Ludwig – Il serial killer nazista (Parte 2)

Dec 21, 2024 · 18m 4s
Ludwig – Il serial killer nazista (Parte 2)
Description

Stagione 1 🎧 Episodio 23:  Ludwig – Il serial killer nazista (Parte 2) Il 29 marzo 1983, il professore di Fisica Silvano Romano viene arrestato con l’accusa di essere Ludwig...

show more
Stagione 1 🎧 Episodio 23:  Ludwig – Il serial killer nazista (Parte 2)

Il 29 marzo 1983, il professore di Fisica Silvano Romano viene arrestato con l’accusa di essere Ludwig o, quantomeno, il cervello dell’organizzazione. La ragione dell’arresto è una intercettazione telefonica di una conversazione che il geniale studioso ha con il rabbino di Pavia, al quale esprime la preoccupazione che i prossimi ad essere colpiti da Ludwig saranno gli ebrei. Ma viene scarcerato dopo pochi giorni per mancanza di prove.

Gli inquirenti erano certo di aver arrestato la persona giusta perché dietro le rivendicazioni c’erano persone folli, paranoiche, ma intelligenti.

La pista del terrorismo, negli anni di piombo, conduce gli inquirenti nella direzione sbagliata: dietro Ludwig non c’è un’organizzazione.


🎧 La cattura e l’arresto

Il 4 marzo 1984, due giovani veronesi vengono arrestati a Castiglione delle Stiviere (Mantova) mentre tentano di incendiare una discoteca durante una festa di Carnevale, travestiti da Pierrot.

I loro nomi sono Wolfgang Abel e Marco Furlan.

Abel è il terzogenito di una famiglia tedesca protestante e trascorre la sua infanzia a Monaco tra agi e benessere. Ma suo padre è un uomo autoritario, severo, rigido. Quando lui è adolescente, si trasferiscono a Verona, dove lui frequenta la scuola media e poi il liceo “Fracastoro”. Wolfgang è uno studente modello, tant’è che a 24 anni è già laureato in matematica, anche se la sua passione è la filosofia. Suona la chitarra classica.

Anche Marco Furlan è terzogenito, ma di 5 figli. A causa del lavoro del padre, la famiglia trasloca spesso da una città all’altra fino a che il padre diventa primario del reparto di chirurgia plastica del centro ustioni dell’ospedale di Borgo Trento, un quartiere di Verona.
Sua madre, invece, è una casalinga e dedica le sue giornate ai figli, in particolare ad uno dei fratelli di Marco che ha una salute cagionevole. Apparentemente, non ci sono stati traumi nella sua infanzia. Come studente, è diligente, ha risultati eccellenti e si laurea in Fisica. Abel e Furlan si incontrano la prima volta a scuola. Entrambi appartengono all’elite di Verona ed abitano a Borgo Trento, il quartiere dei ricchi, uno dei più belli della città. Entrambi sono di destra, sebbene non appartengano a gruppi o partiti.
Diventano molto amici, e, mentre i loro coetanei hanno auto costose e corteggiano le ragazze, loro due fanno lunghe passeggiate in campagna, si muovono in bicicletta, con uno stile di vita austero e rifiutando di ostentare la propria ricchezza. La loro è un’amicizia esclusiva in cui nessun altro è ammesso, perché nessuno è intelligente come loro. Si credono superiori a tutti. Non hanno altri amici, sebbene Abel dirà il contrario durante gli interrogatori.


🎧 Il contesto storico e psicologico: la folie à deux

La storia di Ludwig è resa ancora più inquietante da un aspetto raro e poco compreso: la folie à deux (psicosi condivisa), una condizione in cui due persone sviluppano un legame patologico che alimenta la follia di entrambi.

Nel caso di Furlan e Abel, questa dinamica si traduce in un fanatismo ideologico e una serie di crimini brutali. Tuttavia, il processo ha fatto emergere un’importante distinzione tra i due:
•Wolfgang Abel è stato dichiarato parzialmente mentalmente instabile. La sua personalità rigida, austera e il senso di superiorità si trasformano in una visione distorta e paranoica della realtà, che lo porta a pianificare e giustificare gli omicidi come “atti di giustizia divina.”
•Marco Furlan, invece, agiva con piena lucidità durante i crimini, seguendo una logica fredda e calcolata, sebbene spinto dal legame morboso con Abel.



🎧 Il modus operandi di Ludwig

La coppia Ludwig agiva con un fanatismo ideologico che si traduceva in crimini brutali e meticolosamente pianificati. Al centro delle loro azioni c’era un unico obiettivo: “purificare” la società da ciò che consideravano peccaminoso o impuro.
1.Scelta delle vittime: Miravano a gruppi sociali o luoghi ritenuti simboli di immoralità o degrado:
•Prostitute
•Senzatetto
•Omosessuali
•Frati cattolici considerati “progressisti”
•Frequentatori di cinema a luci rosse, sexy shop e discoteche
2.Tecniche di uccisione:
•Incendi dolosi e carbonizzazione: Il fuoco, per i due assassini, rappresentava un simbolo di purificazione divina.
•Scure e martello: Utilizzati per aggredire brutalmente alcune vittime, causando morti violente e spietate.
•Accoltellamenti e assalti con armi bianche: In alcuni casi, le vittime furono uccise con attacchi diretti.
3.Messaggi firmati: Dopo ogni crimine, lasciavano volantini firmati “Ludwig” per rivendicare i loro attacchi e giustificarli come “atti voluti da Dio.”
4.Pianificazione accurata: Ogni crimine era organizzato nei dettagli per minimizzare il rischio di essere scoperti, sfruttando la loro intelligenza e i mezzi a disposizione.



🎧 Le vittime e i crimini principali

Le vittime erano tutte accomunate dal trovarsi in luoghi o situazioni ritenute “impure” dai due assassini, trasformando i loro crimini in una sorta di missione religiosa.

Il 1 dicembre 1986 dopo due anni di indagini, con Abel e Furlan dietro le sbarre bianche dell’aula, si apre il processo d’Assise a Verona. Quella sarà l’unica udienza a cui prenderanno parte: dopo, rifiuteranno sempre di essere presenti e di parlare. Durante quell’udienza, infatti, Abel ha crisi isteriche, tenta il suicidio. Verrà, infatti, trasferito nel carcere psichiatrico di Reggio Emilia. Non accettano la condanna. Abel dichiara di preferire una condanna a morte piuttosto che la detenzione. Il giudice dispone una perizia psichiatrica e ad Abel viene riconosciuto un parziale vizio di mente. Furlan, invece, rifiuta di parlare con gli psichiatri ma gli viene attribuita una infermità indotta perché, secondo i periti, il rapporto tra i due è sfociato in una dipendenza: Furlan manifesta i tratti psicopatici di Abel, considerato il soggetto dominante, Schizo-paranoide, anaffettivo, privo di empatia. Non gli vennero mai riconosciute le attenuanti perché non provarono mai rimorso.

Il procuratore Francesco Pavone non ha dubbi: Abel e Furlan sono Ludwig.
Il movente è la noia.

Una seconda perizia, però, stabilisce che entrambi sono capaci di intendere e di volere, sebbene soffrano di disturbi della personalità.

Durante il processo si tiene conto dei fogli sequestrati sia a casa di Abel che di Furlan, sui quali, attraverso il processo ESDA, che individua i cosiddetti “tratti ciechi”, sono stati individuati i tratti delle lettere che Ludwig ha inviato ai giornali. A casa di Furlan viene sequestrato l’intero tracciato cieco del messaggio che riguarda l’uccisione dei frati e quello del rogo della discoteca Liverpool di Monaco, e a casa di Abel a Monaco, invece, viene sequestrato il tracciato del messaggio che rivendica il rogo del cinema Eros. La perizia grafologica stabilisce che Abel e Furlan sono gli autori di tutti i messaggi firmati come Ludwig.


Testi di Marcella Boccia
show less
Information
Author Marcella Boccia
Organization Marcella Boccia
Website -
Tags

Looks like you don't have any active episode

Browse Spreaker Catalogue to discover great new content

Current

Podcast Cover

Looks like you don't have any episodes in your queue

Browse Spreaker Catalogue to discover great new content

Next Up

Episode Cover Episode Cover

It's so quiet here...

Time to discover new episodes!

Discover
Your Library
Search