La studentessa di Padova: "Siamo stanchi di piangere coetanei uccisi dalla competizione"
Feb 15, 2023 ·
11m 13s
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Emma Ruzzon, presidente del consiglio dei 70mila studenti del Bo, ha colpito i presenti alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Padova con un discorso che ha denunciato il...
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Emma Ruzzon, presidente del consiglio dei 70mila studenti del Bo, ha colpito i presenti alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Padova con un discorso che ha denunciato il sistema merito-centrico e competitivo dell'università italiana.
Ruzzon ha sottolineato come la competizione accademica, che premia solo i migliori studenti, stia diventando sempre più difficile da sostenere per gli studenti, che spesso si trovano a dover fare i conti con una serie di pressioni e di aspettative irrealistiche che li portano ad avere gravi problemi di salute mentale.
La presidente del consiglio dei 70mila studenti del Bo ha anche ricordato i casi di studenti che si sono tolti la vita a causa della pressione esercitata dal sistema universitario.
Per porre rimedio a questa situazione, Ruzzon ha chiesto alle autorità universitarie di fornire case per i fuori sede, borse di studio e sostegno psicologico, elementi che potrebbero migliorare la qualità della vita degli studenti e permettere loro di concentrarsi sugli studi senza dover affrontare ulteriori problemi.
Durante il suo intervento, Ruzzon ha anche fatto riferimento al fiocco verde appuntato sulla giacca, un simbolo che rappresenta la salute mentale, chiedendo che la comunità universitaria si concentri su questioni cruciali come la salute degli studenti, piuttosto che solo sui risultati accademici.
La ministra dell'Università e della ricerca Anna Maria Bernini e la rettrice Daniela Mapelli hanno ascoltato attentamente l'appello della studentessa, promettendo di fare tutto il possibile per risolvere i problemi esposti.
Il discorso di Emma Ruzzon ha suscitato un forte interesse tra gli studenti e la comunità accademica, suscitando un dibattito sulla necessità di un sistema universitario che tenga conto non solo dei risultati accademici, ma anche della salute mentale degli studenti.
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Ruzzon ha sottolineato come la competizione accademica, che premia solo i migliori studenti, stia diventando sempre più difficile da sostenere per gli studenti, che spesso si trovano a dover fare i conti con una serie di pressioni e di aspettative irrealistiche che li portano ad avere gravi problemi di salute mentale.
La presidente del consiglio dei 70mila studenti del Bo ha anche ricordato i casi di studenti che si sono tolti la vita a causa della pressione esercitata dal sistema universitario.
Per porre rimedio a questa situazione, Ruzzon ha chiesto alle autorità universitarie di fornire case per i fuori sede, borse di studio e sostegno psicologico, elementi che potrebbero migliorare la qualità della vita degli studenti e permettere loro di concentrarsi sugli studi senza dover affrontare ulteriori problemi.
Durante il suo intervento, Ruzzon ha anche fatto riferimento al fiocco verde appuntato sulla giacca, un simbolo che rappresenta la salute mentale, chiedendo che la comunità universitaria si concentri su questioni cruciali come la salute degli studenti, piuttosto che solo sui risultati accademici.
La ministra dell'Università e della ricerca Anna Maria Bernini e la rettrice Daniela Mapelli hanno ascoltato attentamente l'appello della studentessa, promettendo di fare tutto il possibile per risolvere i problemi esposti.
Il discorso di Emma Ruzzon ha suscitato un forte interesse tra gli studenti e la comunità accademica, suscitando un dibattito sulla necessità di un sistema universitario che tenga conto non solo dei risultati accademici, ma anche della salute mentale degli studenti.
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