Tutto cominciò quando Robert Hertz, allievo di Emile Durkheim, partecipò durante le sue vacanze estive ad una processione in onore di San Besso, tra Cogne e Campiglia, in Valle D’Aosta. Era il 1912 e quell’esperienza fu puro innamoramento; l’antropologo francese si incuriosì talmente tanto ai riti, alle lingue, ai rituali e ai costumi di quelle comunità che decise di studiare quei territori attraverso una ricerca etnografica. Non sappiamo se Hertz fosse stato consapevole di star dando vita ad un nuovo filone di ricerche antropologiche, ma è quello che avvenne da lì a poco. Nel tempo si sono susseguite diverse fasi. Si sono alternati oggetti, metodi, strumenti, interessi e domande di ricerca. Correnti e approcci sono cresciuti e si sono modificati confrontandosi vicendevolmente nel tempo e nello spazio, anche con cambiamenti repentini e a volte conflittuali, accompagnando le trasformazioni che negli anni hanno modellato i territori alpini. Poi c’è stata una svolta più grande di altre. Un cambiamento che ha generato approcci di ricerca fortemente innovativi. Un momento destabilizzante, un fenomeno inaspettato. Le Alpi, che avevano vissuto un vero e proprio esodo negli ultimi centocinquant’anni, legato alle migrazioni verso le città e verso l’estero, hanno iniziato ad invertire la rotta demografica, acquisendo nuovi abitanti. Ed ecco che le domande di ricerca all’interno della disciplina mutano, di nuovo, rapidamente. Perché sta accadendo? Chi sta tornando a vivere sulle montagne? Di chi si sono le montagne? Che cosa se ne farà chi arriva da fuori di saperi, usanze e patrimoni locali? Siamo di fronte a qualcosa che sta avvenendo solo nelle Alpi? E gli appennini invece?
La pandemia ha acceso i riflettori sulle terre alte e le aree interne, offrendo narrazioni non sempre adeguate rispetto alla complessità dei fenomeni di neo-popolamento e, più in generale, relative all’abitare in zone marginali. Migrazioni climatiche, sanitarie, ambientali e culturali sono alcune delle etichette nate per descrivere tali spostamenti.
In questa seconda puntata di Convenevoli proviamo a fare il punto della situazione con Roberta Clara Zanini, intervistata da Raffaele Spadano.
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