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Pelo nell'uovo

  • #27. Un femminismo decoloniale: dialogo con Françoise Vergès

    4 JUL 2024 · Françoise Vergès è politologa, attivista francese, femminista antirazzista, ricercatrice senior presso il Sarah Parker Remond Center Institute of Advanced Studies e autrice di diverse scritti sulla schiavitù coloniale, sugli studi decoloniali, sull’istituzione museale e sul femminismo, tra cui “Un femminismo decoloniale” (“Un feminisme décolonial”, 2019, La Fabrique éditions).  Il saggio evidenzia come il femminismo occidentale, fondato sulla cancellazione delle disparità uomo-donna, abbia sottovalutato e talvolta ignorato le esperienze di dominazione che esistono tra le donne stesse. Il femminismo decoloniale, a differenza di quello occidentale, è prima di tutto anticapitalista e antirazziale: secondo Vergès, difatti, non ci si dovrebbe definire femministe senza interessarsi alle questioni ambientali, allo sfruttamento, alla questione di classe e al razzismo.  Grazie ancora Françoise Vergès per il suo tempo e per le sue parole… attendiamo con ansia l’uscita del prossimo libro!  Un grazie speciale anche a Alessia Vespa, co-autrice di questo episodio, e a Celeste Tartaglia, la nostra doppiatrice dalla voce impeccabile. Per vedere le immagini e i riferimenti citati in questo episodio, mi trovate su Instagram https://instagram.com/pelo.nell.uovo?igshid=MmJiY2I4NDBkZg== e, se vi va, seguitemi per rimanere sempre aggiornati!
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  • #26. Un panino imbottito di marmo: la storia di Meret Oppenheim

    23 MAY 2024 · Meret Oppenheim (6 ottobre 1913, Berlino - 15 novembre 1985, Basilea) è stata un’artista incredibile che non ha mai voluto che venisse ricordata come modella, musa o men che meno insegna del Surrealismo. Tuttavia, ancora ad oggi, la storia ufficiale la racconta come la musa di Man Ray, di Max Ernst, di Marcel Duchamp, di Alberto Giacometti o di Renè Magritte, quando invece ha saputo affermarsi nel contesto prevalentemente maschile del surrealismo e sviluppare una ricerca coerente con la sua persona: complessa, profonda e anticonformista. Per vedere le immagini e i riferimenti citati in questo episodio, mi trovate su Instagram https://instagram.com/pelo.nell.uovo?igshid=MmJiY2I4NDBkZg== e, se vi va, seguitemi per rimanere sempre aggiornati!
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  • #25. L'arte può far ridere?: dialogo con Simone Nigiotti (@ready_meme.exe)

    9 MAY 2024 · Se Marcel Duchamp fosse nostro contemporaneo, non ci sorprenderebbe se presentasse il suo famoso “orinatoio”  (Fontana, 1917) sotto forma di… meme: un fenomeno virale (immagine, video, testo) dal contenuto ironico, irriverente e imprevedibile. << Il meme come nuova wave del Dada - così l’ha definito l’ospite di oggi, Simone Nigiotti, creatore del profilo Instagram da quasi 25 mila followers https://www.instagram.com/ready_meme.exe?igsh=ZXUzZWM5bWh0bGlphttps://www.instagram.com/ready_meme.exe?igsh=ZXUzZWM5bWh0bGlp - la summa perfetta di immediatezza e impatto visivo >>. Per vedere le immagini e i riferimenti citati in questo episodio, mi trovate su Instagram https://instagram.com/pelo.nell.uovo?igshid=MmJiY2I4NDBkZg== e, se vi va, seguitemi per rimanere sempre aggiornati!
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  • #24. Femminismi contro: dialogo con Elvira Vannini

    25 APR 2024 · Femminismi contro: Pratiche artistiche e cartografie di genere (2023, Meltemi Editore) è un insieme di otto saggi di artiste, critiche e curatrici accumunate dal loro legame tra arte, cultura e politica che, uniti, scandiscono una narrazione contro-egemonica dell’arte. A raccontarcelo è Elvira Vannini, storica dell’arte, critica d’arte, curatrice indipendente, docente alla NABA di Milano, fondatrice del blog/magazine HOT POTATOES e curatrice dell’antologia. Per vedere le immagini e i riferimenti citati in questo episodio, mi trovate su Instagram https://instagram.com/pelo.nell.uovo?igshid=MmJiY2I4NDBkZg== e, se vi va, seguitemi per rimanere sempre aggiornati!
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  • #23. Carla Accardi: la mostra al Palazzo Esposizioni

    11 APR 2024 · Sperimentatrice, ricercatrice, militante femminista e una delle prime artiste astrattiste italiane: questo e molto altro è stata Carla Accardi (9 ottobre 1924, Trapani - 23 febbraio 2014, Roma), figura cardine dell’arte del Novecento. Questo episodio è dedicato alla sua lunghissima carriera artistica - durata circa sessant’anni - con particolare attenzione al rapporto tra arte e femminismo (per il quale ha chiuso i rapporti con Carla Lonzi) e alla sua sperimentazione artistica. Vi ricordo che la mostra a lei dedicata al Palazzo Esposizioni a Roma è visitabile fino al 9 giugno 2024! Per vedere le immagini e i riferimenti citati in questo episodio, mi trovate su Instagram https://instagram.com/pelo.nell.uovo?igshid=MmJiY2I4NDBkZg== e, se vi va, seguitemi per rimanere sempre aggiornati!
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  • #22. L'irrazionalità dell’effimero: il ghiaccio nell’arte

    28 MAR 2024 · Il ghiaccio attraversa l’ecologia, il femminile e il femminismo, la politica, fino ad arrivare alla poesia: l’inevitabilità del suo scioglimento ci riconduce alla fragilità e alla transitorietà della nostra vita, alla mortalità del nostro essere. In questo episodio vedremo degli esempi di artisti - David Hammons, Francis Alÿs, Paul Kos, Nèle Azevedo, Ólafur Elíasson, Kirsten Justesen e Gloria Camiruaga - che, con la loro arte, hanno concretizzato questo discorso, rovesciando la monumentalità e la solidità del ghiaccio in favore della sua contraddittoria effimerità e della sua ampia simbologia. Per vedere le immagini e i riferimenti citati in questo episodio, mi trovate su Instagram https://instagram.com/pelo.nell.uovo?igshid=MmJiY2I4NDBkZg== e, se vi va, seguitemi per rimanere sempre aggiornati!
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  • #21. Caso Ana Mendieta: suicidio o femminicidio?

    14 MAR 2024 · All’improvviso il tonfo. Durante la notte dell’8 settembre 1985, qualcosa precipita dal 34° piano di un palazzo nel Greenwich Village, a New York: è il corpo di Ana Mendieta, artista femminista di origini cubane. Ad avvisare le autorità è stato il marito, anche lui artista, Carl Andre. Unico sospettato della sua morte, Andre verrà processato e poi assolto nel 1988 per insufficienza di prove. Suicidio o femminicidio? Nonostante una sentenza definitiva, l’enigma rimane tutt’oggi ancora aperto, lasciando nel pensiero collettivo diversi dubbi (e tanta rabbia) ancora in sospeso. Per vedere le immagini e i riferimenti citati in questo episodio, mi trovate su Instagram https://instagram.com/pelo.nell.uovo?igshid=MmJiY2I4NDBkZg== e, se vi va, seguitemi per rimanere sempre aggiornati!
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  • #20. Behind the Iron Curtain: l’arte di confine dell’Europa dell’Est

    29 FEB 2024 · Ciò che divideva l’Europa in blocchi (occidentale e orientale) - prima della Caduta del Muro di Berlino - era la Cortina di ferro: linea di divisione e di confine. Tuttavia, il confine oltre che “frontiera”, era anche limite, soglia: luogo sì di separazione, ma anche di riflessione e immaginazione. Dietro la cortina di ferro, gli artisti tematizzavano il confine, rendendolo tangibile nelle loro opere. Per le artiste, inoltre, il confine trattato aveva una connotazione differente: non era solo politico, ma soprattutto sociale, culturale ed esistenziale. Per vedere le immagini e i riferimenti citati in questo episodio, mi trovate su Instagram https://instagram.com/pelo.nell.uovo?igshid=MmJiY2I4NDBkZg== e, se vi va, seguitemi per rimanere sempre aggiornati!
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  • #19. Ewa Partum e Magdalena Abakanowicz: il corpo nella sfera pubblica della Polonia socialista

    15 FEB 2024 · Ewa Partum (1945, Grodzisk Mazowiecki, Polonia) e Magdalena Abakanowicz (20 giugno 1930, Falenty, Polonia - 20 aprile 2017, Varsavia, Polonia) sono due artiste polacche che, oltre al paese d’origine, hanno apparentemente ben poco in comune: la prima è considerata tutt’oggi una delle più grandi pioniere dell’arte femminista dell’Europa dell’est mentre, la seconda, un’importante artista installativa che, al contrario, mai si è voluta definire femminista. In realtà qualcosa in comune ce l’hanno e nell’episodio di oggi cercheremo di approfondirlo: seppur in modo differente, nei lavori di entrambe emerge la tematica del corpo, inteso come elemento rappresentativo dei valori di una Polonia devastata e sconvolta non solo dalla Seconda guerra mondiale ma anche dalla rivoluzione comunista (che ha portato a circa quarantacinque anni di regime). Per vedere le immagini e i riferimenti citati in questo episodio, mi trovate su Instagram https://instagram.com/pelo.nell.uovo?igshid=MmJiY2I4NDBkZg== e, se vi va, seguitemi per rimanere sempre aggiornati!
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  • #18. Milli Gandini e il gruppo Immagine: dialogo con Manuela Gandini


    1 FEB 2024 · “Artista, gallerista, femminista, agitatrice culturale”: è così che Manuela Gandini descrive sua madre, Milli Gandini (1941-2017), fondatrice del gruppo femminista Immagine di Varese. In questo episodio, Manuela ci permette di ripercorrere alcuni aspetti della vita dell'artista: a partire dalla sua adolescenza, che coincide con la scelta - poi all’ultimo abbandonata - di farsi suora; al momento in cui si avvicina al femminismo; fino ad arrivare alla sua iconica performance “La mamma è uscita” in cui deliberatamente smette di pulire, di cucinare, di prendersi cura della casa e della famiglia. Chiama poi Mirella Tognola - un’altra artista del gruppo - che, nella polvere sedimentata sui mobili, traccia con il dito la scritta “salario al lavoro domestico” e il simbolo femminista creando, come direbbe Manuela, dei << graffiti interni, non urbani, graffiti familiari >>. Un’arte-arma quella di Milli Gandini: sovversiva, arrabbiata e ribelle. Un’arte che, anche quarant’anni più tardi, non perde la sua energia né tantomeno la sua freschezza. Per vedere le immagini e i riferimenti citati in questo episodio, mi trovate su Instagram https://instagram.com/pelo.nell.uovo?igshid=MmJiY2I4NDBkZg== e, se vi va, seguitemi per rimanere sempre aggiornati!
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Oltre alla storia dell’arte dei grandi maestri, sistematicamente studiati e idolatrati, esiste anche un’altra storia: quella degli emarginati, dei sorvolati e quella delle cose non dette. Una narrazione disallineata, irrispettosa,...

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Oltre alla storia dell’arte dei grandi maestri, sistematicamente studiati e idolatrati, esiste anche un’altra storia: quella degli emarginati, dei sorvolati e quella delle cose non dette.

Una narrazione disallineata, irrispettosa, altra per l’appunto… pronta a mettere in luce ciò che è sempre rimasto nel buio.

E per fare ciò, c’è un solo e unico modo possibile: raccontare, o forse essere, il Pelo nell’uovo.
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INSTAGRAM: @pelo.nell.uovo
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PER COLLABORAZIONI: pelo.nell.uovo.art@gmail.com
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