Un Corno d'Africa infilzato da milizie feroci e tensioni secessioniste
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Il 15 aprile la Guerra in Sudan compie un anno di indifferenza internazionale. L’angoscia nella voce di Matteo Palamidesse, che ci raggiunge nell'anniversario dell'esplosione della guerra in Sudan tra l'esercito...
show moreL’angoscia nella voce di Matteo Palamidesse, che ci raggiunge nell'anniversario dell'esplosione della guerra in Sudan tra l'esercito di Abdel Fattah al Buhran e le Forze di supporto rapido di Mohamed Hamdan Dagalo detto Hemetti, dà la cifra dell’emergenza umanitaria che attanaglia il paese nel disinteresse della diplomazia internazionale e nell’assenza di immagini mediatiche riservate agli altri conflitti in corso, che coinvolgono maggiormente i bianchi caucasici abitanti di zone protette preoccupati del proprio benessere: Francia, Gran Bretagna, Usa e UE hanno appena sancito a Oslo che «non esiste una soluzione militare al conflitto», ma si sono guardati bene dal frapporsi e l'Onu ha preso una sola risoluzione in tutto l'anno di stragi, stupri, milioni di profughi, devastazioni e distruzioni. Lunedì 15 aprile è convocata a Parigi una conferenza internazionale per discutere delal crisi umanitaria, ma il processo di democratizzazione che si era avviato prima del golpe dopo la cacciata di al-Bashir non potrà riprendere per lungo tempo. E i sudanesi sono stremati, con problemi legati alla sopravvivenza e impossibilitati a liberarsi della cruenta disputa del potere dei due contendenti e dei loro clan.
E mentre il Sudan si avvita in una spirale di violenza e di alleanze straniere, che riforniscono di armi, si confrontano su terreno africano (ucraini con Buhran e russi con Hemetti), si prenotano per il saccheggio e l'occupazione di porti sul mar Rosso, la Somalia si trova di fronte a sfide, provocazioni, velleità di secessione: sia con la concessione locale del Somaliland – da decenni in lotta con Mogadiscio – di porti all'Etiopia, sia nelle richieste di indipendenza della regione più ricca e meglio organizzata: il Puntland, che richiede almeno una costituzione condivisa. Con Matteo cominciamo da qui per allargare il grandangolo a tutto il Corno d’Africa, cercando speranze di umanità in situazioni diversamente disperate.
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Author | OGzero - Orizzonti geopolitici |
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