25 DEC 2020 · Questo complesso di edifici, costituito da Casa Lleó Morera, Casa Amatller e Casa Batlló, forma parte della Manzana de la Discordia (o “Isolato della Mela della Discordia") a causa dei diversi stili di questi tre palazzi. Il primo di questi, Casa Lleó i Morera, fu commissionato da Francesca Morera i Ortiz all'inizio del XX secolo. L'architetto, Lluís Domènech i Montaner, ristrutturò l'edificio preesistente per creare una vera e propria opera modernista. Infatti, l'architetto stesso lo descrisse come "un Palau de la Música in formato famiglia". Osservando la facciata, noteremo continue allusioni al cognome della famiglia, attraverso rappresentazioni del fiore di gelso (morera) in materiali diversi, e varie allegorie riferite a invenzioni del XX secolo. La facciata è sormontata da un piccolo tempio che attira l'attenzione e che aggiunge un certo grado di originalità al palazzo. Tuttavia, le caratteristiche moderniste sono più evidenti all'interno della residenza, dove i visitatori potranno ammirare le suite meglio conservate della città, che offrono una molteplicità di vetrate, mosaici, ceramiche, sculture, elementi in legno, marmo e graffiti. Il vestibolo e la scala mostrano diverse forme d’arte modernista, che artisti e artigiani coinvolti in questa realizzazione furono in grado di catturare perfettamente, sotto la guida di Domènech i Montaner.Dopo Casa Lleó i Morera, vediamo Casa Amatller, un'eccellente opera di Josep Puig i Cadafalch, che abbina in modo spettacolare gli stili neo-gotico e flamenco. Possiamo identificare quest'ultimo nell'insolita finitura a scalare della parte superiore della casa, che la rende di forma triangolare. La finitura è in piastrelle di ceramica e si ispira alle case dei Paesi Bassi. Nel vestibolo, dove si trova la sede del Centro del Modernismo, possiamo ammirare le numerose colonne, le lanterne di bronzo e l'elegante scala sormontata da uno spettacolare lucernario di vetro colorato, che è considerato uno dei migliori esempi di vetrate nelle opere moderniste. L'ultimo degli edifici che compongono questa cosiddetta "Manzana de la Discordia" è Casa Batlló, l'opera più iconica del genio dell'architettura, Antonio Gaudí. Possiamo includere questa casa nella sua fase naturalista. Gaudí diede a Casa Battló un’originale e fantastica facciata, ricca d’immaginazione, ed è certamente un capolavoro di forme, colori e luci. L'esterno dell'edificio è notevole, con una serie di elementi visivi assolutamente da non perdere. Innanzitutto, la facciata è rivestita di piastrelle fatte con vari pezzi di vetro colorato (il famoso trencadís di Gaudí), che creano molteplici effetti visivi a seconda di come la luce vi si riflette. Anche le colonne, che ricordano delle gigantesche ossa, attirano l'attenzione, insieme alle decorazioni che richiamano fiori e piante, alle serpeggianti vetrate colorate delle finestre e alle ringhiere in ferro dei balconi, a forma di maschera. Queste ultime sono collocate su piani in pietra a forma di conchiglia. Infine, la facciata culmina in una cupola rivestita con ceramiche vetrificate simili a scaglie rosse, verdi e blu, che ricordano la schiena di un drago. Una torretta cilindrica si erge sulla sinistra, modellata a forma di testa d'aglio, decorata con gli acronimi di Gesù, Maria e Giuseppe, e coronata dalla tipica croce a quattro bulbi in stile Gaudí, le cui braccia sono orientate verso i punti cardinali. Secondo un'interpretazione dei simboli presenti, questa facciata rappresenterebbe San Giorgio che combatte il drago, le cui vittime sono simboleggiate dalle quattro colonne a forma di ossa e dai balconi a forma di teschi. Di conseguenza, la croce rappresenterebbe la spada conficcata nella spina dorsale dell'animale, il cui sangue si riversa sulle ceramiche rosse di questa parte del tetto.
Photo Casa Amatller and Casa Batlló by Bernard Gagnon is licensed under CC BY-SA 3.0