Puntata 6 | Con-fini diversi
Feb 10, 2024 ·
25m 59s
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Description
È online la sesta puntata della nuova stagione de "Il Raccolto", il podcast ufficiale di Casa Cervi, ideato, curato e condotto da Mirco Zanoni e Paolo Papotti. «Stiamo o passiamo?...
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È online la sesta puntata della nuova stagione de "Il Raccolto", il podcast ufficiale di Casa Cervi, ideato, curato e condotto da Mirco Zanoni e Paolo Papotti.
«Stiamo o passiamo? Siamo radicati in un moto continuo o avvinghiati alla fredda staticità del possesso? Viviamo la proprietà come limite o siamo confinati in una proprietà? Quale è il problema del confine.
È una parola che richiede prospettiva, per essere intesa: il suo essere limite estremo non la racconta tutta. Quando si traccia una linea di delimitazione, quando si scrive un confine, allora si crea un di qua e un di là, un dentro e un fuori.
Tuttavia, non c’è linea che non sia condivisa: di là sempre c’è qualcun altro, anzi di là sempre è di qualcun altro. C’è sempre il vicino, il limitrofo, il contiguo, e addirittura diventa l’affine, il simile, il connesso.
Eppure, il confine a noi pare essenzialmente una chiusura. Un tratto, un segno buono per diventare un contratto o, al limite, un “trattato”.
Linea di chiusura e linea di contatto, lontana estremità e centro di confronto, questa è l’ambivalenza del confine, rappresentata da una “fine comune” che ci immaginiamo sotto pressione continua.
Confini di Stati, confini del sapere, confini della morale, da individuare, da rompere, da difendere. Cortocircuiti di concetti in cui alla fine non si definisce il confine secondo quello che è, ma secondo quello che siamo».
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«Stiamo o passiamo? Siamo radicati in un moto continuo o avvinghiati alla fredda staticità del possesso? Viviamo la proprietà come limite o siamo confinati in una proprietà? Quale è il problema del confine.
È una parola che richiede prospettiva, per essere intesa: il suo essere limite estremo non la racconta tutta. Quando si traccia una linea di delimitazione, quando si scrive un confine, allora si crea un di qua e un di là, un dentro e un fuori.
Tuttavia, non c’è linea che non sia condivisa: di là sempre c’è qualcun altro, anzi di là sempre è di qualcun altro. C’è sempre il vicino, il limitrofo, il contiguo, e addirittura diventa l’affine, il simile, il connesso.
Eppure, il confine a noi pare essenzialmente una chiusura. Un tratto, un segno buono per diventare un contratto o, al limite, un “trattato”.
Linea di chiusura e linea di contatto, lontana estremità e centro di confronto, questa è l’ambivalenza del confine, rappresentata da una “fine comune” che ci immaginiamo sotto pressione continua.
Confini di Stati, confini del sapere, confini della morale, da individuare, da rompere, da difendere. Cortocircuiti di concetti in cui alla fine non si definisce il confine secondo quello che è, ma secondo quello che siamo».
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Author | Istituto Alcide Cervi |
Organization | Istituto Alcide Cervi |
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