Valerio Nardoni "La guerra. Antonio Machado"
Oct 8, 2017 ·
17m 42s
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Description
Valerio Nardoni curatore del libro "La guerra 1936- 1937" di Antonio Machado saggio introduttivo di Jaume Pont, traduzione di Francesco Caserta. Passigli Editori www.passiglieditori.it È difficile capire per quale strana...
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Valerio Nardoni
curatore del libro
"La guerra 1936- 1937"
di Antonio Machado
saggio introduttivo di Jaume Pont, traduzione di Francesco Caserta.
Passigli Editori
www.passiglieditori.it
È difficile capire per quale strana ragione la raccolta di poesie e prose La guerra, pur essendo stata pubblicata quando il poeta era ancora in vita, non sia poi stata inclusa nella sua integralità all’interno delle diverse edizioni della sua opera completa. Se la prima ragione di questa singolarità poteva risiedere nella lunga epoca franchista ‒ dal momento che Machado, contrariamente al fratello Manuel, aveva aderito alla causa repubblicana e sarebbe poi morto proprio in seguito all’allontanamento da Barcellona e al faticoso viaggio verso la Francia, resta invece più difficile darsi una spiegazione per le edizioni più recenti. Si tratta di un libro composito, dove oltre alle poesie, tra le quali una splendida dedicata alla morte di García Lorca (Il delitto fu a Granada), compaiono una serie di Appunti in prosa, l’articolo "I miliziani" del 1936, un Discorso etico-politico e un’importantissima lettera al critico russo David Vygodsky; un libro dunque del tutto particolare, evidentemente concepito in stretta connessione con quei tragici anni, ma allo stesso tempo un libro fondamentale per comprendere in tutta la sua complessità la figura di uno dei più grandi poeti del secolo scorso.
Antonio Machado (Siviglia, 1875 – Collioure, Francia, 1939) è considerato, con Juan Ramón Jiménez e Miguel de Unamuno, uno dei massimi poeti spagnoli della cosiddetta Generazione del ’98, la generazione cioè che aprì la strada agli altri grandi poeti successivi, da García Lorca a Miguel Hernández, da Pedro Salinas a Luis Cernuda, da Rafael Alberti a Vicente Aleixandre (la cosiddetta Generazione del ’27). E forse più ancora di Jiménez e di Unamuno, la sua influenza è stata grandissima, e non è cessata neppure oggi. Tra le edizioni italiane della sua opera, ricordiamo, oltre al recente ‘Meridiano’ Mondadori, che si avvaleva ancora delle traduzioni del grande ispanista Oreste Macrí, le poesie d’amore raccolte e tradotte da Giovanni Battista De Cesare con il titolo Paesaggi d’amore pubblicate nella nostra collana di poesia.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
www.ilpostodelleparole.it
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curatore del libro
"La guerra 1936- 1937"
di Antonio Machado
saggio introduttivo di Jaume Pont, traduzione di Francesco Caserta.
Passigli Editori
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È difficile capire per quale strana ragione la raccolta di poesie e prose La guerra, pur essendo stata pubblicata quando il poeta era ancora in vita, non sia poi stata inclusa nella sua integralità all’interno delle diverse edizioni della sua opera completa. Se la prima ragione di questa singolarità poteva risiedere nella lunga epoca franchista ‒ dal momento che Machado, contrariamente al fratello Manuel, aveva aderito alla causa repubblicana e sarebbe poi morto proprio in seguito all’allontanamento da Barcellona e al faticoso viaggio verso la Francia, resta invece più difficile darsi una spiegazione per le edizioni più recenti. Si tratta di un libro composito, dove oltre alle poesie, tra le quali una splendida dedicata alla morte di García Lorca (Il delitto fu a Granada), compaiono una serie di Appunti in prosa, l’articolo "I miliziani" del 1936, un Discorso etico-politico e un’importantissima lettera al critico russo David Vygodsky; un libro dunque del tutto particolare, evidentemente concepito in stretta connessione con quei tragici anni, ma allo stesso tempo un libro fondamentale per comprendere in tutta la sua complessità la figura di uno dei più grandi poeti del secolo scorso.
Antonio Machado (Siviglia, 1875 – Collioure, Francia, 1939) è considerato, con Juan Ramón Jiménez e Miguel de Unamuno, uno dei massimi poeti spagnoli della cosiddetta Generazione del ’98, la generazione cioè che aprì la strada agli altri grandi poeti successivi, da García Lorca a Miguel Hernández, da Pedro Salinas a Luis Cernuda, da Rafael Alberti a Vicente Aleixandre (la cosiddetta Generazione del ’27). E forse più ancora di Jiménez e di Unamuno, la sua influenza è stata grandissima, e non è cessata neppure oggi. Tra le edizioni italiane della sua opera, ricordiamo, oltre al recente ‘Meridiano’ Mondadori, che si avvaleva ancora delle traduzioni del grande ispanista Oreste Macrí, le poesie d’amore raccolte e tradotte da Giovanni Battista De Cesare con il titolo Paesaggi d’amore pubblicate nella nostra collana di poesia.
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