Racconti dall'inizio del mondo - In principio, la cupidigia - prima puntata
Mar 3, 2021 ·
10m 10s
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Description
Marcus Iunianus Iustinus, Epitoma Historiarum Philippicarum Pompei Trogi, I, 1-3 (trad. basata su L. Calori, Delle istorie di Giustino, abbreviatore di Trogo Pompejo, volgarizzamento del buon secolo tratto dai codici...
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Marcus Iunianus Iustinus, Epitoma Historiarum Philippicarum Pompei Trogi, I, 1-3 (trad. basata su L. Calori, Delle istorie di Giustino, abbreviatore di Trogo Pompejo, volgarizzamento del buon secolo tratto dai codici ricciardiano e laurenziano e migliorato nella lezione sulla scorta del testo latino, Bologna 1880).
Mentre Tito Livio componeva la sua monumentale Storia di Roma, Pompeo Trogo concepiva l’ambizioso progetto di narrare le vicende degli uomini non a partire dalla fondazione dell’Urbe ma addirittura dall’origine del mondo. La sua opera, chiamata Historiae Philippicae perché dovevano avere al centro l’ascesa e il declino del regno macedone, ci è giunta attraverso l’epitome che ne fece Marco Giuniano Giustino circa due secoli più tardi e i brevissimi Prologi che riassumono in poche righe il contenuto dei 44 libri originali. Pur nella sua brevità, l’incipit dell’epitome di Giustino tratteggia un quadro da cui riusciamo ad apprezzare appieno come un romano in piena età augustea doveva immaginarsi i primi passi dell’umanità. Dal suo racconto emerge, in filigrana, un’interpretazione spiccatamente moralistica dei meccanismi che muovono l’azione degli uomini e, attraverso questa, la storia.
Scritto e letto da Francesca Michetti, dottoranda di Linguistica presso Sapienza - Università di Roma.
Per chiunque voglia contattarci per consigli, richieste e osservazioni, scrivete con l'oggetto 'podcast' ad associazioneglaucopis@gmail.com
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Mentre Tito Livio componeva la sua monumentale Storia di Roma, Pompeo Trogo concepiva l’ambizioso progetto di narrare le vicende degli uomini non a partire dalla fondazione dell’Urbe ma addirittura dall’origine del mondo. La sua opera, chiamata Historiae Philippicae perché dovevano avere al centro l’ascesa e il declino del regno macedone, ci è giunta attraverso l’epitome che ne fece Marco Giuniano Giustino circa due secoli più tardi e i brevissimi Prologi che riassumono in poche righe il contenuto dei 44 libri originali. Pur nella sua brevità, l’incipit dell’epitome di Giustino tratteggia un quadro da cui riusciamo ad apprezzare appieno come un romano in piena età augustea doveva immaginarsi i primi passi dell’umanità. Dal suo racconto emerge, in filigrana, un’interpretazione spiccatamente moralistica dei meccanismi che muovono l’azione degli uomini e, attraverso questa, la storia.
Scritto e letto da Francesca Michetti, dottoranda di Linguistica presso Sapienza - Università di Roma.
Per chiunque voglia contattarci per consigli, richieste e osservazioni, scrivete con l'oggetto 'podcast' ad associazioneglaucopis@gmail.com
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