18 JUL 2023 · Testo del Vangelo
In quel tempo Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite:«Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».MeditazioneIl problema non è di chi non si converte non avendo visto nulla, ma di chi non si converte avendo visto. Così Corazim e Betsaida, pur avendo visto, non accolgono la Parola del Maestro, il suo invito a conversione. Talmente certe della propria elezione e della propria salvezza, le città di Israele guardano gli stranieri con sufficienza, ostentano sicurezza, reclamano salvezza assicurata. Gli inviti alla conversione di questo sconosciuto e marginale falegname di Nazareth non scuotono molto le coscienze. E Gesù, turbato, scuote e profetizza: le pagane città di Tiro e Sidone si sarebbero certamente convertite alla predicazione del Galileo. Guai a noi quando siamo certi della nostra salvezza! Guai, se la nostra Chiesa perde lo smalto della profezia e si adagia sulle proprie conquiste! Guai, se pensiamo di essere esenti da conversione, se guardiamo gli altri dall'alto in basso, convinti di essere, se non migliori, almeno non peggiori di coloro che non credono! Lasciamoci ancora scuotere da questa parola caustica ed efficace!
Recita Sabrina Boschetti
Musica di sottofondo
Arrangiamento musicale con chitarra di Gabriele Fabbri
Meditazione Don Franco Mastrolonardo