Biba Giacchetti "Elliott Erwitt. L'ideale fuggevole"
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Description
Biba Giacchetti "Elliott Erwitt. L'ideale fuggevole" Mostra fotografica Castiglia di Saluzzo (Cuneo) fino al 23 febbraio 2025 Fondazione Artea www.fondazioneartea.org Elliott Erwitt. L’ideale fuggevole è la prima mostra originale in...
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Mostra fotografica
Castiglia di Saluzzo (Cuneo)
fino al 23 febbraio 2025
Fondazione Artea
www.fondazioneartea.org
Elliott Erwitt. L’ideale fuggevole è la prima mostra originale in Italia dopo la scomparsa del grande autore, avvenuta nel novembre 2023, che riunisce fotografie in bianco e nero e a colori.
Concepita come la summa della sua arte, il progetto espositivo affianca alle immagini più iconiche opere raramente esposte. Quasi cento gli scatti selezionati, i più amati dall’autore, che la curatrice Biba Giacchetti ha scelto per rendere omaggio alla filosofia di vita e al modo di intendere la fotografia di Erwitt: i celebri ritratti di Marilyn Monroe, Che Guevara, Jack Kerouac, Marlene Dietrich, ma anche fotografie che hanno fatto la storia, come il diverbio tra Richard Nixon e Nikita Chruščëv, il funerale di John Fitzgerald Kennedy, l’indimenticabile match tra Joe Frazier e Muhammad Alì, così come le icone più amate dal pubblico per la loro forza romantica, come il California Kiss, o quelle più intime e private come il tenero scatto alla sua primogenita neonata, distesa sul letto, con la madre che la osserva. Conclude il percorso espositivo una sezione interamente dedicata agli ineffabili cani, metafore antropomorfe della condizione umana.
Mostra promossa e organizzata da: Città di Saluzzo e Fondazione Artea
In collaborazione con: Fondazione Amleto Bertoni, Terres Monviso, Orion57
Con il contributo di: Fondazione CRC, Fondazione CRT, ATL – Azienda Turistica Locale del Cuneese
Chi era Elliott Erwitt
Nato a Parigi nel 1928 da genitori ebrei trascorse l’infanzia a Milano, fino al 1939, quando dovette trasferirsi negli Stati Uniti con la famiglia per fuggire dalle leggi razziali. Un uomo che parlava tante lingue e assorbi la cultura di questi paesi. Ebbe quattro mogli, sei figli e un grande numero di nipoti.
Dopo l’adolescenza ad Hollywood e gli studi in fotografia a Los Angeles e New York, conobbe Robert Capa, Edward Steichen e Roy Stryker, divenuti suoi mentori.
Quest’ultimo lo assunse alla Standard Oil Company per la quale lavorò ad un libro fotografico e ad un reportage sulla città di Pittsburgh. Nel 1953 Robert Capa lo chiamò nell’ agenzia Magnum e dal 1960 al 1963 ne fu presidente; oltre a collaborare con riviste del calibro di “Life”, dagli anni ‘70 si concentrò maggiormente sul cinema, realizzando film e documentari e negli anni ‘80 commedie satiriche oper la televisione.
Dagli anni Novanta ha svolto una intensa vita professionale che tocca gli aspetti più disparati della fotografia. Ad oggi i libri pubblicati da Erwitt sono più di 45. Ha presentato i suoi lavori nelle piu prestigiose sedi espositive del mondo.
IL POSTO DELLE PAROLE
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