L’unico eroe è il popolo algerino
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https://ogzero.org/tag/algeria/ 5 luglio 1962, pietra miliare della lotta anticoloniale iniziata nel 1954: il popolo algerino era un’icona per tutti i rivoluzionari e per chi preconizzava un cambiamento dei rapporti tra...
show more5 luglio 1962, pietra miliare della lotta anticoloniale iniziata nel 1954: il popolo algerino era un’icona per tutti i rivoluzionari e per chi preconizzava un cambiamento dei rapporti tra le potenze coloniali e i popoli insorgenti dell’inizio degli anni Sessanta, immortalati nello splendido bianco/nero di Gillo Pontecorvo.
Ripetendo il canovaccio di quasi tutte le lotte di Resistenza, chi aveva iniziato la lotta antifrancese su presupposti, parole d’ordine, idee di emancipazione e di ricostruzione progressista furono ridimensionati, messi in minoranza, isolati… fatti sparire, lasciando il potere in mano a militari, centri di potere e interessi energetici che, in particolare sfruttando la sfida contro il jihad e il terrore del Fis e del Gia, ha imbalsamato la altrimenti vivace società algerina insieme a un presidente mummificato, utile per nascondere gli affari lobbistici dell’oligarchia.
Chi meglio di Karim Metref poteva rievocare in pochi minuti la lotta, le persecuzioni, l’involuzione, la crisi e l’attuale condizione di un’Algeria che fa accordi energetici con l’Occidente e scambia armi e alleanze con la Russia di Putin.
Karim sottolinea come si sia passati da servizi scolastici e sanitari degni di questo nome per i primi vent’anni a una condizione di analfabetismo funzionale al mantenimento del potere: «Hanno impiegato 40 anni per distruggere quel poco di buono che si era fatto nei primi 20 di indipendenza». Gli eredi di Boumedienne si sono affidati alle forze meno raccomandabili della società seppellendo le conquiste sociali di un socialismo ormai di facciata. E poi: le cosiddette rivolte del pane (che nascondono disillusione e malessere), il decennio nero, la rivolta dell’Hirak, ancora non del tutto smantellata… ogni 10 anni un’insurrezione è una tradizione rimasta nella società algerina che proviene ancora dalla lotta anticoloniale per l’indipendenza, una lotta che non ha avuto un leader univoco, ma una generazione insurrezionale – senza partiti, organizzazioni, eroi carismatici – le cui conquiste democratiche sono state inficiate da una guerra religiosa senza addentellati all’interno della società reale, che però ha riportato indietro di 20 anni le lancette dell’orologio.
Quella guerra d’Indipendenza permane unico appiglio pe legittimare la comunità, non è in realtà mai finita e anche la sua memoria è un po’ imbalsamata dalla frustrazione per la confisca della rivoluzione da parte dei partigiani esterni – fuggiti in Marocco e Tunisia –, soprattutto dai partigiani finti alleati con varie mafie che hanno intessuto il potere ancora adesso opprimente, mentre quelli sopravvissuti si stanno estinguendo.
E sullo sfondo permane la tragedia saharawi… e le figure ingombranti per quanto eroiche e sconfitte nella loro vittoriosa Liberazione del 1962.
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Author | OGzero - Orizzonti geopolitici |
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