Ludwig – Il serial killer nazista (Parte 1)

Dec 18, 2024 · 11m 58s
Ludwig – Il serial killer nazista (Parte 1)
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Stagione 1 🎧 Episodio 22: Ludwig – Il serial killer nazista (Parte 1) Tra il 1977 e il 1984, i crimini del serial killer Ludwig seminano il terrore nell’Italia nord-orientale...

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Stagione 1 🎧 Episodio 22: Ludwig – Il serial killer nazista (Parte 1)


Tra il 1977 e il 1984, i crimini del serial killer Ludwig seminano il terrore nell’Italia nord-orientale e in Germania dell’Ovest, lasciando dietro di sé almeno 15 vittime, di cui 10 accertate.
La spietata ricerca di “purificazione” della società lo rende uno dei criminali più inquietanti della storia europea.
Ma si trattava di una o più persone? O, addirittura, un’intera organizzazione?

Ludwig uccide, probabilmente, la prima volta nel 1977, ma i primi omicidi non sono mai stati provati.
Si tratta di senzatetto, prostituite e omosessuali.


🎧 I due frati

Il 20 luglio 1982, a Vicenza, alle otto e mezza di sera, sul Monte Berico, due frati, Mario Lovato e Giovanni Battista Pigato, stanno facendo la solita passeggiata serale quando vengono assaliti, aggrediti ed assassinati con una scure a lama larga e una mazza di ferro.
Uno dei due religiosi muore sul colpo, l’altro perde conoscenza e muore dopo qualche ora.
I frati appartengono ad un ordine progressista che tollera e perdona i peccati.
Ludwig non tollera i peccati.
Il duplice omicidio verrà rivendicato, con le seguenti parole:
“Siamo gli ultimi eredi del nazismo, il fine della nostra vita è la morte di coloro che tradiscono il vero Dio”.

Sulle lettere inviate ai giornali, simboli nazisti e la firma Ludwig.
Il carattere grafico dei volantini ricorda le rune.


🎧 Il parroco

Il 26 febbraio 1983, a Trento un prete passeggia in via Giardini dopo aver celebrato messa nella chiesa di Santa Maria del suffragio.
Si avvia verso il convento dove alloggia e, davanti al cancello, viene aggredito e colpito alle spalle con un martello, cadendo al suolo.
Un altro sacerdote vede la scena dalla finestra della sua stanza e si precipita in soccorso della vittima dell’aggressione, ma troppo tardi, perché l’ombra che aveva visto è già fuggita e il sacerdote ha riportato ferite molto gravi.

La scena è davvero raccapricciante: al sacerdote aggredito hanno conficcato nel collo un punteruolo con un crocifisso e morirà dopo 10 giorni di agonia.
10 colpi di martello hanno provocato la frattura del cranio del prete settantenne.
Don Armando Bison è finito nel mirino di Ludwig perché appartenente all’ordine dei Venturini, la congregazione di “Gesù sacerdote”, simbolo di progressismo perché comprensivo e tollerante verso le tentazioni.
Anche questo omicidio viene rivendicato da Ludwig, che fa una crociata alla Chiesa moderna.


🎧 Il cinema porno

Il 20 maggio 1983, viene recapitata all’Ansa di Milano una lettera proveniente da Bologna, con la rivendicazione di un altro delitto, definito, nella lettera, “il rogo dei cazzi”, ovvero l’attentato al cinema a luci rosse di Milano, l’”Eros Sexy Center”, avvenuto il 14 maggio 1983. Trenta spettatori sono presenti nella sala per il film “Lila, profumo di femmina”, quando, all’inizio del secondo tempo, i presenti sentono un forte soffio: il fuoco si sta propagando dall’ultima fila, alimentato dalla benzina versata sul pavimento.
Uno spettatore resta imprigionato in un bagno, gli altri spettatori, con il fuoco ai piedi, tentano di fuggire, ma le porte d’emergenza sono invase dal fuoco.
Il rogo brucia completamente il cinema e gli edifici accanto.
Sei persone muoiono e molte altre rimangono ferite.


🎧 La discoteca di Monaco

Il 18 gennaio 1984, con una nuova lettera, Ludwig cita il rogo de “La casa Rossa” di Amsterdam, un locale erotico, e di quello della discoteca Liverpool di Monaco di Baviera.
“Al Liverpool non si scopa più. Ferro e fuoco sono la punizione nazista”, si legge nella delirante lettera in cui l’incendio viene definito “lo spettacolo pirotecnico di Monaco”.
Non ci sono prove che Ludwig sia stato ad Amsterdam, ma che abbia varcato il territorio italiano per recarsi a Monaco è plausibile: come vedremo, un sospettato ha lì una casa di famiglia.

Il 7 gennaio 1984, infatti, un sabato sera, il Liverpool, la discoteca più alla moda della città, è affollatissima. I locali si trovano in un seminterrato che si raggiunge attraverso una scala. E proprio da lì, vengono lanciate due borse da viaggio piene di benzina, che prende fuoco in pochi istanti.
Il fuoco si propaga.
Una cameriera, Corinne Tattarotti, figlia di un reporter italiano, perde la vita.
Sul luogo viene rinvenuta una sveglia di marca Deter e numero di serie 520-708, esattamente quella citata nella lettera della rivendicazione.
E la stessa che, la madre di uno dei sospettati, dichiarerà essere di proprietà della sua famiglia.

🎧 La discoteca di Castiglione

Il 4 marzo 1984 a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, è l’ultima domenica di Carnevale e nella discoteca “Melamara” è in corso una festa a tema.
I presenti si divertono, ballando al ritmo della musica proveniente dalla consolle del DJ Rudy Franceschi, mentre due uomini se ne stanno in disparte, vestiti da Pierrot, tenendo in mano una borsa da viaggio ciascuno, contenente una tanica di benzina.
Ad un certo punto, si separano: uno siede su una poltroncina e nasconde il suo borsone, mentre l’altro va in bagno e versa nel borsone il contenuto della tanica. Poi torna in sala e passeggia tra la gente, lasciando cadere il liquido per terra. L’obiettivo è quello di creare un cerchio intorno alle persone che ballano in pista.
Poi si dirige verso il bar, con l’intento di lasciare lì la borsa. Un cliente della discoteca si accorge dell’odore di benzina ed avverte un buttafuori che corre dal dj a chiedere di avvisare tutti che bisogna uscire perché c’è odore di gas.
In sala, a quel punto, ci sono circa 500 persone. Un gruppo di ragazzi accerchia e bracca il Pierrot in sala, mentre l’altro, messo alle strette, accende un fiammifero, lo lancia per terra e tenta di fuggire.
In un ultimo tentativo, infatti, dopo l’annuncio del dj, il killer si è messo a gettare benzina direttamente sulle persone… Alcuni dei presenti, perciò, catturano entrambi e li trattengono nell’ufficio del locale, fino all’arrivo delle forze dell’ordine.

Ludwig, stavolta, non ha pianificato alla perfezione il suo crimine: non ha indagato sulla natura della nuova moquette della discoteca che, in linea con le nuove normative europee sulla sicurezza, è ignifuga.

I due Pierrot vengono consegnati ai Carabinieri che, dopo sette anni di indagini e terrore, arrestano il serial killer Ludwig.

Non una persona, dunque, né un’organizzazione, ma due amici accomunati da una idea: la società è marcia, bisogna purificarla col fuoco.

I crimini di Ludwig, infatti, seguono lo schema ideologico del “fuoco purificatore” e della punizione delle categorie ritenute “impure”.

Le vittime, infatti, includono le categorie più fragili, come senzatetto, tossicodipendenti, prostituite, omosessuali, ma anche frati cattolici progressisti, spettatori di cinema erotici e ragazze e ragazzi che si divertono in discoteca.



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Author Marcella Boccia
Organization Marcella Boccia
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