La guerra dei bar 1
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Per lavoro, partecipo all’apertura di centinaia di bar l’anno, sono una sorta di ginecologo e ostetrico dei bar: la gente che vuole aprire un bar viene da me con un’idea,...
show moreMa la guerra è guerra anche per i miei clienti, ne vedo aprire centinaia l’anno e ne vedo chiudere molti entro i primi 8-16 mesi di attività. Quasi tutti avevano voluto aprire il classico modello di bar, senza cucina o nemmeno un piccolo laboratorio per la preparazione dei freddi o la farcitura dei cornetti.
Da quando metto vetrine fredde e un minimo di laboratorio a tutti i banconi, il tasso di successo delle attività è aumentato notevolmente, mentre i classici bar da somministrazione e stappa e versa, a meno che non sono situati in posizioni strategiche e hanno alle spalle una buona intelligenza commerciale e qualcuno che sa farsi bene i conti, rischiano quotidianamente la chiusura.
Sappiamo tutti che per avviare un bar non c’è bisogno di particolari attrezzature, cucinino o laboratorio, in quanto è al 95% un lavoro di somministrazione di cibi e bevande pronte al consumo; ma le cose stanno cambiando, molti bar aprono, molti chiudono e chi rimane in piedi dopo la carneficina, è proprio chi ha capito l’essenza del bar. Il bar è una piccola attività ristorativa.
Ormai ne ho viste talmente tante, in ambito bar, che ho sviluppato un dono: riesco a capire quanti mesi di vita sono rimasti all’attuale gestione di un bar e con quanti mila euro di debiti chiuderà.
Questa guida è molto utile sia a chi sta dietro al bancone da una vita, si è ritrovato all’improvviso travolto dai tempi che cambiano e circondato da 2000 bar nuovi, sia da chi sta appena incominciando questa bellissima avventura, perché diciamocelo, avere un bar potrebbe essere la svolta della tua vita.
Come ho detto, ho a che fare con i bar tutti i giorni e tutti i giorni, li progetto, realizzo e consegno e seguo regolarmente il loro sviluppo. Ma la mia prima esperienza con un bar vero e proprio l’ho avuta a 8 anni, quando l’estate cominciai a “lavorare” nel bar di paese. Ogni estate mi davo da fare e il mio sogno era quello di aprire un bar.
La mattina alle 7:30 aspettavo l’arrivo del titolare, mi offriva la colazione e mi faceva fare dei lavoretti, prima sistemando il terrazzo, poi la sala e poi dietro il bancone, poi portavo la colazione alla piccola fabbrica di statuette votive , compravo i giornali e al ritorno riportavo le sigarette al titolare e ai primi clienti, era il 1993. Da quel giorno ho sempre avuto a che fare con bar e aziende della ristorazione, per diversi anni ho fatto il rappresentante di prodotti per i bar e alcolici fino circa i 23 anni, ora sono nell’industria dell’arredamento commerciale per la ristorazione e contribuisco all’apertura di bar, risto bar, bar tabacchi , wine-bar e compagnia bella, in tutta Europa.
Ma cominciamo subito nel parlare della causa di tutti i mali, perché avere un bar di questi tempi non è più come una volta.
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Author | Tony |
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