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"Nella Tempesta", incontri di drammaturgia sociale a cura di Michele Cavallo promosso da Invasioni Creative.
1 JUL 2020 · Lunedì 29 giugno 2020 ore 19 - 20
RISVEGLIO
Incontro con Loretta Biondi (psicoanalista e presidente nazionale della SLP) all'interno del percorso "Nella tempesta: drammaturgia sociale" a cura di Michele Cavallo
Dal sogno ad occhi aperti al risveglio.
Gli esseri umani amano dormire. Il sonno è un rifugio, una difesa dal reale traumatico, opaco. Il sonno è un non volerne sapere, è l’automaton della routine, della ripetizione. Sognare appaga, dà sollievo, ci fa sentire liberi in un mondo immaginario. È il modo per evadere dalla prigione del medesimo. Ma, a ben guardare anche la vita quotidiana la percorriamo da sonnambuli. Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni. E allora non basta svegliarsi ogni mattina. È possibile un altro “risveglio”. La fine della Tempesta allude a questo. A una traversata che inizia da uno spavento e si chiude su un lasciar cadere gli strumenti del potere, della potenza. Una traversata, come una analisi, dal sogno all’incubo al risveglio.
9 JUN 2020 · Ritornare al mondo di prima? Immaginare un mondo possibile?
C’è l’isola, c'è lo smarrimento; c'è lo sgomento per un mondo perduto e c'è la paura
dell'ignoto per un mondo nuovo; c’è il rapporto con l’altro, lo straniero, il selvaggio; c'è il
tradimento, l’abbandono, il disincanto, la solitudine, il desiderio di ricominciare.
Ma cos’è questo legame che ci fa appartenere?
Come nascono i legami, le communitas?
Ripartiamo da dove eravamo rimasti. Dalle parole.
La parola vuota, piena, la parola che cura, la parola che ammala, che ferisce, che uccide,
che crea, che consola, che prega, che ordina, che seduce, che stordisce, che confonde,
che svela, che vela, che nasconde, che canta, che incanta, che gode,....
L’isola è il rito di passaggio, è il luogo di incontro in una dimensione sospesa, altra.
L’incontro con l’altro, con l’Altro. Prospero incontra e costruisce occasioni di incontro. Lo
scatenamento stesso della tempesta è un modo per provocare l’incontro con i nemici-
amici di un tempo che per caso passavano davanti l’isola. Scatena la tempesta per
incontrarli.
Ma l’incontro vero e proprio non è dato, non è scontato. Il legame non è scritto, non è
garantito da nulla. Bisogna costruirlo. Volta per volta. In tal senso l’utopia, come ideale che
pretende di scrivere la realizzazione felice della convivenza, rischia sempre di rovesciarsi
in distopia. Antidemocratica, totalitaria. Oppure in sogno naive. Come nel caso di Gonzalo.
9 JUN 2020 · Nadia Fusini è la prima ospite del percorso "Nella Tempesta", incontri di drammaturgia sociale a cura di Michele Cavallo promosso da Invasioni Creative.
Ci sono parole piene, che segnano, lasciano traccia, si imprimono; ci sono parole vuote, che scivolano via, riempiono la bocca di chiacchiere e vaniloquio. La parola letteraria, poetica e analitica cerca di risvegliare il potere e la magia della parola, al di là del senso comune, della sua funzione comunicativa, informativa. Prospero, alla fine, esaurito il compito strumentale di parole e illusioni, si affida a un incontro più reale con l’altro, segnato dalla levità, dalla essenzialità del “ben dire”. Siamo fatti della stessa sostanza delle parole. Parole che sognano, che godono, che riscrivono il mondo. Leggere un libro è anche leggere il mondo. E leggere, implicandosi, vuol dire lasciarsi scrivere.
C’è il tempo della sospensione, dell’afasia, del silenzio.
C’è il tempo di nuove parole per nuove cose.
Ciò che inizialmente spaventa e ammutolisce può diventare un’opportunità: dalla paura la meraviglia.
Qualcosa di nuovo può affacciarsi.
"Nella Tempesta", incontri di drammaturgia sociale a cura di Michele Cavallo promosso da Invasioni Creative.
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