Martina Fidanza: «Il ciclismo come la vita, difficile ma con tante soddisfazioni»
Oct 28, 2021 ·
10m 45s
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Ai microfoni di Miky Boselli e Andrea Ferrari è stata ospite, giovedì 28 ottobre, Martina Fidanza, campionessa mondiale di ciclismo su pista (oro nella specialità scratch) ai recenti mondiali di...
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Ai microfoni di Miky Boselli e Andrea Ferrari è stata ospite, giovedì 28 ottobre, Martina Fidanza, campionessa mondiale di ciclismo su pista (oro nella specialità scratch) ai recenti mondiali di Roubaix, in Francia. «Vincere un oro mondiale è un'emozione incredibile» ha esordito Martina, che ha anche conquistato un argento nella prova di inseguimento a squadre. Poi ci ha spiegato in cosa consiste lo scratch, ovvero 40 giri di pista da fare in gruppo con un traguardo finale. «Una gara particolare, tattica e tosta che può finire in diversi modi: con una ragazza in fuga oppure con una volata tra più ragazze negli ultimi metri». Ci ha parlato anche del come si è avvicinata al ciclismo, sport praticato anche dal papà, ex velocista degli anni '80 e dalla sorella Arianna: «Sin da piccola accompagnavo mia sorella alle gare, poi da quando ho iniziato l'andare avanti è stata una mia scelta».
IL CICLISMO UNA SCUOLA DI VITA - Alla domanda sull'accostamento non sempre automatico tra le ragazzine e il ciclismo, Martina ci ha rivelato come convincerebbe le più giovani ad approcciarsi a questo sport. «Innanzitutto le avvertirei sul fatto che è uno sport impegnativo che ti mette di fronte a tantissime difficoltà, ma è al tempo stesso una vera e propria scuola di vita che ti regala sempre tante piccole soddisfazioni ogni volta che superi un ostacolo». «Il ciclismo femminile è in grande crescita - prosegue la campionessa -, negli ultimi anni c'è stato un grande impegno da parte delle squadre nell'aiuto per la nostra attività. Entro qualche anno speriamo di raggiungere lo stesso livello di popolarità e attenzione che riscuotono gli uomini».
SPERANZA OLIMPICA - «A Tokyo 2020 ho raggiunto l'obiettivo della convocazione, ma ero riserva e ho dovuto osservare le mie compagne gareggiare. Però è stata comunque un'esperienza importante, perché mi ha dato la carica per allenarmi più forte di prima». La speranza, dopo i risultati recenti, è quella di vederla correre da protagonista a Parigi 2024, nella competizione a cinque cerchi, il grande sogno di ogni sportivo.
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IL CICLISMO UNA SCUOLA DI VITA - Alla domanda sull'accostamento non sempre automatico tra le ragazzine e il ciclismo, Martina ci ha rivelato come convincerebbe le più giovani ad approcciarsi a questo sport. «Innanzitutto le avvertirei sul fatto che è uno sport impegnativo che ti mette di fronte a tantissime difficoltà, ma è al tempo stesso una vera e propria scuola di vita che ti regala sempre tante piccole soddisfazioni ogni volta che superi un ostacolo». «Il ciclismo femminile è in grande crescita - prosegue la campionessa -, negli ultimi anni c'è stato un grande impegno da parte delle squadre nell'aiuto per la nostra attività. Entro qualche anno speriamo di raggiungere lo stesso livello di popolarità e attenzione che riscuotono gli uomini».
SPERANZA OLIMPICA - «A Tokyo 2020 ho raggiunto l'obiettivo della convocazione, ma ero riserva e ho dovuto osservare le mie compagne gareggiare. Però è stata comunque un'esperienza importante, perché mi ha dato la carica per allenarmi più forte di prima». La speranza, dopo i risultati recenti, è quella di vederla correre da protagonista a Parigi 2024, nella competizione a cinque cerchi, il grande sogno di ogni sportivo.
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