Valentina Pisanty "Festival Comunicazione"
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Valentina Pisanty "Festival Comunicazione" dal 6 al 9 settembre 2018, Camogli www.festivalcomunicazione.it Un’idea, una penna, un grande progetto. Il Festival della Comunicazione nasce così, da un’intuizione di Umberto Eco, che...
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dal 6 al 9 settembre 2018, Camogli
www.festivalcomunicazione.it
Un’idea, una penna, un grande progetto. Il Festival della Comunicazione nasce così, da un’intuizione di Umberto Eco, che nell’estate del 2013, al Caffè Sforzesco di Via Dante di Milano, fa subito suo il progetto di Danco Singer e Rosangela Bonsignorio, e ne diventa il padrino.
Il tema della V edizione è Visioni.
Visione è narrazione, sogno, fantasia, talvolta illusione ed inganno. È interpretazione del reale secondo la nostra sensibilità percettiva, le nostre coordinate storico-culturali e la nostra genialità. È la capacità di scorgere l’inedito, di vedere oltre il piano materiale e immaginare situazioni possibili e realizzabili. È il risultato di uno sguardo al contempo particolare e d’insieme, che a partire dal contesto attuale disegna nuovi scenari, apre nuove strade e mette in moto il cambiamento. Le grandi innovazioni della storia e le scoperte della scienza derivano da menti visionarie che, spostando l’orizzonte delle capacità presenti, fissano nuovi traguardi. L’arte, la scrittura e la musica, spesso contaminandosi a vicenda, ci mostrano in atto universi possibili, alternativi e complementari e arricchiscono così le visioni del presente, perché possiamo immaginare futuri diversi.
Valentina Pisanty
Semiologa, insegna presso l’Università di Bergamo. Ha scritto saggi sulla semiotica interpretativa, sulla fiaba, sul discorso politico, sulla retorica del razzismo e sulla memoria. Tra le sue pubblicazioni: Leggere la fiaba (Bompiani 1993), Semiotica e interpretazione (con Roberto Pellerey, Bompiani, 2004), La difesa della razza: Antologia 1938-1943 (Bompiani, 2006), Semiotica (con Alessandro Zijno, McGraw-Hill, 2010), Abusi di memoria (Bruno Mondadori, 2012) e L’irritante questione delle camere a gas: logica del negazionismo (Bompiani, 1998; edizione rivista e ampliata, 2014). Collabora con le pagine culturali del Manifesto.
Al Festival 2018 i suoi interventi sono:
con Furio Colombo, Gianni Coscia, Roberto Cotroneo, Paolo Fabbri, Riccardo Fedriga, Maurizio Ferraris e Marco Santambrogio
giovedì 6 settembre > ore 22.00 > Piazza Colombo
Musica e parole. Un ricordo di Umberto Eco
Dell’ingegno multiforme di Umberto Eco si è ricordato molto ma non tutto: il serissimo studioso di san Tommaso, semiologo, romanziere, bibliofilo, faceva posto nella sua sterminata memoria alla più completa raccolta di barzellette del secolo. Ci raccontano il suo precoce umorismo due amici di infanzia e di gioventù e di tutta la vita, Gianni Coscia e Furio Colombo. I suoi allievi e poi colleghi, Valentina Pisanty e Riccardo Fedriga, ricordano qualcuna delle sue infinite battute di spirito. Roberto Cotroneo, Paolo Fabbri, Maurizio Ferraris, Marco Santambrogio, vecchi amici e colleghi, descrivono i momenti più impensati in cui lo hanno visto ridere e giocare con le parole.
con Sergio Luzzatto
sabato 8 settembre > ore 12.30 > Terrazza della Comunicazione
Da Auschwitz a Gerusalemme: la visione di Israele
Tragicamente privati di una famiglia, di una casa, di una lingua, nell’Europa (e nell’Italia) della Liberazione i più giovani fra i sopravvissuti della Shoah videro dischiudersi davanti a loro, grazie agli emissari sionisti, la prospettiva di un futuro in Palestina. Ma dopo la guerra d’indipendenza del 1948, la visione di un nuovo Israele avrebbe finito per tradursi, nella Terra promessa, anche in nuovi (e brutali) rapporti di forza.
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