La violazione dei diritti costituzionali vissuta in epoca Covid, l’utilizzo strumentale della scienza come principio d’autorità, la normalizzazione della guerra, la compressione del dibattito democratico è oggetto di continue riflessioni, battaglie e denunce. Ma oltre alla dimensione più palese e visibile esiste un retroscena spirituale, una repressione della dimensione più profonda dell’essere umano che può essere considerata come premessa della degradazione sociale e politica in cui sono immerse le società occidentali contemporanee.

Per affrontare questo delicato tema interviene su Byoblu Nandra Schilirò: scrittrice con alle spalle un volume di successo (La ragazza con la rotella in più), ex vice-questore a Roma, sottoposta a ben sette procedimenti disciplinari per aver palesato la sua ferma opposizione al green-pass; negli ultimi mesi Nandra ha concentrato la propria attenzione e proprio sul lavoro spirituale:

“La distruzione dell’essenza umana non nasce con il Covid, arriva da molto prima, – ha argomentato nel corso dell’intervista – se non fosse stato così le nostre società non avrebbero reagito in modo tanto passivo a quanto accaduto negli ultimi tre anni. Penso che ci voglia molto coraggio a parlare di ‘guerra spirituale’, però noi dobbiamo prendere atto di una cosa: noi esseri umani veniamo abituati all’idea di essere solo mente e corpo. Nessuno ci dice che noi abbiamo un’anima, nessuno ci dice cos’è questa anima. Di conseguenza noi viviamo in una realtà monca, noi stessi siamo come monchi. Pensiamo ad esempio ai social network: per molti versi sono utili, ci risolvono molti problemi, ma allo stesso tempo ci portano a pensare che siamo collegati solo attraverso la tecnologia e che non abbiamo altri strumenti per stare in connessione gli uni con gli altri, ma soprattutto con la nostra parte più importante che è quella animica”.