Rete Saharawi all’Onu contro la colonizzazione marocchina
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Torniamo sulla questione a noi cara del popolo del Polisario https://www.spreaker.com/podcast/scongelato-un-conflitto-postcoloniale--4687760 L'occasione per l'invito di due partecipanti alla Delegazione italiana delle 30 associazioni che gestiscono i progetti sul saharawi è...
show morehttps://www.spreaker.com/podcast/scongelato-un-conflitto-postcoloniale--4687760 L'occasione per l'invito di due partecipanti alla Delegazione italiana delle 30 associazioni che gestiscono i progetti sul saharawi è data dall'audizione della IV commissione speciale sul Saharawi dell’assemblea generale dell’Onu: Kinzy Grizzi è stata tra i militanti che hanno pronunciato la petizione quest’anno e Andrea Mezzetti era andato a New York nel 2023 (e in questo anno di logorio del Palazzo di vetro è interessante porre a confronto le due esperienze); l’organismo internazionale si è presentato meno svuotato di quello che appare dopo le bordate portate ultimamente da sovranisti (ma le picconate si possono far risalire al bombardamento dell’Iraq da parte di Bush padre). Ma elefantiaco e un po’ “bloccato” lo è di sicuro; l’idea che i destini di alcuni popoli la cui sopravvivenza collide con gli interessi di stati con amici potenti apparenta la condizione di saharawi, palestinesi, curdi, rohingya, di fronte ai quali il Palazzo di vetro lascia trasparire molti legacci che tendono a bloccarne l’azione di protezione dal sopruso.
Quella della Delegazione italiana a favore della lotta del Popolo del deserto è una rete che compie 40 anni tra indifferenza, silenzio, censure dei media e… affari (fosfati, petrolio off shore e pesca in primis); solo che la corte europea di giustizia ha sancito che non sono validi gli accordi intercorsi con il Marocco per lo sfruttamento delle risorse del popolo saharawi e riconosce il Sahara occidentale come occupato ma non parte del Marocco e che le risorse vanno ai saharawi, quindi contro interessi di Francia e Spagna, soprattutto. Questo è significativo perché la Corte è rimasta congruente con la sua duplice espressione precedente sorda alle indubbie pressioni transnazionali? Vedremo l’applicazione (è stato dato un anno di tempo per sospendere i contratti commerciali) cosa riserverà, ma è un altro piccolo passo verso la limitazione dell’occupazione marocchina; il territorio è riconosciuto come non autonomo, ma non annesso, come unilateralmente aveva fatto l’amministrazione Trump, in ossequio alla politica sionista degli Accordi di Abramo imposta dal genero Koushner. Apertura di ambasciata nei territori che il sionista Biden non ha chiuso
La laboriosa formica della Rete solletica l’elefante Onu
https://ogzero.org/tag/saharawi/
Alle questioni maggiori si aggiunge anche la sentenza favorevole all’attivista saharawi Mohamed Dihani del 16 settembre pronunciata dal tribunale civile di Roma, che ha riconosciuto il suo stato di rifugiato, riconoscendo violazioni di diritti umani e repressione, non protetti da Minurso, perché avrebbe solo il compito di organizzare quel tanto osteggiato referendum, richiesto da 50 anni dalla popolazione cacciata. Da qui la richiesta di un rinnovo con estensione dei poteri di intervento per l’ennesima missione Onu fallimentare nei suoi intenti (l’esempio Unifil di questi giorni intreccia nuovamente il destino coloniale di saharawi e palestinesi). Si illustra poi il Progetto Sfera avviato sui livelli minimi inaccettabili di sopravvivenza nei campi: sono stati creati dalla nuova guerra non riconosciuta da Mohammed VI nuovi profughi (ben 5000!) a cui non viene riconosciuto lo status, né vengono riconosciuti i diritti internazionali, perché non essendo stata dichiarata la nuova invasione repressiva dell’ottobre 2021 al valico di Ghergarat, non risulta internazionalmente la loro cacciata forzosa dalle terre avite. Si tratta di una nuova guerra negata dal Marocco, e con la ripresa del conflitto le “zone liberate” al confine mauritano sono state di nuovo oggetto di attacco, per quello si registrano nuovi profughi che erano rientrati e ora sono di nuovo nei campi.
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Author | OGzero - Orizzonti geopolitici |
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