Dal 29 agosto al 5 settembre del «Diario di un viaggio a piedi» del 1847 con Edward Lear
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Description
Questo è un viaggio, durato dal luglio al settembre del 1847, attraverso la più meridionale delle province calabresi, svolto e raccontato dal viaggiAutore inglese Edward Lear. Organizzazione - Ciccio e...
show moreOrganizzazione - Ciccio e la sua paga - Progetto di vedere delle belle foreste vicino a Reggio domani - E intenzione di visitare Pentedattilo prima di recarci nelle province dell'altra Calabria - Visite mattutine a Reggio - Partiti per Gallico - La casa di Ciccio - Il villaggio di Calanna - Belle vedute dello Stretto di Messina e dell'Etna - Troviamo che non vi sono alberi belli sulle colline di Basilicò, e ritorno tardivo a Reggio - Attraversiamo lo Stretto per Messina, e io ritorno a Reggio solo - Mi sono incamminato per Melito; arrivo a tale città all'Ave Maria - Bellissima visita di Pentedattilo - Lo sconforto nella casa di don Peppino Tropea - Agitazione e preoccupazioni nella famiglia - La cena - Rivelazioni di rivoluzioni - Annuncio di sommosse - La cena «party» si è sciolta - La camera da letto - L'avventura di mezzanotte - Lascio Malito - Silenzioso presagio di Ciccio - Il fiume Alice - Stupende vedute di Pentedattilo - Le sue gole e rocce; la sua strana forma - Io salgo al borgo; sorpresa allarme dei suoi abitanti - Procedo per Montebello - Fichi d'India - La rivoluzione e le sue ombre - La tragedia di Pentedattilo: una favola di orrori - Salita a Motta San Giovanni - Ritorno a Reggio - Assurdo cameriere all'Hotel Giordano - Intervista con il Consigliere De Nava - Spiegazioni di vari dubbi e circostanze durante il nostro giro - Corteo di insorti, ecc. - Una mattinata ansiosa - Scappo da Reggio e raggiungo Messina - Proby ed io ci imbarchiamo per Napoli in un vapore Maltese - Addio alla Calabria Ulteriore Prima!
29 agosto
Un giorno di riorganizzazione per il presente e il futuro.
Ciccio ha ricevuto i suoi 31 dollari e mezzo, con quattro in più come mancia; quindi l’antica guida è scoppiata in lacrime, e ha detto che la paga era eccessiva per aver lavorato per così brave persone come noi due; egli inoltre ci ha dichiarato che noi siamo come due figli o nipoti, e che si sarebbe sacrificato vivo o morto per noi come e quando ci avrebbe fatto piacere.Dìghi-dòghi-dà era veramente un uomo meritevole.
30 agosto
Siamo partiti per il nostro viaggio di esplorazione alle colline di Basilicò all’alba, e abbiamo rintracciato i nostri passi lungo la strada per Napoli, quasi fino a Gallico, un villaggio situato ai piedi delle montagne, e squisitamente pittoresco per le sue larghe strade completamente adorne di una rete estesa di pergolati.
Qui, essendo il villaggio nativo di Ciccio, abbiamo visitato la sua casupola, dove la moglie e i figli ci hanno offerto tanti fichi e molta uva, facendo tutto ciò ch’era possibile per accoglierci alla loro maniera.
31 agosto
Abbiamo attraversato lo Stretto verso Messina, pagando dodici carlini per la barca, che abbiamo preso per noi soli.
1 settembre
Con la somma di tre carlini riattraversai lo Stretto nella pubblica imbarcazione lasciando a Messina Proby che mi avrebbe raggiunto a Reggio il 4 settembre.Un buon vento mi ha portato subito sulla sponda della Calabria, dove ho trovato il fedele Ciccio che mi attendeva per darmi il benvenuto, dopo tanta eloquenza finita con «Dìghi, Dòghi, Dà», come abitualmente.
All’una tutto era pronto per la partenza, il mio passaporto, e pure una lettera del Consigliere De Nava a un proprietario di Melito, dove avrei potuto dormire questa notte per visitare Pentedattilo, la strana città sulla rocca che avevo visto da Bova, e che a tutti i costi avevo deciso di esaminare.
2 settembre
Nessuno della famiglia Tropea era alzato quando sono partito all’alba.
Una lettera a un proprietario di Montebello, dove avrei dovuto passare a mezzogiorno, mi è stata preparata, con le scuse per la mancata apparizione di alcun membro della famiglia.
Ci siamo incamminati; il nostro percorso seguiva una faticosa e tortuosa strada lungo il letto del fiume Alice, e dopo divenne un percorso aspro e discosceso attraversando il fiume della Monaca prima che Pentedattilo fosse visibile; giacché questo strano borgo è così situato che, per quanto sia visibile da tutti i lati attorno, gli si può passare accanto senza accorgersi della sua vicinanza.
3 settembre
Nessun battello si muove da Messina.
Ho guardato sulla spiaggia invano.
Mi siedo con De Nava e la sua perplessa famiglia.Il telegrafo lavora incessantemente; ma non c’è nessun tentativo di fermarlo, e nessuna attacco al castello.
Se non c’è sommossa nelle province del nord, le truppe senza dubbio marceranno sin qui, e in ogni modo i vapori arriveranno, e questa triste città sarà certamente bombardata sin qui, e in ogni modo i vapori arriveranno, e questa triste città sarà certamente bombardata sino a che sarà distrutta o si sarà pentita.
4 settembre
Due navi da guerra sono a Reggio, e si ode sparare, ma i dettagli sono a noi naturalmente sconosciuti.
Temo che la povera città sia maltrattata, e non c’è da sorprendersi se così fosse, perché 400 o 500 uomini non possono occupare e tenere permanentemente una parte così distante di un grande Regno, a meno che siano assistiti da una sollevazione generale; ma sembra un’estrema follia, e, qualunque sia la causa del risentimento, potrebbe derivarne un risultato negativo con punizioni severe.
Nessun vapore è in vista, e così rimaniamo a Messina.
5 settembre
Il vapore è arrivato da Malta, Proby ed io saliamo a bordo, e alle sei di sera partiamo.
Lascio le sponde di Calabria con un sentimento tale di tristezza che non posso descrivere.
Profonda malinconia ombreggia la memoria di un viaggio incominciato così piacevolmente, e che avrebbe dovuto estendersi alle due altre province.
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Author | Giuseppe Cocco |
Organization | Giuseppe Cocco |
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