Armando Buonaiuto - Torino Spiritualità
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Armando Buonaiuto Torino Spiritualità D'Istinti Animali Una strada insieme Dal 2005 a oggi, ogni edizione di Torino Spiritualità è un tratto di strada comune, un percorso di comprensione sviluppato negli...
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D'Istinti Animali
Una strada insieme
Dal 2005 a oggi, ogni edizione di Torino Spiritualità è un tratto di strada comune, un percorso di comprensione sviluppato negli oltre 150 incontri in programma e guidato ogni volta da un tema differente.
Dalle Speranze alla Memoria, dal Dono al Sorriso, fil rouge della manifestazione è la volontà di indagare la dimensione etica e spirituale dell’essere umano come momento necessario per entrare in relazione con l’altro e aprire nuove vie alla conoscenza.
Tante voci, tanti mondi
Ad accompagnare il cammino del pubblico sono filosofi, teologi, storici, scrittori, artisti, scienziati, personalità della politica e dell’economia, provenienti da tutto il mondo. Voci capaci di offrire una pluralità di idee e prospettive. Senza mai pretendere di dare risposte quanto, piuttosto, di suggerire nuove domande. Torino Spiritualità nasce dal confronto con mondi diversi. Associazioni, enti, istituzioni culturali, istituti di ricerca del territorio e nazionali collaborano ogni anno alla costruzione della manifestazione.
TORINO SPIRITUALITA' 2016
D'ISTINTI ANIMALI
Gli occhi degli animali hanno la ricchezza
di un vasto linguaggio.
Martin Buber
Per mettere sotto osservazione il concetto di umano, da sempre fulcro della riflessione di Torino Spiritualità, abbiamo scelto quest’anno di cambiare lente, di cercare un occhio che ci permetta di osservarci “di sponda”. Quest’occhio è l’occhio animale.
Fin da bambini cresciamo circondati da simulacri del mondo naturale: orsetti, fattorie giocattolo, cartoni animati, documentari, libri illustrati, fumetti, videogiochi… davvero non mancano occasioni per riempire di animali la nostra Arca personale.
Perfino il linguaggio, elemento che più di ogni altro riteniamo definisca l’essere umano, impariamo a padroneggiarlo attraverso di loro: quanti libri di scuola insegnano a riconoscere la G di Gatto, la C di Cane, la T di tigre? E d’altra parte, quanto può essere profondo il sentimento che ci lega a un animale amato?
Gli animali, dunque, sono fra noi. Creati da mano divina nel sesto giorno, condividono con gli uomini ben più che una semplice data di compleanno. Eppure, benché ci vivano quotidianamente accanto, il loro punto di vista rimane quello dell’assolutamente altro. Silenziosi ed enigmatici, serbano un’alterità irriducibile, che può rivelare qualcosa di nuovo su noi stessi e sul nostro modo di abitare il mondo.
L’immagine guida dell’edizione 2016 è stata realizzata dall’artista Velasco Vitali.
Torino Spiritualità è un progetto del Circolo dei lettori di Torino, con il sostegno di Regione Piemonte, Città di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Fondazione del Teatro Stabile di Torino, il contributo di Giubileo per la Cultura.
“D’istinti animali” o “distinti animali”?
Così come la relazione tra animali e uomini può assumere molteplici forme, abbiamo voluto che anche il titolo di questa edizione contenesse diversi significati, celati in una scelta grafica volutamente un po’ ambigua. Come intendere dunque il tradizionale accento rosso simbolo del festival? Fa le veci di un apostrofo o è un semplice vezzo?
Nel primo caso, D’istinti animali rinvia alla dimensione istintuale che ci accomuna alle altre creature del mondo naturale, all’animalità che, pur sopita, ancora ci appartiene. Ma anche al turbamento che talvolta queste pulsioni suscitano in noi. Nell’istintualità animale, insomma, c’è tutto questo: un cuore di tenebra che ci inquieta, un richiamo selvatico che ci affascina e ci invita ad ascoltare la saggezza della natura.
Senza apostrofo, Distinti animali allude invece ad altre interpretazioni: “distinti” come “lontani”, “separati” da noi. Molti ritengono che l’animalità sia l’esatto opposto dell’umanità. Per altri, invece, è l’eco di una somiglianza. Dov’è dunque il confine che separa l’animale dall’uomo?
Ma “distinti” significa anche raffinati, eleganti. In quest’ultimo caso il riferimento è all’immagine che – con un po’ di vanità – abbiamo di noi stessi: creature che hanno addomesticato la pulsione naturale con la sofisticatezza della ragione, che alla pelliccia hanno preferito la giacca.
E infine, “distinti animali” è l’incipit di una immaginaria lettera che il genere umano potrebbe indirizzare a questi amati e bistrattati compagni di viaggio, una lettera che esprima il dovuto rispetto, insieme a un po’ di goffo sussiego: “Distinti animali…”.
www.torinospiritualita.org
Armando Buonaiuto
Curatore di Torino Spiritualità e consulente per la comunicazione di temi sociali, si occupa di progetti legati alla disabilità e al recupero delle vittime della tratta.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
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