Giovanna Romanelli "Pavese Festival"

Sep 7, 2021 · 20m 28s
Giovanna Romanelli "Pavese Festival"
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Giovanna Romanelli "Pavese Festival" Quello che cerco l’ho nel cuore, come te. PAVESE FESTIVAL 2021 XXI edizione, da giovedì 9 a domenica 12 settembre a Santo Stefano Belbo con contributi...

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Giovanna Romanelli
"Pavese Festival"



Quello che cerco l’ho nel cuore, come te.
PAVESE FESTIVAL 2021
XXI edizione, da giovedì 9 a domenica 12 settembre a Santo Stefano Belbo

con contributi inediti di: Marcello Fois, Alessandro Preziosi, Neri Marcorè, Omar Pedrini, Colapesce e Dimartino


Quattro giornate per celebrare Cesare Pavese nel suo paese natale: a Santo Stefano Belbo, da giovedì 9 a domenica 12 settembre 2021, torna l’appuntamento con il Pavese Festival, la rassegna tra musica, arte, teatro e libri che ogni anno invita grandi protagonisti del panorama culturale italiano a dialogare con lo scrittore, le sue opere e i luoghi che le hanno ispirate.

Ospiti dell’edizione 2021 saranno: Marcello Fois, Alessandro Preziosi, Neri Marcorè, Omar Pedrini, Colapesce e Dimartino, ciascuno presente con un contributo inedito ideato appositamente per il Pavese Festival. Il filo conduttore del festival - per il secondo anno consecutivo chiamato a confrontarsi con le sfide della pandemia - è la frase che Cesare Pavese fa pronunciare a Odisseo in uno dei Dialoghi con Leucò: Quello che cerco l’ho nel cuore, come te. Un invito all’ascolto interiore per tornare alla propria verità, dopo un lungo periodo di inquietudini e incursioni nell’ignoto.


L’edizione 2021 si apre giovedì 9 settembre con la presentazione di una nuova proposta editoriale curata da Marcello Fois e realizzata da Fondazione Cesare Pavese ed Emons: l’audiolibro dei Dialoghi con Leucò, interpretati da Michela Cescon, Paolo Cresta, Alessandro Curti, Marcello Fois, Iaia Forte e Neri Marcorè e accompagnati dalle musiche di Gavino Murgia, in uscita proprio il 9 settembre, compleanno di Cesare Pavese, nella nuova collana Double face. Alle ore 18.30 sul palco di Piazza Umberto I, Marcello Fois racconterà il progetto e leggerà insieme ad Aldo Delaude alcuni brani dell’opera, con l’accompagnamento musicale di Gabriele Fioritti. A seguire, alle ore 21.30, la prima nazionale del recital di Alessandro Preziosi ispirato al romanzo La luna e i falò, nell’adattamento di Tommaso Mattei e con le musiche di Ezio Bosso. Lo spettacolo si sofferma sui punti focali del noto “romanzo del ritorno”, teso tra la dimensione dell’infanzia e la visione nitida della tanto auspicata maturità, evidenziandone la tensione verso la poesia e allo stesso tempo l’intimo sforzo verso uno stile nuovo. La performance si impegna a restituire il logorio di cui Pavese soffriva da tempo, con grande rispetto e attenzione alla lingua del romanzo.

Venerdì 10 settembre alle ore 18.30 la Chiesa dei S.S. Giacomo e Cristoforo, nel centro storico di Santo Stefano Belbo, ospiterà l’inaugurazione della mostra “Fascinazioni mitologiche: D’Annunzio e Pavese” del pittore, scultore e incisore siciliano Concetto Fusillo. Un viaggio tra antico e contemporaneo in cui - accostando i mondi poetici dell’Alcyone e dei Dialoghi con Leucò - l’artista ricostruisce i paesaggi, le storie, le mitologie e i percorsi della memoria in cui rintracciare le nostre radici concettuali. A seguire, alle ore 21.30, il palco di Piazza Umberto I tornerà a ospitare uno degli storici protagonisti del Pavese Festival, Neri Marcorè, che quest’anno presenterà un tributo ai Dialoghi con Leucò, accompagnato dalle note di Domenico Mariorenzi. I testi selezionati, intervallati da una serie di brani di cantautori italiani, sono i dieci scelti per Dialoghi con Leucò come non li hai mai ascoltati, il podcast che la Fondazione Cesare Pavese ha inaugurato nei mesi scorsi in collaborazione con Lessonpod.

Il programma di sabato 11 settembre si apre alle ore 11 con la presentazione del libro Ciò che nel silenzio non tace, opera d’esordio della scrittrice Martina Merletti edita da Einaudi e scelta dal gruppo di lettura condivisa della biblioteca civica “Cesare Pavese” di Santo Stefano Belbo come lettura estiva. Nel pomeriggio il festival si sposta sulle colline di Santo Stefano Belbo, con la passeggiata inaugurale del MOM (Multimedia Outdoor Museum), un vero e proprio museo del territorio all’aperto, la cui narrazione si dipana secondo i fili conduttori di Cesare Pavese e dell’interpretazione del territorio di Langhe-Roero e Monferrato. La passeggiata, in partenza alle 17.30, sarà scandita dalla lettura di brani pavesiani a cura di Paolo Tibaldi e si concluderà all’agriturismo “I Piacentini” con le note del duo Cappellino - Ciampini (Tiziana Cappellino, voce e pianoforte; Enrico Ciampini: contrabbasso). Altro gradito ritorno al festival, sabato sera alle ore 21.30, quello di Omar Pedrini che condurrà il pubblico in un viaggio on the road ispirato alla passione di Cesare Pavese per la cultura e la letteratura americane. Tra letture e musica, il cantautore e storico leader dei Timoria, accompagnato per la serata da Simone Zoni nel Duo elettroacustico, proporrà un inedito parallelo tra il percorso pavesiano e la beat generation.

L’ultima giornata del festival, domenica 12 settembre, si apre con la presentazione del progetto performativo This Must Be Ultra: un’ultra maratona in solitaria e un dialogo a distanza per ricordare Cesare Pavese, da Torino a Santo Stefano Belbo, progetto a cura di Claudio Lorenzoni e Valentina Cei, in collaborazione con il Museo a Cielo Aperto di Camo. Nel pomeriggio, alle ore 17.30 lo stesso palco ospiterà Colapesce e Dimartino, duo-rivelazione del Festival di Sanremo 2021, in dialogo con il giornalista Massimo Cotto per quello che sarà l’evento di chiusura del festival Borgate dal Vivo. Anche quest’anno a chiudere il Pavese Festival sarà il teatro: alle ore 21.30 il palco di Piazza Umberto I ospiterà infatti lo spettacolo “Caro Maestro” di Valerio Binasco e Giulio Graglia, ispirato al carteggio che rivela la passione non ricambiata tra Luigi Pirandello e l’attrice Marta Abba. Una nuova rilettura che privilegia il rapporto sentimentale tra i due, ricostruito attraverso una serie di lettere scritte tra il 1926 e il 1936.




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