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Approfondimenti, riflessioni, suggestioni. In questo canale raccogliamo le interviste ai nostri esperti di digital health, ehealth, sanità digitale e temi correlati.
19 NOV 2024 · In questo podcast parliamo di innovazione e longevità con l'applicazione Salute+.
Viviamo in una provincia, quella di Trento, in cui l'età media si è alzata. Secondo gli ultimi dati Istat, la popolazione over 65 anni è cresciuta dal 18.4% del 2004 al 23.6% del 2024. Dati che non sono troppo incoraggianti e per questo motivo da tempo attraggono l'attenzione e le preoccupazioni anche di molte amministrazioni pubbliche impegnate ad attivare iniziative urgenti per contrastare il fenomeno e garantire degli standard di vita alti.
Per garantire l'obiettivo di "più anni in buona salute", in collaborazione con TrentinoSalute4.0 la Provincia autonoma di Trento ha attivato diverse iniziative. Tra queste c'è proprio il progetto Trentino Salute+.
Di che cosa si tratta lo ha spiegato ai microfoni di TrentinoSalute4.0 Martina Dell'Eva, project manager del Centro per lo sviluppo della sanità digitale TS4.0 e project manager territoriale del progetto "Vivere la salute in Val di Sole".
L'intervista riguarda il progetto "Trentino Salute+" che mira a promuovere stili di vita sani nella popolazione trentina attraverso un'app che incoraggia attività fisica e sana alimentazione. L'app offre sfide di 28 giorni e un sistema di punti che possono essere donati ad associazioni locali, oltre a funzionalità come il geocashing per scoprire il territorio. L'intervista evidenzia l'importanza dell'applicazione come strumento di consapevolezza per migliorare lo stile di vita, con l'obiettivo di raggiungere una popolazione più sana e longeva.
Intervista di Marzia Lucianer (FBK/TS4.0), realizzata a settembre 2024
3 OCT 2024 · Intervista a STEFANO FORTI su progetto di ricerca "ALBA"
Fondazione Bruno Kessler, in collaborazione con l’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento, coordina il progetto di ricerca ALBA, per indagare il contributo delle “terapie digitali” nella promozione del benessere psicologico e nella prevenzione dello stress nelle donne con diagnosi di tumore al seno.
Ha inizio lo studio pilota “ALBA – Un coach virtuale per promuovere il benessere psicologico e prevenire lo stress nelle donne con diagnosi di tumore al seno”: coordinato dal centro https://digitalhealthcenter.fbk.eu/ di Fondazione Bruno Kessler in collaborazione con l’Azienda provinciale per i servizi sanitari (APSS) della Provincia Autonoma di Trento, il progetto di ricerca nasce con l’obiettivo di sviluppare soluzioni digitali di supporto psicologico per il benessere delle pazienti con tumore al seno – nel 2023 in Italia sono state stimate circa 55.900 nuove diagnosi – che presentino livelli di distress lieve/moderato, fornendo loro le abilità essenziali ed efficaci per gestire lo stress correlato alla diagnosi.“Le nuove tecnologie digitali e di intelligenza artificiale hanno il grande potenziale di poter realizzare degli assistenti digitali in grado di somministrare degli interventi psicoeducativi a bassa intensità per affrontare questo problema” afferma Stefano Forti, direttore del centro Digital Health & Wellbeing di Fondazione Bruno Kessler. “In questo contesto partirà un progetto di ricerca con l’obiettivo di esplorare la fattibilità di utilizzo di un coach virtuale, ALBA, volto alla promozione della qualità di vita e del benessere psicologico percepito e alla gestione delle situazioni di stress registrato dalle donne con diagnosi di tumore al seno”. Il coach ALBA interagirà con le donne per sei settimane consecutive, attraverso la versione digitale di un intervento di terapia cognitivo comportamentale realizzato e validato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), denominato Self Help Plus. L’intervento OMS è stato digitalizzato dal team di tecnologi e ricercatori FBK, con gli esperti e gli operatori sanitari di APSS (oncologi, psicologi) in collaborazione con il Collaborating Center dell’OMS del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Verona. Le pazienti, una volta alla settimana, interagiranno con il coach virtuale, attraverso dialoghi integrati anche da materiale informativo audio e video. Inoltre, saranno somministrati alcuni questionari per indagare l’esperienza d’uso ed il grado di coinvolgimento, oltre che il livello di benessere psicologico all’inizio, alla fine e a quattro mesi dalla conclusione del percorso psicoeducativo. Una volta validata la fattibilità e, in una seconda fase, l’efficacia clinica, lo stesso formato digitale renderà ALBA un servizio scalabile, erogabile ad ampio raggio.“Crediamo che ALBA possa rappresentare un supporto prezioso alle donne con diagnosi di tumore al seno che presentino livelli di stress lievi-moderati”, spiega la dottoressa Antonella Ferro della Breast Cancer Unit dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari.“ALBA è un progetto di ricerca che ha l’obiettivo di verificare la fattibilità di utilizzo di un coach virtuale per la gestione del distress nelle donne con diagnosi di carcinoma mammario. Anche in questo ambito, l’intervento precoce è molto importante, pertanto ci auguriamo che questa ricerca possa dare risultati promettenti”, specifica la dottoressa Chiara Guella, direttrice dell’Unità Operativa di Psicologia Clinica dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari.ALBA sarà implementato all’interno di TreC_Arianna, l’app per smartphone che sarà disponibile gratuitamente nei prossimi mesi per le donne che rientrano nel percorso della Breast Unit, il centro multidisciplinare dell’APSS per la cura del tumore al seno. Il progetto di sistema, che rientra nelle attività di TrentinoSalute4.0 – il centro di competenza sulla sanità digitale, che vede la collaborazione della Provincia autonoma di Trento, dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari e della Fondazione Bruno Kessler, è nato con l’obiettivo di supportare scelte organizzative e gestionali nel percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale delle pazienti con tumore mammario in fase precoce, favorendo una miglior comunicazione tra medico e paziente.Oltre al tracciamento e alla raccolta di tutti gli interventi effettuati e dei dati generati dalla paziente, TreC_Arianna promuove il self-management e il patient empowerment; fornisce, inoltre, strumenti di formazione, educazione, supporto e motivazione tramite l’erogazione di materiali informativi.
(di Marzia Lucianer - TS4.0)
19 APR 2024 · Perché usare TreC Mamma? Ce lo raccontano tre mamme trentine che in questi mesi hanno utilizzato o stanno ancora utilizzando la app sviluppata per tutte le donne in gravidanza, iscritte al Servizio sanitario provinciale di Trento. La app è stata messa a disposizione delle donne ad agosto 2023 ed è in continuo sviluppo per offrire nuove funzionalità.
Interviste realizzate ad aprile 2024.
info: www.trentinosalutedigitale.it
apss
fbk
pat_trento
19 APR 2024 · Perché usare TreC Mamma? Ce lo raccontano tre ostetriche trentine che - in modalità "intervista tripla" - in questi mesi stanno promuovendo la app sviluppata per tutte le donne in gravidanza, iscritte al Servizio sanitario provinciale di Trento. La app è stata messa a disposizione delle mamme ad agosto 2023 ed è in continuo sviluppo per offrire nuove funzionalità.
Interviste realizzate ad aprile 2024. info: www.trentinosalutedigitale.it
1 JUN 2023 · Cos'è il diabete, come funziona il Centro di Diabetologia di Trento e quale sarà l'impatto delle tecnologie digitali sul servizio? Abbiamo intervistato il dott. Massimo Orrasch, diabetologo dell'Azienda Provinciale per il Servizi Sanitari di Trento, nell'ambito del progetto Telemechron.
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Il progetto Telemechron per il monitoraggio dei diabetici
Il diabete mellito di tipo 2 è una malattia non trasmissibile che rappresenta una delle più gravi sfide per la salute pubblica del 21° secolo. La sua incidenza continua ad aumentare sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo, causando la morte di 1,5 milioni di persone ogni anno.L’uso della tecnologia (es. le applicazioni per smartphone) in ambito sanitario è progressivamente aumentata in quanto si è dimostrata efficace nell’aiutare alcuni individui a gestire le proprie patologie a lungo termine. Pertanto, ha il potenziale per ridurre l’utilizzo del servizio sanitario e i relativi costi. L’obiettivo di Telemechron è proprio quello di consentire un monitoraggio ottimale dei pazienti a domicilio, allo scopo di prevenire complicazioni e destabilizzazioni. Non solo quindi permetterebbe di evitare molti accessi alle strutture ambulatoriali specialistiche e ricoveri ospedalieri, riducendo i costi dell’assistenza, ma migliorerebbe la qualità della vita dei pazienti. Questo approccio presuppone ovviamente il coinvolgimento attivo del paziente, dei suoi familiari e la definizione di modelli di assistenza integrata tra servizi di cure primarie e servizi specialistici e ospedalieri per supportare al meglio le persone.
Il progetto “Telemedicine for home-based management of patients with chronic diseases and comorbidities: analysis of current models and design of innovative strategies to improve quality of care and optimise resource utilization: TELEMECHRON study“, della durata di tre anni, è stato presentato al Ministero della Salute (bando per la ricerca finalizzata 2018, sezione “Programmi di rete“), da un consorzio di enti interregionali composto da:
- Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento
- Azienda USL Toscana Nord Ovest (coordinatore)
- Istituti Clinici Scientifici Maugeri IRCCS
- Istituto Superiore di Sanità
ed è stato ammesso a finanziamento per complessivi euro 1.799.543,00 di cui euro 899.654,00 provenienti dal finanziamento ministeriale, euro 899.889,00 provenienti dai destinatari istituzionali tra cui la Provincia autonoma di Trento (con euro 299.889,00).Il progetto è suddiviso in sotto-progetti afferenti ai singoli Enti partner. Nello specifico il sotto-progetto WP4, il cui coordinamento è affidato all’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento con il coinvolgimento della Fondazione Bruno Kessler, vuole testare e validare un nuovo modello di cura e assistenza per i pazienti con diabete di tipo 1 e/o 2, al fine di migliorare la qualità delle cure e offrire un sistema sanitario più sostenibile, centrato sull’empowerment del paziente e promuoverne l’autogestione.Il modello è abilitato dall’uso di piattaforme di intelligenza artificiale (AI) e strumenti digitali (App). Il sistema di App si basa su un concetto di “assistenza progressiva”, in cui l’intervento richiesto da parte del personale sanitario è strategicamente supportato da un assistente virtuale (chatbot). Gli algoritmi AI (in parte già validati) aiuteranno la valutazione del rischio basata su traiettorie dei pazienti e modelli predittivi.Si tratta di attuare uno studio controllato randomizzato mirato su persone con diabete di tipo 2 e con valori glicemici non ideali. L’obiettivo di questo studio è valutare l’impatto dell’utilizzo di una piattaforma digitale chiamata “TreC Diabete” incorporata in un nuovo asset organizzativo. Ci si propone di verificare se i cittadini coinvolti che utilizzano la piattaforma “TreC Diabete” miglioreranno il loro livello di emoglobina glicata a distanza di 12 mesi. Ai partecipanti verrà chiesto di svolgere alcune attività e di condividere i propri dati con i membri del personale sanitario attraverso la piattaforma. Il gruppo di controllo riceverà cure standard.La Giunta provinciale ha approvato la convenzione con l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari e la Fondazione Bruno Kessler per la realizzazione del progetto con la delibera n. 1661 del 25 ottobre 2019.
https://www.trentinosalute.net/Aree-tematiche/Innovazione-e-ricerca/Ricerca-e-programmi-ministeriali/Programmi-di-rete/Progetto-Telemedicine-for-home-based-management-of-patients-with-chronic-diseases-and-comorbidities-analysis-of-current-models-and-design-of-innovative-strategies-to-improve-quality-of-care-and-optimise-resource-utilization-TELEMECHRON-study
Ufficialmente il protocollo di Trento è su ClinicalTrials.com (portale internazionale che registra ufficialmente i trial/progetti di ricerca): https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT05629221?cond=diabetes&cntry=IT&draw=3&rank=33
1 JUN 2023 · Il progetto Telemechron, partito nel 2019, prevede l'utilizzo della app TreC Diabete da parte di pazienti diabetici, con diabete tipo 2.
Intervista al dott. Sandro Inchiostro, diabetologo e internista dell'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento, realizzata nell'ambito del progetto Telemechron a marzo 2023
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Il progetto Telemechron per il monitoraggio dei diabetici
Il diabete mellito di tipo 2 è una malattia non trasmissibile che rappresenta una delle più gravi sfide per la salute pubblica del 21° secolo. La sua incidenza continua ad aumentare sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo, causando la morte di 1,5 milioni di persone ogni anno.L’uso della tecnologia (es. le applicazioni per smartphone) in ambito sanitario è progressivamente aumentata in quanto si è dimostrata efficace nell’aiutare alcuni individui a gestire le proprie patologie a lungo termine. Pertanto, ha il potenziale per ridurre l’utilizzo del servizio sanitario e i relativi costi. L’obiettivo di Telemechron è proprio quello di consentire un monitoraggio ottimale dei pazienti a domicilio, allo scopo di prevenire complicazioni e destabilizzazioni. Non solo quindi permetterebbe di evitare molti accessi alle strutture ambulatoriali specialistiche e ricoveri ospedalieri, riducendo i costi dell’assistenza, ma migliorerebbe la qualità della vita dei pazienti. Questo approccio presuppone ovviamente il coinvolgimento attivo del paziente, dei suoi familiari e la definizione di modelli di assistenza integrata tra servizi di cure primarie e servizi specialistici e ospedalieri per supportare al meglio le persone.
Il progetto “Telemedicine for home-based management of patients with chronic diseases and comorbidities: analysis of current models and design of innovative strategies to improve quality of care and optimise resource utilization: TELEMECHRON study“, della durata di tre anni, è stato presentato al Ministero della Salute (bando per la ricerca finalizzata 2018, sezione “Programmi di rete“), da un consorzio di enti interregionali composto da:
- Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento
- Azienda USL Toscana Nord Ovest (coordinatore)
- Istituti Clinici Scientifici Maugeri IRCCS
- Istituto Superiore di Sanità
ed è stato ammesso a finanziamento per complessivi euro 1.799.543,00 di cui euro 899.654,00 provenienti dal finanziamento ministeriale, euro 899.889,00 provenienti dai destinatari istituzionali tra cui la Provincia autonoma di Trento (con euro 299.889,00).Il progetto è suddiviso in sotto-progetti afferenti ai singoli Enti partner. Nello specifico il sotto-progetto WP4, il cui coordinamento è affidato all’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento con il coinvolgimento della Fondazione Bruno Kessler, vuole testare e validare un nuovo modello di cura e assistenza per i pazienti con diabete di tipo 1 e/o 2, al fine di migliorare la qualità delle cure e offrire un sistema sanitario più sostenibile, centrato sull’empowerment del paziente e promuoverne l’autogestione.Il modello è abilitato dall’uso di piattaforme di intelligenza artificiale (AI) e strumenti digitali (App). Il sistema di App si basa su un concetto di “assistenza progressiva”, in cui l’intervento richiesto da parte del personale sanitario è strategicamente supportato da un assistente virtuale (chatbot). Gli algoritmi AI (in parte già validati) aiuteranno la valutazione del rischio basata su traiettorie dei pazienti e modelli predittivi.Si tratta di attuare uno studio controllato randomizzato mirato su persone con diabete di tipo 2 e con valori glicemici non ideali. L’obiettivo di questo studio è valutare l’impatto dell’utilizzo di una piattaforma digitale chiamata “TreC Diabete” incorporata in un nuovo asset organizzativo. Ci si propone di verificare se i cittadini coinvolti che utilizzano la piattaforma “TreC Diabete” miglioreranno il loro livello di emoglobina glicata a distanza di 12 mesi. Ai partecipanti verrà chiesto di svolgere alcune attività e di condividere i propri dati con i membri del personale sanitario attraverso la piattaforma. Il gruppo di controllo riceverà cure standard.La Giunta provinciale ha approvato la convenzione con l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari e la Fondazione Bruno Kessler per la realizzazione del progetto con la delibera n. 1661 del 25 ottobre 2019.
https://www.trentinosalute.net/Aree-tematiche/Innovazione-e-ricerca/Ricerca-e-programmi-ministeriali/Programmi-di-rete/Progetto-Telemedicine-for-home-based-management-of-patients-with-chronic-diseases-and-comorbidities-analysis-of-current-models-and-design-of-innovative-strategies-to-improve-quality-of-care-and-optimise-resource-utilization-TELEMECHRON-study
Ufficialmente il protocollo di Trento è su ClinicalTrials.com (portale internazionale che registra ufficialmente i trial/progetti di ricerca): https://clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT05629221?cond=diabetes&cntry=IT&draw=3&rank=33
15 DEC 2022 · Se doveste decidere se sottoporvi ad una terapia e ci fosse un computer a consigliarvi, vi fidereste? Fino a che punto possiamo fidarci di qualcuno che non conosciamo, specie quando questo qualcuno non è umano, ma un algoritmo di intelligenza artificiale? La Explainable AI (o "XAI" intelligenza artificiale spiegabile) è un insieme di strumenti e di tecniche utilizzate per aiutare le persone a comprendere meglio perché un modello di #AI genera certe decisioni, grazie alla descrizione del suo funzionamento. Per esempio, algoritmi AI nel campo della digital imaging e della diagnostica strumentale sono in grado di distinguere i tessuti sani da quelli alterati dal possibile effetto di una patologia tumorale. Si tratta di differenze spesso non riscontrabili ad occhio nudo, ma riconoscerle diventa possibile soltanto grazie all’elevato livello di accuratezza dei sistemi informatici. Spiegare quindi come le tecnologie AI, sempre più diffuse in svariati ambiti della ricerca e dell’applicazione medico-sanitaria, sono in grado di supportare i medici nella scelta di una terapia, potrebbe aiutare i pazienti ad accettare una diagnosi precoce, difficile da affrontare innanzitutto dal punto di vista psicologico, ma nella cui fiducia risiedono molto spesso le effettive speranze di prevenire le fasi più acute della malattia.
Monica Moroni, laurea in matematica a Milano e ora nelle fila come post-doc dell'unità di ricerca Data Science for Health del Centro Digital Health and Wellbeing della Fondazione Bruno Kessler di Trento, ci racconta di cosa si occupa, insieme ai suoi colleghi, per riuscire a portare gli algoritmi che sviluppano dai laboratori alla clinica.
Intervista a cura di Marzia Lucianer (FBK/TS4.0) realizzata a ottobre 2022, a Trento.
Musica:
"Wholesome" Kevin MacLeod (incompetech.com)
Licensed under Creative Commons: By Attribution 4.0 License
http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
14 NOV 2022 · Che cos'è e in cosa consiste la Strategia europea sui dati? 🎙️Lo abbiamo chiesto a Marco Marsella responsabile unità "ehealth" della DG Connect europea (@eHealth_EU - @EU_Commission - @DigitalEU). Gli abbiamo chiesto di aiutarci a capire quale ruolo può svolgere il Trentino per lo sviluppo di tecnologie innovative in sanità, gli abbiamo chiesto cosa ne pensa delle terapie digitali, del ruolo dell'intelligenza artificiale per trasformare i dati in informazioni che permetteranno di curare meglio le persone; gli abbiamo chiesto, infine, che impatto avrà la strategia europea per la creazione di un mercato dei dati per finalità di cura e ricerca.
Marco Marsella è intervenuto oggi alla #FBK di #Trento all'evento organizzato da HIT - Hub innovazione Trentino sul tema della "Sanità digitale: la strategia europea dei dati #DataAct"
#DGCONNECT #digitalEU
@FBK_research
@HIT_trentino
@UniTrento
@ApssTn
Intervista di Marzia Lucianer (rilasciata il 14/11/2022 alla FBK di Trento)
27 MAY 2022 · iNTERVISTA A STEFANO TOCCOLI (Coordinatore infermieristico APSS TRENTO) sul
PROGETTO VIGOUR – per una cura integrata
VIGOUR è un progetto cofinanziato dal Programma Salute dell’UE e si concentra sul supporto alle organizzazioni di assistenza nelle Regioni in tutta Europa per offrire una salute migliore e servizi di assistenza integrati. Il progetto, dalla durata di 36 mesi, sta utilizzando il numero crescente di prove, esperienze e buone pratiche su come implementare con
successo i servizi di assistenza integrata, applicando queste conoscenze in modo contestuale ad ogni regione.
VIGOUR fornisce alle organizzazioni di cura l’assistenza e il supporto per affrontare le sfide prioritarie, consentendo
loro di portare avanti il percorso di assistenza integrata a livello locale.
La Provincia Autonoma di Trento ha aderito al progetto VIGOUR come sito pilota
Gli obiettivi dei progetti sono coerenti con la strategia provinciale, in particolare nel campo dell’innovazione sociale e sanitaria. Il centro di competenza TrentinoSalute4.0 (formato dalla Provincia Autonoma di Trento, dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari “APSS” e dalla Fondazione Bruno Kessler) si occupa nello specifico di attività relative al tema della sanità digitale. Lavoriamo su un modello innovativo e integrato basato sulla piattaforma di salute digitale locale VIGOUR che ci aiuta a consolidare la nostra conoscenza delle cure integrate.
Collegamento con altre iniziative:
La programmazione fa parte di una serie di priorità che la Provincia autonoma di Trento sta portando avanti a livello di telemedicina ed è collegata ad un’altra iniziativa nazionale (Strategia Nazionale delle Aree Interne) e provinciale denominata “Aree interne” (promozione della salute digitale e della telemedicina nel Tesino)
I partner:
https://vigour-integratedcare.eu/?id=2049
Intervista rilasciata nell'agosto 2021
7 JUL 2021 · Intervista a Claudio Giuliano, ricercatore FBK e responsabile dell'Unità di ricerca "Future Media" che ha realizzato Covibot - Giugno 2021
COVIBOT: IL CHATBOT CHE RISPONDE SU VACCINAZIONI, TAMPONI E ISOLAMENTI
La versione sperimentale sostituita da quella definitiva
Oltre 160 Faq, più di 8mila domande alternative e oltre 100mila richieste effettive degli utenti utilizzate come training. Per arrivare ad essere quello che è oggi – un chatbot che risponde in automatico alle richieste degli utenti con un grado di accuratezza di oltre il 90% – Covibot ne ha «macinate» di domande. L’Azienda provinciale per i servizi sanitari e la Fondazione Bruno Kessler, nell’ambito del centro di competenza sulla sanità digitale TrentinoSalute4.0, hanno lavorato a lungo nei mesi della pandemia per dare vita a Covibot, un chatbot visibile dal sito di Apss in grado di rispondere a domande sulla campagna vaccinale, la Certificazione verde Covid-19 e alle tante richieste che ancora arrivano sugli isolamenti, le quarantene, i contatti con i positivi e i tamponi. Covibot è stato pubblicato in via sperimentale ad aprile e dopo oltre tre mesi di «rodaggio» (le effettive domande degli utenti sono un fondamentale aiuto per addestrare il bot) è online nella versione definitiva dalla fine di luglio.
Nelle crisi cresce la richiesta di informazioni degli utenti, che hanno sempre più bisogno di riferimenti chiari e risposte rapide. Non sempre i canali tradizionali di interfaccia con i cittadini riescono a colmare la «fame di sapere» e a stare al passo con le tante richieste (anche perché le limitazioni fisiche imposte dalla pandemia hanno di fatto spostato il flusso di richieste dagli sportelli fisici ai canali telefonici e digitali). Ed è grazie all’applicazione pratica dell’intelligenza artificiale che sportelli informativi, Urp e numeri verdi possono trovare un alleato prezioso. Il successo e la crescita vertiginosa dell’instant messaging hanno portato a cambiamenti radicali nelle preferenze di comunicazione delle persone. In questo senso i chatbot, servizi di messaggistica che imitano le conversazioni umane, rappresentano un’applicazione pratica di intelligenza artificiale al servizio dei bisogni degli utenti, in grado di fornire risposte in tempi rapidi e in modo logico.
Covibot – nato da un’idea di Apss e sviluppato da FBK – è il risultato di un lungo processo di addestramento del sistema, sia a livello di contenuti sia di interventi tecnici. Il progetto di Apss e Fbk, in particolare dell’Unità di ricerca “Future Media” – guidata da Claudio Giuliano – e dell’Ufficio comunicazione di Apss ha vissuto sostanzialmente tre tappe: il primo step addestrativo è partito dalle oltre 130 domande pubblicate sul sito Apss e riformulate in oltre tremila domande di addestramento. La fase due ha preso in considerazione invece le vere e proprie domande degli utenti per rendere l’esperienza del chatbot ancora più realistica. Per quanto ci si possa mettere nei panni delle persone e delineare i loro bisogni informativi rimangono pur sempre delle zone inesplorate e vuoti conoscitivi da colmare. Il feedback reale dell’esperienza utente è stato quindi strategico per rendere le risposte del chatbot ancora più accurate e ha permesso di creare ex novo decine di Faq che hanno arricchito la base di conoscenza dell’assistente virtuale. Le domande di addestramento sono state in questa fase oltre 8mila e sono risultate fondamentali: il training della fase due ha infatti permesso di arrivare ad un livello di accuratezza delle risposte quasi del 90%. In questa fase il gruppo di lavoro che ha addestrato l’assistente ha lavorato molto per definire in quali casi il chatbot dovesse astenersi dal rispondere, nell’ottica di evitare il più possibile risposte «errate» troppo rischiose. La fase tre, infine, è coincisa con alcuni aggiustamenti a livello informatico e la messa online del box definitivo dedicato al chatbot sul sito Apss.
Per quanto riguarda la tipologia delle domande, la maggior parte delle richieste riguardano le vaccinazioni (Certificazione verde, tipologia di vaccino, spostamenti seconda dose, somministrazioni a turisti e lavoratori stagionali, etc.), ma non mancano le domande sulle quarantene e gli isolamenti e ovviamente quelle relative agli spostamenti da e per l’estero. Diverse sono anche le domande generiche di tipo sanitario (cambio medico, tessera sanitaria, esenzioni, etc.) considerate al momento fuori target (ma alle quali il chatbot risponde comunque suggerendo una risposta o un sito/numero a cui fare riferimento). In questo senso è interessante provare ad immaginare un utilizzo del bot anche in chiave non Covid, guardando con speranza ad un futuro post pandemia.
Il progetto Covibot è unico nel suo genere in Italia, sviluppato nell’ambito del laboratorio congiunto TrentinoSalute4.0 (che vede lavorare fianco a fianco Apss, Fbk e Provincia autonoma di Trento): lo strumento di coesione tra gli indirizzi della programmazione sanitaria, i bisogni di innovazione espressi dal servizio sanitario provinciale e le opportunità offerte dalla ricerca e dalle nuove tecnologie digitali.
Maggiori info su www.trentinosalutedigitale.it
Approfondimenti, riflessioni, suggestioni. In questo canale raccogliamo le interviste ai nostri esperti di digital health, ehealth, sanità digitale e temi correlati.
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Author | TrentinoSalute4.0 |
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