Zhuang-zi Qoelet
Apr 14, 2021 ·
23m 8s
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Description
Due tradizioni apparentemente lontanissime, quella cinese detta Taoismo e quella ebraica in uno dei suoi testi più eccezionali ed enigmatici. Eppure, sorprendentemente, il non-agire di Zhuang-zi e la profonda accettazione...
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Due tradizioni apparentemente lontanissime, quella cinese detta Taoismo e quella ebraica in uno dei suoi testi più eccezionali ed enigmatici.
Eppure, sorprendentemente, il non-agire di Zhuang-zi e la profonda accettazione della condizione umana del Qoelet fanno eco l’una all’altro, arricchendosi a vicenda. Due modi estremamente neutri di guardare la vita umana come dal di fuori, liberi dagli attaccamenti, dai timori e dalle ambizioni, con lo sguardo fisso sul cuore dell’esistenza.
Zhuang-zi, con il cui nome è conosciuto anche il testo a lui attribuito, visse in Cina tra il IV e il III secolo a.C., ed è tra i fondatori del Taoismo. Concordemente col suo insegnamento, di lui non si sa quasi nulla e ciò che ci resta è la testimonianza del suo sfavillante pensiero.
Un passaggio del suo testo è divenuto universalmente conosciuto, quello in cui Zhang-zi racconta di aver sognato di essere una farfalla e al risveglio di essersi chiesto se effettivamente egli fosse un uomo che sognava di essere una farfalla o, viceversa, una farfalla che sognava di essere Zhuang-zi.
Similmente, ben poco si sa dell’autore del Qoelet, se non che presumibilmente anch’egli visse tra il IV e il III secolo a.C. Il testo si auto-attribuisce alla penna di Salomone, ma gli studiosi hanno da tempo dimostrato che si tratta di un artificio letterario.
Anche il Qoelet ci ha lasciato parole universalmente note, come il detto “vanità di vanità”, e “c’è un tempo per ogni cosa”.
Musiche:
Franco Battiato – Vite Parallele
Sifur Ros – Hippopolla
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Eppure, sorprendentemente, il non-agire di Zhuang-zi e la profonda accettazione della condizione umana del Qoelet fanno eco l’una all’altro, arricchendosi a vicenda. Due modi estremamente neutri di guardare la vita umana come dal di fuori, liberi dagli attaccamenti, dai timori e dalle ambizioni, con lo sguardo fisso sul cuore dell’esistenza.
Zhuang-zi, con il cui nome è conosciuto anche il testo a lui attribuito, visse in Cina tra il IV e il III secolo a.C., ed è tra i fondatori del Taoismo. Concordemente col suo insegnamento, di lui non si sa quasi nulla e ciò che ci resta è la testimonianza del suo sfavillante pensiero.
Un passaggio del suo testo è divenuto universalmente conosciuto, quello in cui Zhang-zi racconta di aver sognato di essere una farfalla e al risveglio di essersi chiesto se effettivamente egli fosse un uomo che sognava di essere una farfalla o, viceversa, una farfalla che sognava di essere Zhuang-zi.
Similmente, ben poco si sa dell’autore del Qoelet, se non che presumibilmente anch’egli visse tra il IV e il III secolo a.C. Il testo si auto-attribuisce alla penna di Salomone, ma gli studiosi hanno da tempo dimostrato che si tratta di un artificio letterario.
Anche il Qoelet ci ha lasciato parole universalmente note, come il detto “vanità di vanità”, e “c’è un tempo per ogni cosa”.
Musiche:
Franco Battiato – Vite Parallele
Sifur Ros – Hippopolla
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