Pierluigi Vaccaneo "Pavese Festival" e "Premio Pavese"
Sep 2, 2024 ·
25m 9s
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Pierluigi Vaccaneo Pavese Festival Premio Cesare Pavese Torna l’appuntamento con le due manifestazioni che celebrano Cesare Pavese nel suo paese natale: il Pavese Festival, in programma da lunedì 2 a...
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Pierluigi Vaccaneo
Pavese Festival
Premio Cesare Pavese
Torna l’appuntamento con le due manifestazioni che celebrano Cesare Pavese nel suo paese natale: il Pavese Festival, in programma da lunedì 2 a lunedì 9 settembre, e il Premio Pavese, in un nuovo format serale domenica 8 e venerdì 13 settembre. A queste date si aggiunge un fitto programma di appuntamenti off che porterà il festival sul territorio e nel resto d’Italia con eventi già in programma a Firenze con il Gabinetto Vieusseux, a Brancaleone con il Festival Paesi Tuoi e a Maratea con Associazione Lu.Pa. e Verbania con Banca d’Alba. Tema di questa edizione è Vivere senza scrivere non vivo, frase - tratta da una lettera di Cesare Pavese del 16 giugno 1950 ad Aldo Camerino - che offre la duplice occasione di riflettere sull'indissolubile rapporto tra scrittura e vita che ha caratterizzato da sempre il percorso umano e professionale di Cesare Pavese, oltre che sulle lettere come mezzo espressivo e testimonianza preziosa di un vissuto personale ma anche di un’epoca e di un ambiente.Lettere che saranno protagoniste della nuova mostra allestita nella chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo, Quegli antichi ragazzi, e di un nuovo libro curato dalla Fondazione Cesare Pavese per Rizzoli, Caratteri mobili. Le lettere degli scrittori a Lorenzo Mondo."Con il Festival di quest’anno vogliamo entrare in uno spazio più intimo e privato dello scrittore — spiega Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Cesare Pavese. — Dalla seconda stagione del podcast Era sempre festa con nuovi grandi interpreti alla serata dedicata a Fuoco grande, romanzo scritto a quattro mani con Bianca Garufi - siciliana come Isabella Ragonese che con Rodrigo d’Erasmo interpreterà il rapporto tra il piemontese Pavese e la mediterraneità di Maratea, dove il romanzo è ambientato - avremo l’occasione di conoscere Pavese tra le righe delle sue opere più intime e autobiografiche. E con poi gli inediti al Gabinetto Vieusseux di Firenze, il Festival Paesi tuoi a Brancaleone e l’appuntamento a Maratea, il Festival continua a favorire il coinvolgimento dei paesi di Pavese oltre le colline delle Langhe. Interessante novità di quest’anno sarà la festa dell’editoria indipendente che porterà a Santo Stefano Belbo 10 piccoli editori con presentazioni degli autori nei cortili, nei bar, in un campo da tennis, a dimostrazione di quanto la cittadinanza sia sempre più attiva e partecipe nella progettazione culturale". L’immagine guida del Pavese Festival 2024 è realizzata dal grafico e illustratore torinese Francesco Lopomo in continuità con lo scorso anno e mostra un Pavese ormai adulto, rivolto verso la collina di Moncucco. "Ho pensato che sarebbe stato bello immaginare non più il bambino, ma lui cresciuto che guarda sempre l'orizzonte — spiega Lopomo — La situazione però è mutata: ora è nella casa estiva a Santo Stefano e guarda fuori, e oltre i tetti delle case reincontra le colline, che sono divenute adesso il luogo del Mito e il suo rovello letterario. Si può immaginare si sia alzato un attimo dallo scrittoio - “vivere senza scrivere non vivo” - e stia pensando proprio a quel ragazzo del campo di granturco di cui scriverà".
Anche quest’anno il Pavese Festival si distingue per la varietà delle proposte, spaziando dalle presentazioni di libri alla musica ai film, dai laboratori per bambini e ragazzi ai workshop per gli adulti, con una forte componente legata al mondo del podcasting e dell’innovazione culturale. Tra gli appuntamenti di questa edizione, la nuova stagione del podcast Era sempre festa con Chora Media cui sarà dedicato anche uno spettacolo di Neri Marcorè e Pacifico e una Podcast Academy con CRC Innova; il reading musicale su Fuoco grande di Isabella Ragonese e Rodrigo D’Erasmo ideato appositamente per il festival; gli incontri con Vera Gheno, Stefano Nazzi e Pablo Trincia, oltre a due workshop su intelligenza artificiale e comunicazione dell’arte contemporanea.
L’OMAGGIO A LORENZO MONDO
Continua l’opera di valorizzazione della collezione permanente della Fondazione Cesare Pavese, quest’anno con un duplice omaggio al giornalista e critico letterario Lorenzo Mondo, la cui biblioteca personale - 5.000 volumi con lettere e dediche degli autori - ha recentemente trovato casa alla Fondazione Cesare Pavese grazie alla donazione della famiglia.Attorno a queste lettere che testimoniano gli scambi tra Mondo e i grandi nomi del ‘900 letterario italiano è costruita la mostra Quegli antichi ragazzi che inaugura con il Pavese Festival nella chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo mercoledì 4 settembre alle 18.30, in dialogo con la mostra Meneghello incontra Pavese - Presenza dell’assenza di Simone Meneghello. E a questa fitta corrispondenza è dedicato il libro Caratteri mobili. Le lettere degli scrittori a Lorenzo Mondo, curato dalla Fondazione Cesare Pavese per Rizzoli, che verrà presentato in questa occasione. Quegli antichi ragazzi consente di ripercorrere il rapporto tra Lorenzo Mondo e i grandi autori del ‘900, in particolare Cesare Pavese, con un titolo che vuole essere un omaggio alla biografia che il critico gli dedicò. La mostra costruisce un percorso fatto di continui rimandi tra le lettere ricevute negli anni da Mondo - e ora custodite dalla Fondazione - e i libri in edizione originale cui fanno riferimento, provenienti in parte dalla biblioteca personale di Lorenzo Mondo e in parte dalla collezione privata dell’”archeologo dell’editoria” Claudio Pavese, che ne ha curato una sezione. L’altra sezione - a cura di Silvia Boggian e Daniela Bussi della Fondazione Cesare Pavese - fa invece da contraltare espositivo al libro Caratteri mobili, di cui ripropone in originale una selezione di scritti. Nella stessa serata alle 21.00, Giulio Graglia - direttore artistico del Festival Nazionale Luigi Pirandello e del ‘900 - ricorderà Lorenzo Mondo in un talk con il giornalista Bruno Quaranta e il direttore della Fondazione Cesare Pavese Pierluigi Vaccaneo, accompagnato dalle letture di Vincenzo Santagata e degli allievi dell’Accademia di Mario Brusa.
IL POSTO DELLE PAROLE
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Premio Cesare Pavese
Torna l’appuntamento con le due manifestazioni che celebrano Cesare Pavese nel suo paese natale: il Pavese Festival, in programma da lunedì 2 a lunedì 9 settembre, e il Premio Pavese, in un nuovo format serale domenica 8 e venerdì 13 settembre. A queste date si aggiunge un fitto programma di appuntamenti off che porterà il festival sul territorio e nel resto d’Italia con eventi già in programma a Firenze con il Gabinetto Vieusseux, a Brancaleone con il Festival Paesi Tuoi e a Maratea con Associazione Lu.Pa. e Verbania con Banca d’Alba. Tema di questa edizione è Vivere senza scrivere non vivo, frase - tratta da una lettera di Cesare Pavese del 16 giugno 1950 ad Aldo Camerino - che offre la duplice occasione di riflettere sull'indissolubile rapporto tra scrittura e vita che ha caratterizzato da sempre il percorso umano e professionale di Cesare Pavese, oltre che sulle lettere come mezzo espressivo e testimonianza preziosa di un vissuto personale ma anche di un’epoca e di un ambiente.Lettere che saranno protagoniste della nuova mostra allestita nella chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo, Quegli antichi ragazzi, e di un nuovo libro curato dalla Fondazione Cesare Pavese per Rizzoli, Caratteri mobili. Le lettere degli scrittori a Lorenzo Mondo."Con il Festival di quest’anno vogliamo entrare in uno spazio più intimo e privato dello scrittore — spiega Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Cesare Pavese. — Dalla seconda stagione del podcast Era sempre festa con nuovi grandi interpreti alla serata dedicata a Fuoco grande, romanzo scritto a quattro mani con Bianca Garufi - siciliana come Isabella Ragonese che con Rodrigo d’Erasmo interpreterà il rapporto tra il piemontese Pavese e la mediterraneità di Maratea, dove il romanzo è ambientato - avremo l’occasione di conoscere Pavese tra le righe delle sue opere più intime e autobiografiche. E con poi gli inediti al Gabinetto Vieusseux di Firenze, il Festival Paesi tuoi a Brancaleone e l’appuntamento a Maratea, il Festival continua a favorire il coinvolgimento dei paesi di Pavese oltre le colline delle Langhe. Interessante novità di quest’anno sarà la festa dell’editoria indipendente che porterà a Santo Stefano Belbo 10 piccoli editori con presentazioni degli autori nei cortili, nei bar, in un campo da tennis, a dimostrazione di quanto la cittadinanza sia sempre più attiva e partecipe nella progettazione culturale". L’immagine guida del Pavese Festival 2024 è realizzata dal grafico e illustratore torinese Francesco Lopomo in continuità con lo scorso anno e mostra un Pavese ormai adulto, rivolto verso la collina di Moncucco. "Ho pensato che sarebbe stato bello immaginare non più il bambino, ma lui cresciuto che guarda sempre l'orizzonte — spiega Lopomo — La situazione però è mutata: ora è nella casa estiva a Santo Stefano e guarda fuori, e oltre i tetti delle case reincontra le colline, che sono divenute adesso il luogo del Mito e il suo rovello letterario. Si può immaginare si sia alzato un attimo dallo scrittoio - “vivere senza scrivere non vivo” - e stia pensando proprio a quel ragazzo del campo di granturco di cui scriverà".
Anche quest’anno il Pavese Festival si distingue per la varietà delle proposte, spaziando dalle presentazioni di libri alla musica ai film, dai laboratori per bambini e ragazzi ai workshop per gli adulti, con una forte componente legata al mondo del podcasting e dell’innovazione culturale. Tra gli appuntamenti di questa edizione, la nuova stagione del podcast Era sempre festa con Chora Media cui sarà dedicato anche uno spettacolo di Neri Marcorè e Pacifico e una Podcast Academy con CRC Innova; il reading musicale su Fuoco grande di Isabella Ragonese e Rodrigo D’Erasmo ideato appositamente per il festival; gli incontri con Vera Gheno, Stefano Nazzi e Pablo Trincia, oltre a due workshop su intelligenza artificiale e comunicazione dell’arte contemporanea.
L’OMAGGIO A LORENZO MONDO
Continua l’opera di valorizzazione della collezione permanente della Fondazione Cesare Pavese, quest’anno con un duplice omaggio al giornalista e critico letterario Lorenzo Mondo, la cui biblioteca personale - 5.000 volumi con lettere e dediche degli autori - ha recentemente trovato casa alla Fondazione Cesare Pavese grazie alla donazione della famiglia.Attorno a queste lettere che testimoniano gli scambi tra Mondo e i grandi nomi del ‘900 letterario italiano è costruita la mostra Quegli antichi ragazzi che inaugura con il Pavese Festival nella chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo mercoledì 4 settembre alle 18.30, in dialogo con la mostra Meneghello incontra Pavese - Presenza dell’assenza di Simone Meneghello. E a questa fitta corrispondenza è dedicato il libro Caratteri mobili. Le lettere degli scrittori a Lorenzo Mondo, curato dalla Fondazione Cesare Pavese per Rizzoli, che verrà presentato in questa occasione. Quegli antichi ragazzi consente di ripercorrere il rapporto tra Lorenzo Mondo e i grandi autori del ‘900, in particolare Cesare Pavese, con un titolo che vuole essere un omaggio alla biografia che il critico gli dedicò. La mostra costruisce un percorso fatto di continui rimandi tra le lettere ricevute negli anni da Mondo - e ora custodite dalla Fondazione - e i libri in edizione originale cui fanno riferimento, provenienti in parte dalla biblioteca personale di Lorenzo Mondo e in parte dalla collezione privata dell’”archeologo dell’editoria” Claudio Pavese, che ne ha curato una sezione. L’altra sezione - a cura di Silvia Boggian e Daniela Bussi della Fondazione Cesare Pavese - fa invece da contraltare espositivo al libro Caratteri mobili, di cui ripropone in originale una selezione di scritti. Nella stessa serata alle 21.00, Giulio Graglia - direttore artistico del Festival Nazionale Luigi Pirandello e del ‘900 - ricorderà Lorenzo Mondo in un talk con il giornalista Bruno Quaranta e il direttore della Fondazione Cesare Pavese Pierluigi Vaccaneo, accompagnato dalle letture di Vincenzo Santagata e degli allievi dell’Accademia di Mario Brusa.
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