"Dream on"
Jan 30, 2019 ·
1m
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Description
- By Diego Giandomenico, 4A Liceo Scientifico - Camminava verso l’ignoto; nemmeno lui sapeva dove conducessero i suoi passi, ma continuava: negli auricolari aveva la sua canzone preferita. Era strano...
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- By Diego Giandomenico, 4A Liceo Scientifico -
Camminava verso l’ignoto; nemmeno lui sapeva dove conducessero i suoi passi, ma continuava: negli auricolari aveva la sua canzone preferita. Era strano come il tutto concordasse alla perfezione con il verso dei cardellini, che lo scrutavano curiosi dalla sommità dei nidi. Ad un tratto i passi si interrompono, gli uccelli ammutoliscono e un’atmosfera cupa, tenebrosa guadagna spazio.
E’ stordito dalla musica, il ragazzo: la sente andare a ritroso. Lo sgomento gli toglie, con un gesto fulmineo, gli auricolari. La canzone continua ancora a risuonare nella sua testa, ora sembra quasi un lamento di disperazione. Si guarda attorno, il ragazzo, e non vede altro che il vuoto. All’improvviso vaghe immagini iniziano a scorrergli davanti agli occhi. Erano sui ricordi? Era come se stesse viaggiando nel proprio passato, ma ad una velocità elevatissima, che gli confondeva la smente. Nient’altro che il caos.
Risorgeva da un buco nero il ricordo dei suoi primi disegni. Sentiva il fruscio della grafite ritrarre su un cartoncino altre immagini, reminiscenze ben nascoste nelle vie contorte dell’animo.
Cade improvvisamente una moneta a ricondurlo nel precipitare temporaneo della sua vita presente: di delusioni ne stava ricevendo a bizzeffe in quel periodo ed era stato il sogno a riportando indietro nel tempo, quando tutto era ancora radioso e spensierato, quando l’unica delusione poteva essere quella di perdere una partita di calcio un istante prima dei tre fischi finali.
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Camminava verso l’ignoto; nemmeno lui sapeva dove conducessero i suoi passi, ma continuava: negli auricolari aveva la sua canzone preferita. Era strano come il tutto concordasse alla perfezione con il verso dei cardellini, che lo scrutavano curiosi dalla sommità dei nidi. Ad un tratto i passi si interrompono, gli uccelli ammutoliscono e un’atmosfera cupa, tenebrosa guadagna spazio.
E’ stordito dalla musica, il ragazzo: la sente andare a ritroso. Lo sgomento gli toglie, con un gesto fulmineo, gli auricolari. La canzone continua ancora a risuonare nella sua testa, ora sembra quasi un lamento di disperazione. Si guarda attorno, il ragazzo, e non vede altro che il vuoto. All’improvviso vaghe immagini iniziano a scorrergli davanti agli occhi. Erano sui ricordi? Era come se stesse viaggiando nel proprio passato, ma ad una velocità elevatissima, che gli confondeva la smente. Nient’altro che il caos.
Risorgeva da un buco nero il ricordo dei suoi primi disegni. Sentiva il fruscio della grafite ritrarre su un cartoncino altre immagini, reminiscenze ben nascoste nelle vie contorte dell’animo.
Cade improvvisamente una moneta a ricondurlo nel precipitare temporaneo della sua vita presente: di delusioni ne stava ricevendo a bizzeffe in quel periodo ed era stato il sogno a riportando indietro nel tempo, quando tutto era ancora radioso e spensierato, quando l’unica delusione poteva essere quella di perdere una partita di calcio un istante prima dei tre fischi finali.
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