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Sono migliaia le persone in possesso di buoni fruttiferi postali che hanno scoperto, solo nel momento in cui si sono recati presso gli uffici postali per incassare i loro buoni,...
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Sono migliaia le persone in possesso di buoni fruttiferi postali che hanno scoperto, solo nel momento in cui si sono recati presso gli uffici postali per incassare i loro buoni, che gli importi riportati nel retro degli stessi non coincidono con quanto Poste Italiane intende corrispondere loro.
Su questo problema si sono pronunciati, ripetutamente, sia la Cassazione che l’Arbitro Bancario Finanziario, consentendo così di fare chiarezza sul diritto da parte del risparmiatore di ottenere le maggiori somme che risultano per iscritto nel proprio buono.
Tutti i possessori di buoni fruttiferi postali, sottoscritti a partire dal 14 luglio 1986, possono gratuitamente far analizzare i propri buoni per controllare se l’importo che Poste Italiane intende corrispondere, o ha già corrisposto (se i buoni sono già stati incassati), è corretto rispetto a quanto dovuto in base alle più recenti pronunce dei Tribunali e dell’Arbitro Bancario Finanziario.
Da anni, infatti, mi occupo con successo delle vertenze nei confronti di Poste Italiane e sono moltissimi i risparmiatori, titolari di buoni fruttiferi delle serie “O”, “P”, “Q/P”, “Q” che, grazie al mio intervento, sono riusciti a ottenere quanto richiesto (link agli articoli di giornale già usciti).
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Su questo problema si sono pronunciati, ripetutamente, sia la Cassazione che l’Arbitro Bancario Finanziario, consentendo così di fare chiarezza sul diritto da parte del risparmiatore di ottenere le maggiori somme che risultano per iscritto nel proprio buono.
Tutti i possessori di buoni fruttiferi postali, sottoscritti a partire dal 14 luglio 1986, possono gratuitamente far analizzare i propri buoni per controllare se l’importo che Poste Italiane intende corrispondere, o ha già corrisposto (se i buoni sono già stati incassati), è corretto rispetto a quanto dovuto in base alle più recenti pronunce dei Tribunali e dell’Arbitro Bancario Finanziario.
Da anni, infatti, mi occupo con successo delle vertenze nei confronti di Poste Italiane e sono moltissimi i risparmiatori, titolari di buoni fruttiferi delle serie “O”, “P”, “Q/P”, “Q” che, grazie al mio intervento, sono riusciti a ottenere quanto richiesto (link agli articoli di giornale già usciti).
12 OCT 2020 · Intervista all’avvocato Alberto Rizzo durante Good Morning Bra dell’11 Novembre 2019.
Sono migliaia le persone in possesso di buoni fruttiferi postali che hanno scoperto, solo nel momento in cui si sono recati presso gli uffici postali per incassare i loro buoni,...
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Sono migliaia le persone in possesso di buoni fruttiferi postali che hanno scoperto, solo nel momento in cui si sono recati presso gli uffici postali per incassare i loro buoni, che gli importi riportati nel retro degli stessi non coincidono con quanto Poste Italiane intende corrispondere loro.
Su questo problema si sono pronunciati, ripetutamente, sia la Cassazione che l’Arbitro Bancario Finanziario, consentendo così di fare chiarezza sul diritto da parte del risparmiatore di ottenere le maggiori somme che risultano per iscritto nel proprio buono.
Tutti i possessori di buoni fruttiferi postali, sottoscritti a partire dal 14 luglio 1986, possono gratuitamente far analizzare i propri buoni per controllare se l’importo che Poste Italiane intende corrispondere, o ha già corrisposto (se i buoni sono già stati incassati), è corretto rispetto a quanto dovuto in base alle più recenti pronunce dei Tribunali e dell’Arbitro Bancario Finanziario.
Da anni, infatti, mi occupo con successo delle vertenze nei confronti di Poste Italiane e sono moltissimi i risparmiatori, titolari di buoni fruttiferi delle serie “O”, “P”, “Q/P”, “Q” che, grazie al mio intervento, sono riusciti a ottenere quanto richiesto (link agli articoli di giornale già usciti).
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Tutti i possessori di buoni fruttiferi postali, sottoscritti a partire dal 14 luglio 1986, possono gratuitamente far analizzare i propri buoni per controllare se l’importo che Poste Italiane intende corrispondere, o ha già corrisposto (se i buoni sono già stati incassati), è corretto rispetto a quanto dovuto in base alle più recenti pronunce dei Tribunali e dell’Arbitro Bancario Finanziario.
Da anni, infatti, mi occupo con successo delle vertenze nei confronti di Poste Italiane e sono moltissimi i risparmiatori, titolari di buoni fruttiferi delle serie “O”, “P”, “Q/P”, “Q” che, grazie al mio intervento, sono riusciti a ottenere quanto richiesto (link agli articoli di giornale già usciti).
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Author | Avv. Alberto Rizzo |
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