Roberto Farné "Abbecedari e figurine"
Jan 5, 2020 ·
31m 57s
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Description
Roberto Farné "Abbecedari e figurine" Educare con le immagini da Comenio ai Pokémon Marietti 1820 www.mariettieditore.it Dal primo “sussidiario” illustrato, pubblicato dal pedagogista moravo Comenio nel 1658, alle figurine dei...
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Roberto Farné
"Abbecedari e figurine"
Educare con le immagini da Comenio ai Pokémon
Marietti 1820
www.mariettieditore.it
Dal primo “sussidiario” illustrato, pubblicato dal pedagogista moravo Comenio nel 1658, alle figurine dei calciatori e dei Pokémon, la scuola e i media si sono interrogati sull’utilizzo delle immagini in campo educativo. Abbecedari illustrati, cartelloni, illustrazioni, carte e tavole per il gioco dell’oca sono infatti accomunati da una più o meno esplicita intenzionalità educativa, cioè dal fatto di voler comunicare informazioni e contenuti culturali, facilitare l’apprendimento di specifiche conoscenze, rendere interessante un argomento storico o un concetto scientifico.
A questo vasto ambito di indagine, che coinvolge la didattica, le scienze della comunicazione, la pedagogia dei media, la letteratura per l’infanzia e le discipline che studiano le immagini, è dedicato il libro di Roberto Farné, professore ordinario di Didattica generale all’Università di Bologna, intitolato Abbecedari e figurine. Educare con le immagini da Comenio ai Pokémon.
Sin dai primi libri, le immagini e le illustrazioni sono associate alla didattica per l’infanzia. A cominciare dall’abbecedario che associa lettere a figure. Questo libro è un saggio compendioso ed esaustivo sul lungo cammino compiuto da tecniche e modalità di illustrazione associate alla didattica. Dal primo sussidiario illustrato del 1658, agli album di figurine, dalle immagini disegnate a quelle stampate, fino a quelle 3D. A ben vedere, nel tempo la didattica non è mai stata disgiunta da un parallelo lavoro di studio e ricerca delle immagini più adatte a favorire il processo di apprendimento. Libri di testo, cartelloni, tavole per il gioco dell’oca e figurine sono accomunate dall’intento di istruire attraverso lo sguardo, di rendere l’apprendimento seducente e affascinante, come dovrebbe essere. Chi non ha mai fatto una collezione di figurine? Dietro quel semplice meccanismo atto a scatenare la ricerca delle figure mancanti, si nasconde in realtà anche uno scopo didattico, nel tentativo di avvicinare il bambino al mondo della conoscenza. Il lavoro che c’è dietro le illustrazioni, in generale, non interessa solo la grafica e la comunicazione visiva. Coinvolte sono la psicologia, le scienze della comunicazione, la pedagogia dei media, la letteratura per l’infanzia e le discipline che studiano le immagini. Per farsi un’idea della ricchezza e dell’interesse che suscita questo volume basta scorrere l’indice: si va dall’immagine insegnante all’Orbis pictus, dall’antididattica di Rousseau all’Iconologia dei “doni” dal gioco visivo delle lettere ai Libri-giochi, dalla pedagogia aniconica di Bettelheim all’approfondimento sulle immagini utilizzate dal regime come strumento di propaganda, fino ad arrivare al dilagante fenomeno di dei Pokémon. Roberto Farné, professore ordinario di Didattica generale all’Università di Bologna, ci offre un libro godibilissimo, consigliato non solo agli insegnanti ed agli educatori in generale ma a tutti coloro che desiderano approfondire le dinamiche dello sguardo, il complesso intreccio che la mente fa tra immagini e parole, i meccanismi più importanti che sono alla base della formazione del nostro tesoro più prezioso: l’immaginario.
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Dal primo “sussidiario” illustrato, pubblicato dal pedagogista moravo Comenio nel 1658, alle figurine dei calciatori e dei Pokémon, la scuola e i media si sono interrogati sull’utilizzo delle immagini in campo educativo. Abbecedari illustrati, cartelloni, illustrazioni, carte e tavole per il gioco dell’oca sono infatti accomunati da una più o meno esplicita intenzionalità educativa, cioè dal fatto di voler comunicare informazioni e contenuti culturali, facilitare l’apprendimento di specifiche conoscenze, rendere interessante un argomento storico o un concetto scientifico.
A questo vasto ambito di indagine, che coinvolge la didattica, le scienze della comunicazione, la pedagogia dei media, la letteratura per l’infanzia e le discipline che studiano le immagini, è dedicato il libro di Roberto Farné, professore ordinario di Didattica generale all’Università di Bologna, intitolato Abbecedari e figurine. Educare con le immagini da Comenio ai Pokémon.
Sin dai primi libri, le immagini e le illustrazioni sono associate alla didattica per l’infanzia. A cominciare dall’abbecedario che associa lettere a figure. Questo libro è un saggio compendioso ed esaustivo sul lungo cammino compiuto da tecniche e modalità di illustrazione associate alla didattica. Dal primo sussidiario illustrato del 1658, agli album di figurine, dalle immagini disegnate a quelle stampate, fino a quelle 3D. A ben vedere, nel tempo la didattica non è mai stata disgiunta da un parallelo lavoro di studio e ricerca delle immagini più adatte a favorire il processo di apprendimento. Libri di testo, cartelloni, tavole per il gioco dell’oca e figurine sono accomunate dall’intento di istruire attraverso lo sguardo, di rendere l’apprendimento seducente e affascinante, come dovrebbe essere. Chi non ha mai fatto una collezione di figurine? Dietro quel semplice meccanismo atto a scatenare la ricerca delle figure mancanti, si nasconde in realtà anche uno scopo didattico, nel tentativo di avvicinare il bambino al mondo della conoscenza. Il lavoro che c’è dietro le illustrazioni, in generale, non interessa solo la grafica e la comunicazione visiva. Coinvolte sono la psicologia, le scienze della comunicazione, la pedagogia dei media, la letteratura per l’infanzia e le discipline che studiano le immagini. Per farsi un’idea della ricchezza e dell’interesse che suscita questo volume basta scorrere l’indice: si va dall’immagine insegnante all’Orbis pictus, dall’antididattica di Rousseau all’Iconologia dei “doni” dal gioco visivo delle lettere ai Libri-giochi, dalla pedagogia aniconica di Bettelheim all’approfondimento sulle immagini utilizzate dal regime come strumento di propaganda, fino ad arrivare al dilagante fenomeno di dei Pokémon. Roberto Farné, professore ordinario di Didattica generale all’Università di Bologna, ci offre un libro godibilissimo, consigliato non solo agli insegnanti ed agli educatori in generale ma a tutti coloro che desiderano approfondire le dinamiche dello sguardo, il complesso intreccio che la mente fa tra immagini e parole, i meccanismi più importanti che sono alla base della formazione del nostro tesoro più prezioso: l’immaginario.
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