Guerra del gas: la mancata politica energetica sovrana dell’Italia– Manlio Dinucci
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Continuano nel mar Mediterraneo orientale, a largo delle coste greche, cipriote e turche, le tensioni militari tra la Grecia e la Turchia, due paesi facenti parte della NATO. Nell'area, dove...
show moreNell'area, dove sono stati scoperti giacimenti di gas naturale, gli Stati Uniti hanno schierato il cacciatorpediniere Churchill, capace di lanciare quasi 100 missili da crociera anche a testata nucleare. A poca distanza, nel Mar Nero, e a ridosso delle acque territoriali russe, è presente l’unità Roosevelt della marina statunitense.
Il segretario di Stato USA, Mike Pompeo, il 20 marzo 2019, ha siglato un accordo con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, con il presidente cipriota Nikos Anastasiadis e con l'allora premier greco Alexis Tsipras per controllare l’EastMed, un gasdotto progettato per portare in Europa il gas del Mediterraneo orientale.
Secondo il giornalista, esperto di geopolitica, Manlio Dinucci, la strategia degli Stati Uniti è chiara: “Ridurre e infine bloccare le esportazioni russe di gas in Europa, sostituendole con il gas fornito o comunque controllato dagli Usa. A tal fine Washington ha bloccato nel 2014 il SouthStream, il condotto che attraverso il Mar Nero avrebbe portato il gas russo in Italia e negli Stati dell'Unione Europea e tenta adesso di fare lo stesso con il TurkStream che, attraverso il Mar Nero, porta il gas russo nella piccola parte europea della Turchia, con l'obiettivo di farlo arrivare in Europa”.
In questo scenario, secondo Dinucci, l'Italia ha assunto una posizione subalterna, mentre avrebbe bisogno di una seria politica energetica sovrana.
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