è guidata esclusivamente dalle emozioni? Facciamo un passo indietro.
L'antropologia classica è ben rappresentata nel mito della biga alata di Platone. L'uomo è come una biga, trainata da due cavalli (uno bianco e uno nero) le cui briglie sono saldamente tenute da un auriga. I cavalli sono le passioni (irascibile e concupiscibile) e l'auriga è la ragione. Il significato è chiaro: senza cavalli (cioè le passioni) la biga non andrebbe da nessuna parte; ma la direzione la decide l'autiga, cioè la ragione. È la ragione, infatti, che ha il compito di discernere il bene e il male, l'utile e il dannoso; quindi, di decidere la direzione da dare alla vita dell'uomo, guidandolo verso il bene e lontano dal male.
Nel mondo moderno questa antropologia è ribaltata. La ragione è spodestata, detronizzata, focomelizzata. Essa - si dice - non è in grado di discernere il bene e il male perché non può cogliere le verità metafisiche. Essa può solo cogliere le realtà materiali, quelle che cadono sotto i nostri sensi, quelle misurabili. Così, la filosofia e, in particolare, la metafisica sono sostituite dalla scienza, lo strumento di conoscenza che, semplicemente, misura. Non dice come le cose dovrebbero essere, ma come sono. Non c'è più alcun «dover essere».
E chi guida l'uomo al posto dell'auriga-ragione? I cavalli, cioè le passioni. Va' dove ti porta il cuore (non la ragione), soddisfa la tua sete (cioè i tuoi appetiti)... C'è però un particolare rilevante da mettere in chiaro: chi non segue la ragione, ma segue le passioni, non è libero. È schiavo: innanzitutto delle passioni, ma anche di chiunque gli metta un guinzaglio al collo. L'uomo libero è colui che sceglie tra bene e male; e sceglie, ovviamente, il bene. La libertà è, infatti, la possibilità di scegliere il bene.
Tutta la modernità - dall'empirismo all'illuminismo, dal romanticismo al gender - insiste nel convincere l'uomo che la sua parte più autentica e pura, quella sola che lo può guidare nella vita, è quella passionale; e che la ragione, con la sua ossessione per la morale, per la distinzione tra il bene e il male, è un tiranno crudele da rovesciare. Così anche la cultura pop, nella quale siamo immersi.
Torniamo, quindi, a Inside out. Nel film viene rappresentata una antropologia chiarissima, che ormai siamo in grado di riconoscere: Riley è guidata dalle passioni, solo dalle passioni. La ragione non esiste. Questo è il messaggio che la Pixar/Disney comunica ai bambini, a milioni di bambini, attraverso un racconto, una storia.
L'obiettivo di ogni rivoluzione sono sempre i bambini.
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