Davide Sisto "La morte si fa social"
Nov 29, 2018 ·
28m 14s
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Description
Davide Sisto "La morte si fa social" Immortalità, memoria e lutto nell'epoca della cultura digitale Bollati Boringhieri www.bollatiboringhieri.it Festival LEI (Lettura, Emozione, Intelligenza), Cagliari Venerdì 30 novembre 2018, ore 18.00...
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Davide Sisto
"La morte si fa social"
Immortalità, memoria e lutto nell'epoca della cultura digitale
Bollati Boringhieri
www.bollatiboringhieri.it
Festival LEI (Lettura, Emozione, Intelligenza), Cagliari
Venerdì 30 novembre 2018, ore 18.00
Davide Sisto
"La morte si fa social"
La conferenza intende descrivere le diverse modalità con cui le attuali tecnologie digitali stanno trasformando il nostro rapporto con la morte, l’immortalità, la memoria e il lutto. Facebook, Instagram e WhatsApp sono i più grandi cimiteri del mondo, numerosi siti web e applicazioni per smartphone mantengono vivi i morti tramite automatismi artificiali, i riti funebri sono sempre più hi-tech. Il web è riuscito a dare all’aldilà un’immagine concreta?
Libro di riferimento: La morte si fa social. Immortalità, memoria e lutto nell’epoca della cultura digitale (Bollati Borighieri)
La morte non esiste più. Allo stesso tempo, però, viviamo costantemente circondati dai morti. Relegata lontano dalla nostra quotidianità, medicalizzata, espunta dalle nostre vite, l’esperienza del morire vive oggi una situazione paradossale, quando le immagini e le parole dei cari estinti tornano e irrompono all’improvviso dagli schermi dei nostri telefoni. Moriamo, ma continuiamo a esistere nella presenza ineliminabile della nostra passata vita online.
Social network, chat, siti web costituiscono insieme, ad oggi, il più grande cimitero del mondo. Il territorio esplorato dalla fantascienza, dalla fiction e, recentemente, da una delle serie più perturbanti che mette al centro della sua riflessione il rapporto tra uomo e tecnologia, Black Mirror, sembra superato dalle nuove intelligenze artificiali. Sono già disponibili bot con cui dialogare e capaci di interpretare i nostri stati d’animo per poi sostituirsi a noi quando saremo trapassati, e continuare a parlare con i nostri cari; il profilo Facebook che consultiamo compulsivamente più volte al giorno, quando mancheremo, diventerà una vera e propria lapide virtuale, e i nostri amici potranno continuare a farci gli auguri ogni anno nell’aldilà.
E ancora, il web è diventata la più grande piazza pubblica per celebrare il ricordo o condividere anche l’esperienza privata del lutto. Insieme piangiamo i nostri cari, insieme ricordiamo i nostri beniamini. Insieme, in un futuro prossimo, vivremo una seconda vita nella realtà virtuale.
Davide Sisto, giovane filosofo che da lungo tempo ha consacrato i suoi studi alla relazione tra morte e cultura digitale, per la prima volta mette insieme un discorso interpretativo che ha al centro il rapporto nuovo della nostra società con la morte indotto dall’avanzamento tecnologico.
La morte si fa social è il migliore esempio di umanesimo capace di confrontarsi con l’era digitale. L’uomo ha sempre pensato la morte. Oggi più che mai, il digitale offre un’opportunità per ripensare la morte in una prospettiva rivoluzionata.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
www.ilpostodelleparole.it
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"La morte si fa social"
La conferenza intende descrivere le diverse modalità con cui le attuali tecnologie digitali stanno trasformando il nostro rapporto con la morte, l’immortalità, la memoria e il lutto. Facebook, Instagram e WhatsApp sono i più grandi cimiteri del mondo, numerosi siti web e applicazioni per smartphone mantengono vivi i morti tramite automatismi artificiali, i riti funebri sono sempre più hi-tech. Il web è riuscito a dare all’aldilà un’immagine concreta?
Libro di riferimento: La morte si fa social. Immortalità, memoria e lutto nell’epoca della cultura digitale (Bollati Borighieri)
La morte non esiste più. Allo stesso tempo, però, viviamo costantemente circondati dai morti. Relegata lontano dalla nostra quotidianità, medicalizzata, espunta dalle nostre vite, l’esperienza del morire vive oggi una situazione paradossale, quando le immagini e le parole dei cari estinti tornano e irrompono all’improvviso dagli schermi dei nostri telefoni. Moriamo, ma continuiamo a esistere nella presenza ineliminabile della nostra passata vita online.
Social network, chat, siti web costituiscono insieme, ad oggi, il più grande cimitero del mondo. Il territorio esplorato dalla fantascienza, dalla fiction e, recentemente, da una delle serie più perturbanti che mette al centro della sua riflessione il rapporto tra uomo e tecnologia, Black Mirror, sembra superato dalle nuove intelligenze artificiali. Sono già disponibili bot con cui dialogare e capaci di interpretare i nostri stati d’animo per poi sostituirsi a noi quando saremo trapassati, e continuare a parlare con i nostri cari; il profilo Facebook che consultiamo compulsivamente più volte al giorno, quando mancheremo, diventerà una vera e propria lapide virtuale, e i nostri amici potranno continuare a farci gli auguri ogni anno nell’aldilà.
E ancora, il web è diventata la più grande piazza pubblica per celebrare il ricordo o condividere anche l’esperienza privata del lutto. Insieme piangiamo i nostri cari, insieme ricordiamo i nostri beniamini. Insieme, in un futuro prossimo, vivremo una seconda vita nella realtà virtuale.
Davide Sisto, giovane filosofo che da lungo tempo ha consacrato i suoi studi alla relazione tra morte e cultura digitale, per la prima volta mette insieme un discorso interpretativo che ha al centro il rapporto nuovo della nostra società con la morte indotto dall’avanzamento tecnologico.
La morte si fa social è il migliore esempio di umanesimo capace di confrontarsi con l’era digitale. L’uomo ha sempre pensato la morte. Oggi più che mai, il digitale offre un’opportunità per ripensare la morte in una prospettiva rivoluzionata.
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