Quando la solidarietà diventa un reato
Mar 5, 2021 ·
57m 9s
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Oggi, in Italia, regalare scarpe, vestiti o cibo a chi ne ha bisogno viene considerato un reato: all'alba del 23 febbraio le forze dell'ordine hanno fatto irruzione nell’abitazione privata di...
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Oggi, in Italia, regalare scarpe, vestiti o cibo a chi ne ha bisogno viene considerato un reato: all'alba del 23 febbraio le forze dell'ordine hanno fatto irruzione nell’abitazione privata di Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir, nonché sede dell’associazione Linea d’Ombra ODV, sequestrando diversi materiali, alla ricerca di prove per un’imputazione di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Che fine hanno fatto quei valori di libertà, giustizia, rispetto e solidarietà nonchè uguaglianza?
Ne parliamo con Lorena Fornasir (Psicoterapeuta) e Gian Andrea Franchi (insegnante di filosofia in pensione), una coppia solidale impegnata da cinque anni in un’intensa attività con i migranti della Rotta balcanica, prima a Pordenone, poi a Trieste e in Bosnia. Nel settembre del 2019 hanno fondato l’organizzazione di volontariato Linea d’Ombra con la quale sono intervenuti quotidianamente nella piazza davanti alla stazione ferroviaria di Trieste con i migranti che vengono dal confine. In Bosnia portano donazioni in denaro con le quali, insieme a volontari locali comprano quanto necessario ai migranti. A Trieste prestano cure sanitarie insieme a un’associazione di giovani medici, La strada Si.Cura, offrono cibo e le preziose scarpe a chi arriva con i piedi a pezzi, ma anche vestiti e sacchi a pelo.
"Non vogliamo che la nostra esperienza sia racchiusa sotto l’etichetta dell’assistenza. Noi riconosciamo i migranti come portatori di un diritto fondamentale non riconosciuto dagli Stati, il diritto di poter vivere una vita degna d’essere vissuta. Riteniamo quindi la nostra attività un impegno politico di trasformazione sociale in senso solidale contro lo sfrenato individualismo e d economicismo che sta affossando la vita."
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Che fine hanno fatto quei valori di libertà, giustizia, rispetto e solidarietà nonchè uguaglianza?
Ne parliamo con Lorena Fornasir (Psicoterapeuta) e Gian Andrea Franchi (insegnante di filosofia in pensione), una coppia solidale impegnata da cinque anni in un’intensa attività con i migranti della Rotta balcanica, prima a Pordenone, poi a Trieste e in Bosnia. Nel settembre del 2019 hanno fondato l’organizzazione di volontariato Linea d’Ombra con la quale sono intervenuti quotidianamente nella piazza davanti alla stazione ferroviaria di Trieste con i migranti che vengono dal confine. In Bosnia portano donazioni in denaro con le quali, insieme a volontari locali comprano quanto necessario ai migranti. A Trieste prestano cure sanitarie insieme a un’associazione di giovani medici, La strada Si.Cura, offrono cibo e le preziose scarpe a chi arriva con i piedi a pezzi, ma anche vestiti e sacchi a pelo.
"Non vogliamo che la nostra esperienza sia racchiusa sotto l’etichetta dell’assistenza. Noi riconosciamo i migranti come portatori di un diritto fondamentale non riconosciuto dagli Stati, il diritto di poter vivere una vita degna d’essere vissuta. Riteniamo quindi la nostra attività un impegno politico di trasformazione sociale in senso solidale contro lo sfrenato individualismo e d economicismo che sta affossando la vita."
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