Emilia Lodigiani "Bandito" Selma Lagerlöf
May 19, 2022 ·
19m 38s
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Description
Emilia Lodigiani "Bandito" di Selma Lagerlöf Traduzione di Luca Tapparo Postfazione di Chiara Valerio Iperborea https://iperborea.com/ Dalla penna di Selma Lagerlöf, la prima donna ad aver vinto il premio Nobel...
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Emilia Lodigiani
"Bandito" di Selma Lagerlöf
Traduzione di Luca Tapparo
Postfazione di Chiara Valerio
Iperborea
https://iperborea.com/
Dalla penna di Selma Lagerlöf, la prima donna ad aver vinto il premio Nobel nel 1909, un romanzo coraggioso e pacifista.
Quando Sven Elversson torna a casa in Svezia, dopo anni di aristocratica educazione inglese e una spedizione al Polo Nord, ad accoglierlo trova solo diffidenza e disgusto: per quanto si metta al servizio della comunità, tutti lo evitano. Hanno saputo che lassù, tra i ghiacci, in preda alla fame e alla disperazione, ha mangiato carne umana, la colpa più grave che si possa commettere, che va contro uno dei più radicati tabù della civiltà: la sacralità della morte. Per i cannibali non c’è pietà. Neppure il giovane parroco riesce a perdonarlo. Anzi, è proprio lui, appena arrivato con la bella moglie Sigrun dalle lontane terre natali per fuggire la maledizione che grava sulla sua famiglia, a denunciarlo pubblicamente e a bandirlo dalla sua chiesa. E sarà lei, l’angelica Sigrun, che conosce la solitudine delle donne vittime di mariti che le «amano troppo» per lasciarle libere di realizzarsi, a vedere in Sven quello che è: un uomo buono e tormentato. Ma anche in quel villaggio di pescatori irrompe con la sua violenza la Prima guerra mondiale. E davanti alle atrocità di quella carneficina, sorge l’inevitabile interrogativo: è più sacra la morte o la vita? È più colpevole chi non rispetta un cadavere o chi accetta l’eccidio di uomini, donne e bambini? Con il crudo realismo di chi ha visto gli orrori del conflitto, ma anche con l’arte di chi sa fondere cronaca e leggende, avventure e senso del sovrannaturale, Selma Lagerlöf racconta una storia di caduta e redenzione che è una profonda denuncia non solo contro la guerra, ma contro tutto ciò che attenta alla dignità, alla libertà e alla sacralità di ogni singola vita umana.
Selma Lagerlöf
Nata a Mårbacka nel Värmland nel 1858 e morta nel 1940, destinata a diventare, da maestra elementare, prima donna Premio Nobel nel 1909 e prima donna a essere nominata fra gli Accademici di Svezia nel 1914, è forse la scrittrice svedese più nota e amata nel mondo. Dalla Saga di Gösta Berling (1891), censurata aspramente dalla critica positivista, al Viaggio meraviglioso di Nils Holgersson (1907), indiscusso capolavoro e grande successo editoriale che le valse una fama mai concessa ad alcun connazionale, le sue opere sono state tradotte, filmate, illustrate ovunque. Legata alla tradizione orale della sua terra, come a quella delle saghe e delle leggende värmlandesi raccontatele dalla nonna paterna negli anni dell’infanzia, resta uno dei più vivi esempi dell’arte scandinava per eccellenza: quella del raccontare.
Emilia Lodigiani
Laureata in Lingua e letteratura inglese all’Università degli Studi di Milano, ha vissuto all’estero dal 1972 al 1985, prima a Boston e poi a Parigi, svolgendo attività di giornalismo. Ha lavorato come borsista all’Istituto di Inglese dell’Università Statale di Milano. Nel 1981 ha pubblicato il libro Invito alla lettura di J.R.R. Tolkien. Nel 1987 ha fondato la casa editrice Iperborea, specializzata in letteratura nordeuropea contemporanea e classica. Nel 1996 il Parlamento svedese e Carlo XVI Gustavo di Svezia le hanno conferito il titolo di Cavaliere dell’Ordine della Stella Polare, il più alto riconoscimento che la Svezia attribuisce ai cittadini stranieri.
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Dalla penna di Selma Lagerlöf, la prima donna ad aver vinto il premio Nobel nel 1909, un romanzo coraggioso e pacifista.
Quando Sven Elversson torna a casa in Svezia, dopo anni di aristocratica educazione inglese e una spedizione al Polo Nord, ad accoglierlo trova solo diffidenza e disgusto: per quanto si metta al servizio della comunità, tutti lo evitano. Hanno saputo che lassù, tra i ghiacci, in preda alla fame e alla disperazione, ha mangiato carne umana, la colpa più grave che si possa commettere, che va contro uno dei più radicati tabù della civiltà: la sacralità della morte. Per i cannibali non c’è pietà. Neppure il giovane parroco riesce a perdonarlo. Anzi, è proprio lui, appena arrivato con la bella moglie Sigrun dalle lontane terre natali per fuggire la maledizione che grava sulla sua famiglia, a denunciarlo pubblicamente e a bandirlo dalla sua chiesa. E sarà lei, l’angelica Sigrun, che conosce la solitudine delle donne vittime di mariti che le «amano troppo» per lasciarle libere di realizzarsi, a vedere in Sven quello che è: un uomo buono e tormentato. Ma anche in quel villaggio di pescatori irrompe con la sua violenza la Prima guerra mondiale. E davanti alle atrocità di quella carneficina, sorge l’inevitabile interrogativo: è più sacra la morte o la vita? È più colpevole chi non rispetta un cadavere o chi accetta l’eccidio di uomini, donne e bambini? Con il crudo realismo di chi ha visto gli orrori del conflitto, ma anche con l’arte di chi sa fondere cronaca e leggende, avventure e senso del sovrannaturale, Selma Lagerlöf racconta una storia di caduta e redenzione che è una profonda denuncia non solo contro la guerra, ma contro tutto ciò che attenta alla dignità, alla libertà e alla sacralità di ogni singola vita umana.
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Nata a Mårbacka nel Värmland nel 1858 e morta nel 1940, destinata a diventare, da maestra elementare, prima donna Premio Nobel nel 1909 e prima donna a essere nominata fra gli Accademici di Svezia nel 1914, è forse la scrittrice svedese più nota e amata nel mondo. Dalla Saga di Gösta Berling (1891), censurata aspramente dalla critica positivista, al Viaggio meraviglioso di Nils Holgersson (1907), indiscusso capolavoro e grande successo editoriale che le valse una fama mai concessa ad alcun connazionale, le sue opere sono state tradotte, filmate, illustrate ovunque. Legata alla tradizione orale della sua terra, come a quella delle saghe e delle leggende värmlandesi raccontatele dalla nonna paterna negli anni dell’infanzia, resta uno dei più vivi esempi dell’arte scandinava per eccellenza: quella del raccontare.
Emilia Lodigiani
Laureata in Lingua e letteratura inglese all’Università degli Studi di Milano, ha vissuto all’estero dal 1972 al 1985, prima a Boston e poi a Parigi, svolgendo attività di giornalismo. Ha lavorato come borsista all’Istituto di Inglese dell’Università Statale di Milano. Nel 1981 ha pubblicato il libro Invito alla lettura di J.R.R. Tolkien. Nel 1987 ha fondato la casa editrice Iperborea, specializzata in letteratura nordeuropea contemporanea e classica. Nel 1996 il Parlamento svedese e Carlo XVI Gustavo di Svezia le hanno conferito il titolo di Cavaliere dell’Ordine della Stella Polare, il più alto riconoscimento che la Svezia attribuisce ai cittadini stranieri.
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