Manuela Maddamma "Adèle Hugo. Pazza d'amore"
Nov 3, 2020 ·
27m 29s
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Description
Manuella Maddamma "Adèle Hugo" Pazza d'amore Fandango Libri http://www.fandangolibri.it/prodotto/pazza-damore/ Dal 1863 Adèle Hugo, trentatré anni, seconda figlia di Victor Hugo, è nella sua famiglia la persona di cui si parla...
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Manuella Maddamma
"Adèle Hugo"
Pazza d'amore
Fandango Libri
http://www.fandangolibri.it/prodotto/pazza-damore/
Dal 1863 Adèle Hugo, trentatré anni, seconda figlia di Victor Hugo, è nella sua famiglia la persona di cui si parla a bassa voce, con amici e conoscenti si evita di nominarla.
Si è furtivamente imbarcata per Halifax, Canada, dove presta servizio il tenente Albert Pinson. Adèle nutre il desiderio ardente di sposarlo nonostante lui le abbia dato segni eloquenti del suo rifiuto.
Anni prima, però, Pinson l’ha sedotta su una terrazza a strapiombo sul mare, poi nelle sale buie di Hauteville House, la villa di Guernsey dove Hugo, in esilio e addolorato per la morte della primogenita Léopoldine, organizzava sedute spiritiche per ristabilire un contatto con l’adorata figlia.
Adèle e Pinson, in quei giorni di smarrimento e di segni arcani, sono stati amanti, finché il tenente ha deciso che Adèle non sarebbe mai stata la donna della sua vita, non l’amava più, rendendo inutile il consenso a sposarlo che Adèle era riuscita non senza sforzi a strappare al padre, così come si riveleranno inutili, anzi dannosi, i sotterfugi e le menzogne cui ricorrerà per riconquistare il tenente.
Adèle annuncia ai suoi il matrimonio, una sua fantasia alla quale gli Hugo hanno inizialmente creduto.
Quando scoprono che Adèle ha mentito, la ferita è inguaribile e suo padre non riesce a dominare il risentimento: per quanto libero dai pregiudizi, restava in lui affilata, esigente, granitica l’idea di rispettabilità borghese e di onore familiare che Adèle ha, ai suoi occhi, incrinato.
Perduta la primitiva bellezza, ridotta in miseria, la giovane è ormai prossima alla follia.
Questo libro raccoglie lettere inedite e stralci dei diari di Adèle e di Victor Hugo, documenti dai quali emerge il ritratto di una donna ribelle, caparbiamente anticonformista nella sua ricerca di un’autonomia rispetto alla celebre famiglia, e che ha scontato la sua sensibilità esasperata, la sua necessità di amare e, amando, di essere libera.
Manuela Maddamma ha studiato filosofia e storia delle dottrine esoteriche e mistiche nell’Europa moderna e contemporanea a Parigi. Si occupa di letteratura francese moderna e contemporanea e di filosofia tra Rinascimento e Illuminismo. Ha curato e tradotto opere di saggistica e narrativa tra cui Alfred de Vigny e Denis de Rougemont. Vive e lavora a Roma. Lascia che guardi è il suo primo romanzo, seguito da Anime estreme che è una raccolta di saggi sulle grandi figure tormentate dell’Ottocento e del Novecento.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
https://ilpostodelleparole.it/
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Dal 1863 Adèle Hugo, trentatré anni, seconda figlia di Victor Hugo, è nella sua famiglia la persona di cui si parla a bassa voce, con amici e conoscenti si evita di nominarla.
Si è furtivamente imbarcata per Halifax, Canada, dove presta servizio il tenente Albert Pinson. Adèle nutre il desiderio ardente di sposarlo nonostante lui le abbia dato segni eloquenti del suo rifiuto.
Anni prima, però, Pinson l’ha sedotta su una terrazza a strapiombo sul mare, poi nelle sale buie di Hauteville House, la villa di Guernsey dove Hugo, in esilio e addolorato per la morte della primogenita Léopoldine, organizzava sedute spiritiche per ristabilire un contatto con l’adorata figlia.
Adèle e Pinson, in quei giorni di smarrimento e di segni arcani, sono stati amanti, finché il tenente ha deciso che Adèle non sarebbe mai stata la donna della sua vita, non l’amava più, rendendo inutile il consenso a sposarlo che Adèle era riuscita non senza sforzi a strappare al padre, così come si riveleranno inutili, anzi dannosi, i sotterfugi e le menzogne cui ricorrerà per riconquistare il tenente.
Adèle annuncia ai suoi il matrimonio, una sua fantasia alla quale gli Hugo hanno inizialmente creduto.
Quando scoprono che Adèle ha mentito, la ferita è inguaribile e suo padre non riesce a dominare il risentimento: per quanto libero dai pregiudizi, restava in lui affilata, esigente, granitica l’idea di rispettabilità borghese e di onore familiare che Adèle ha, ai suoi occhi, incrinato.
Perduta la primitiva bellezza, ridotta in miseria, la giovane è ormai prossima alla follia.
Questo libro raccoglie lettere inedite e stralci dei diari di Adèle e di Victor Hugo, documenti dai quali emerge il ritratto di una donna ribelle, caparbiamente anticonformista nella sua ricerca di un’autonomia rispetto alla celebre famiglia, e che ha scontato la sua sensibilità esasperata, la sua necessità di amare e, amando, di essere libera.
Manuela Maddamma ha studiato filosofia e storia delle dottrine esoteriche e mistiche nell’Europa moderna e contemporanea a Parigi. Si occupa di letteratura francese moderna e contemporanea e di filosofia tra Rinascimento e Illuminismo. Ha curato e tradotto opere di saggistica e narrativa tra cui Alfred de Vigny e Denis de Rougemont. Vive e lavora a Roma. Lascia che guardi è il suo primo romanzo, seguito da Anime estreme che è una raccolta di saggi sulle grandi figure tormentate dell’Ottocento e del Novecento.
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