In questa guerra contro il Covid-19, la Vaccinazione diventa la madre di tutte le battaglie. La sfida finale che deciderà le sorti del conflitto, e per questo non ammette errori di strategia. Nell’attuazione della campagna vaccinale un ruolo significativo viene assegnato ai presidi militari. Il primo viene realizzato alla Cecchignola, nell’area “Bonivento” a Roma. Attivo dal 22 febbraio, il presidio scaturisce dalla perfetta collaborazione tra assetto logistico e sanità militare che hanno lavorato a stretto contatto sia nella fase della progettazione che nel corso dell'attività, quando la campagna vaccinale è entrata a pieno regime. "Security and Safety" le parole chiave dell'operazione per procedere in condizioni di sicurezza, nel rispetto della time line, garantendo ai pazienti tutta l’assistenza dovuta. Chiunque, militare o civile, arriva al presidio vaccinale portando con sé uno “zaino immaginario” pieno di remore, timori, sensazioni, emozioni, dubbi. Un carico di tanti perché originati dai messaggi media o dalle prese di posizione dei tanti opinionisti e influencer. “Ma lei il vaccino lo farebbe?”. Questa l’eterna domanda alla quale medici militari e operatori sanitari si trovano a dover rispondere migliaia di volte al giorno. “Un dubbio che riguarda tutti, senza distinzione di età, perché la propria vita è preziosa sempre e comunque- spiega il Colonnello medico Domenico Carbone, designato responsabile sanitario del Centro- ed è una domanda legittima alla quale cerchiamo di rispondere chiarendo tutti i dubbi, esaminando la situazione di ogni singolo paziente, prendendo atto delle sue patologie e della sua storia clinica. Paure e preoccupazioni sono legittime, anzi ci stupiremmo del contrario ovvero se il paziente venisse a vaccinarsi senza chiedere nulla”. E’ questa la fase di Anamnesi, nel corso della quale i pazienti ricevono tutte le informazioni e risposte ai loro dubbi, prima di firmare per il consenso. Il rifiuto del vaccino ha riguardato pochissimi casi mentre si registra qualche episodio di richiesta di ulteriore tempo per riflettere. In nessun caso finora il paziente, dopo aver dato il suo consenso, ha rifiutato il vaccino quando ha visto la siringa, mentre ci sono state delle reazioni emotive dopo l’inoculazione. La fase dell’anamnesi rappresenta l’unico “tempo non comprimibile” nel percorso vaccinale. E’ questo il momento che coinvolge totalmente il paziente, il quale ha tutto il diritto di decidere in serenità e consapevolezza. Il percorso vaccinale è stato predisposto per ottimizzare i tempi e garantire i massimi standard di sicurezza. E’ articolato in quattro step: l’accettazione per la verifica dell’identità dei convocati; anamnesi; somministrazione del vaccino e infine registrazione-anagrafe per il rilascio del documento. Il percorso è a senso unico; alle strutture corrispondenti ad ogni fase si accede per piccoli gruppi, per assicurare il distanziamento, e dopo ogni passaggio il personale addetto procede con l’igienizzazione. Il presidio opera in stretta collaborazione con la ASL Roma 2 e l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “L. Spallanzani” procedendo, in un primo momento, con le somministrazioni sia alla cittadinanza che al personale delle Forze armate, in prima linea nella lotta alla Pandemia. L’attività viene costantemente rimodulata in base alle variazioni del piano vaccinale. A pieno regime il presidio garantisce la somministrazione di 2500 dosi al giorno, attraverso 32 postazioni con 40 medici e 70 infermieri di tutte le Forze Armate e dell’Azienda Sanitaria Locale. Spiega il Comandante dell’8° Reggimento Trasporti “Casilina”, responsabile del centro vaccinale Colonnello Giuseppe Caetani: “Quando a gennaio abbiamo ricevuto l’incarico ed è stata individuata quest’area, l’obiettivo era creare un centro funzionale, sicuro e al tempo stesso accogliente; l’8° Reggimento in concorso con altre unità ha provveduto alla campalizzazione, allestimento tende e interventi urbanizzazione. E’ stata una sfida complessa e al tempo stesso di grande soddisfazione”. La struttura, allestita con moduli dedicati alle fasi di pre e post vaccinazione e dotata di 2 Emergency Room, presenta due distinti settori: il primo, su struttura prefabbricata, riservato agli ultraottantenni e persone con difficoltà motorie; il secondo, su tensostruttura, dedicato agli altri cittadini. L’area è dotata di una zona parcheggio interna per circa 240 autovetture. Questa sede è stata allestita in sole 3 settimane dal Comando Logistico dell’Esercito con il contributo del 6° Reggimento Genio, del Reparto Operativo del Genio Infrastrutturale (ROGI), dell’8° Reggimento Trasporti “Casilina” e del 44º Battaglione di sostegno TLC "Penne". Una sinergia di tante forze in campo per un unico obiettivo. E per gli operatori, il termine di ogni giornata di vaccinazioni rappresenta un tassello nella barriera per fermare l’aggressione mortale del Covid.
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