Claudio Marrucci "Miles"
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Claudio Marrucci "Miles" Poesie in presa diretta prefazione di Alberto Toni postfazione di Maria Borgese Fusibilia Libri Io sono questa luce che ti sfiora e ti accarezza. Io sono questo...
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Poesie in presa diretta
prefazione di Alberto Toni
postfazione di Maria Borgese
Fusibilia Libri
Io sono questa luce che ti sfiora e ti accarezza. Io sono questo mare rosa e viola che ti avvolge.
Io sono il rosso delle nuvole che ogni notte sprofonda all’orizzonte.
Io sono il riflesso della tua assenza, la solitudine del tuo meriggio, la nostalgia delle tue labbra.
La mia parola ti invoca e dalla profondità dello spirito, costruisce un castello dorato che domina boschi, armenti e campi arati.
Per favore, non trasformiamolo, in una prigione di marmo”.
dalla prefazione di Alberto Toni:
Sono poesie in “presa diretta e scrittura automatica”. Ma niente a che vedere con il surrealismo. Qui la chiave di lettura è nel ritmo (ispirato alle tecniche di improvvisazione poetica orale del Siglo de Oro, della Beat Generation o di certa poesia italiana dialettale) e nel peso che si vuole dare alla vita, nel tentativo di pensare alla vita … Nelle tre sequenze di Miles, Kind of Red, Kind of Yellow, Kind of Violet, per altrettante serate di performance, scorgiamo segni di appartenenze, di storie, ma come proiettate su uno schermo. La vita in movimento, “scala atonale” e “dolce liuto di marmo”, per un’oralità da camera, non declamatoria.
dalla postfazione di Maria Borgese:
Il fatto che Marrucci ci spinga a riflettere non solo sul prodotto artistico ma anche sull’atto creativo che l’ha generato, dimostra che ha assorbito sia la tradizione delle avanguardie sia la tradizione neoclassica dell’arte (e non solo della poesia) contemporanea. Marrucci, attraverso la sua scrittura, dialoga con la pittura, la musica, la danza, il teatro? proponendo il risultato di questo dialogo in un atto unico dove l’istinto, come accade nei veri gesti poetici, non prende il sopravvento ma è completamente coeso con la capacità di usare la parola, il ritmo e la musicalità.
Claudio Marrucci, laureato e specializzato in Lingue Moderne alla Sapienza di Roma, máster in Profesorado de Lengua Española e licenciado in Filología Hispánica all’Università Complutense di Madrid, ha seguito corsi di formazione della Harvard e della Toronto University. Ha pubblicato il suo primo libro a sedici anni, Una Sorda Rabbia, in una collana diretta da Antonio Veneziani. Da allora, pubblica racconti e poesie in varie antologie (Peccati Veniali, La manutenzione della carne, Il resto è poesia, La congiura dei poeti, Pronti Per Einaudi…). Ha curato la monografia Antonio Veneziani. Ha ideato e co-diretto la rivista underground, di arte e letteratura, “Ciclostile”, collaborando, tra gli altri, con: Toni Morrison, Elie Wiesel, Pedro Almodóvar, Annie Proulx, Edmund White, Gore Vidal… In Italiano ha tradotto vari autori, tra cui: Reinaldo Arenas, Lewis Carroll, D.H. Lawrence, María Teresa León, Radclyffe Hall… Ha curato una raccolta di arringhe dell’anarchico Pietro Gori, un’antologia di racconti su San Francesco e ha curato e tradotto Cammino orgogliosa per la mia strada di Wallada Bint Al-Mustakfi (sec. XI), FusibiliaLibri, 2015, la prima e unica pubblicazione in lingua italiana della poesia della ‘Saffo andalusa’. Per il MIUR, si è occupato di ricerche sulle lingue di minoranza (Local Lingue Infanzia, Suoni dalle Minoranze) e, per il Comune di Roma e l’Università Complutense, di ricerche sui valori sociali e sugli studi di genere. Ha insegnato didattica e scrittura creativa (in spagnolo) all’Università Complutense di Madrid.
Recensione di Ilaria Palombi su www.succedeoggi.it
Una raccolta fuori dal comune
Poesia performance
«Miles, poesie in presa diretta» di Claudio Marrucci è un testo molto particolare in quanto scaturito direttamente dal Festival di Performazione Nostos: tra parole e azione
Miles, poesie in presa diretta di Claudio Marrucci (Fusibilialibri, 2016, pp. 77, euro 13), è un testo molto particolare in quanto scaturito dal Festival di Performazione Nostos, organizzato dall’artista-attore-performer Antonio Bilo Canella, nel contesto del Festival Line 0 presso La Rampa Prenestina, nel febbraio 2015. Ero personalmente presente all’evento e ricordo il clima di connessione e innesto tra le arti. Si è trattato di tre giorni di improvvisazione totale in cui attori, performer, scrittori, pittori, danzatori si lasciavano influenzare l’un l’altro e ciascuno improvvisava sull’onda dei contenuti proposti dall’altro. Il libro di Marrucci dunque nasce immerso nel liquido amniotico della creazione dal nulla, del vuoto che si riempie di parola, […]
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
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