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Un podcast per seguire le partite della Roma, con una sigla da brividi, le rubriche sulle curiosità, i precedenti, l'arbitro di giornata e poi il fulcro: i messaggi audio scambiati...
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Un podcast per seguire le partite della Roma, con una sigla da brividi, le rubriche sulle curiosità, i precedenti, l'arbitro di giornata e poi il fulcro: i messaggi audio scambiati durante la partita. Emozione, trasporto, spontaneità, divertimento, leggerezza. Un racconto originale e coinvolgente.
Il sito: laromaaltelefono.wordpress.com
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La Roma al telefono
La Roma al telefono
3 OCT 2024 · Questa partita entra nella top ten delle prestazioni indegne della Roma e visto l’alto numero di brutte figure rimediate - in maggior parte in Europa - nella nostra storia, Elfsborg-Roma è una di quelle partite che in passato avrebbe segnato le sorti di un allenatore.
Non è questo sicuramente il caso, visto il recente subentro di Juric, ma qualche domanda dobbiamo pure farcela, a partire dalla formazione iniziale: Saud dall’inizio, perché? Non abbiamo bisogno del principe di Bel Air, ma di giocatori pronti; finché è rimasto in campo è sembrato sospeso tra il vorrei-ma-non-posso e riprenditi-questa-palla-che-scotta; quasi mai considerato dai compagni e lui stesso troppo statico e mai intraprendente. Qualche dubbio anche su Celik centrale, anche se è sembrato sempre attento; e poi le prestazioni dei singoli: tolti Svilar, Ndicka e diciamo pure Angeliño, meno preciso del solito, degli altri non si salva nessuno; non ha brillato neanche Pisilli; Paredes imbarazzante nella sua temporanea inutilità, Soulé anonimo, Shomurodov impalpabile, Baldanzi come al solito volenteroso ma poco incisivo.
Il rigore per i padroni di casa è arrivato dopo tre occasioni nitide per loro e solo a mezz’ora dalla fine Juric ha provato a riprendere la partita inserendo Dovbyk, El Shaarawy, Dybala e dopo qualche minuto anche Pellegrini. Proprio il capitano giallorosso ha avuto un paio di occasioni per il pareggio, colpendo anche la traversa con un meraviglioso tiro di sinistro.
Ma questo è quanto: una traversa nel nulla; una sconfitta contro una squadra che in Italia potrebbe occupare al massimo il centro classifica del campionato di Serie C.
Vogliamo liberarci di questo fastidio infrasettimanale dell’Europa League per puntare tutto sul campionato? Anche no, grazie. Perché sono stati venduti abbonamenti per l’Europa, perché i tifosi della Roma sono sempre presenti, a tutte le latitudini, perché la coppa non può essere un fastidio per una squadra che ha la bacheca vuota, perché questa scelta non garantirebbe comunque niente.
E allora allenamento e impegno, perché siamo stanchi di queste figuracce.
Forza Roma!
29 SEP 2024 · La Roma ha vinto una partita difficilissima. In uno stadio ancora freddo, almeno inizialmente, a causa delle recenti contestazioni, il Venezia di Di Francesco è sceso in campo in maniera perfetta, lasciando alla squadra di Juric il gioco ma pronto in ogni momento con giocate veloci e precise a partire in contropiede o a saltare il centrocampo creando occasioni a ripetizione.
Svilar è stato sempre attento, salvando in più di una occasione il risultato, aiutato da Mancini e Angeliño, con un Ndicka monumentale come sempre.
Il primo tempo della Roma è stato bruttissimo, oltre alla buona volontà la squadra non ha prodotto nessuna occasione da gol mentre il Venezia poteva arrivare al riposo con un risultato molto più rotondo dell’uno a zero.
Nel secondo tempo la svolta che in verità è arrivata grazie ai cambi e all’entrata in campo di Pisilli e Baldanzi che hanno portato intensità e qualità. Juric cambia modulo e la Roma avvolge il Venezia stremato nella sua trequarti.
Il pareggio arriva grazie all’uomo più fischiato, Cristante, che finalmente prova il tiro da fuori. La deviazione ci regala il pareggio e la forza necessaria per ribaltare la partita.
La vittoria arriva da un figlio di Roma, che in tutte queste apparizioni non ha mai fatto la scelta sbagliata, un giocatore di qualità, quantità e continuità che ha la testa per emergere, quella testa benedetta che ha fatto insaccare il pallone alle spalle di Joronen.
Queste sono le vittorie più belle: sofferte, cercate, e ottenute quasi allo scadere in un crescendo di emozioni. Le scelte di Juric, compreso il cambio tattico, si sono dimostrate vincenti; speriamo che la squadra si convinca a seguire con abnegazione il suo allenatore, perché ci sono tutti i presupposti per ritornare in alto.
Forza Roma!
26 SEP 2024 · Iniziamo questo cammino in Europa League con un punto che ha il sapore della beffa, raggiunti a pochi minuti dal termine dopo aver sofferto troppo nel secondo tempo anche se senza subire grandi occasioni.
Una disattenzione di Angeliño ed Hermoso prima, e di Mancini, Ndicka e Cristante poi, ci è costata i tre punti. Cinque difendenti contro 2 attaccanti e abbiamo avuto in tutti e due i casi la peggio. Dopo una partita giocata con attenzione, specialmente in difesa.
Dybala non ha brillato e il suo sostituto Soulè non è parso un granché. Nella seconda parte del secondo tempo Mancini è sembrato troppo nervoso e tra gli ultimi entrati, Saud Abdulhamid è parso impacciato e non ancora pronto per il calcio europeo, mentre Paredes è stato impalpabile. Pisilli c’ha provato come sempre.
Segnali buoni il terzo gol consecutivo di Dovbyk, la prestazione di Koné, Angeliño, Ndicka, autore di una prova maiuscola, e la solita verve di Baldanzi.
In Europa non puoi permetterti di calare il ritmo, la tensione della gara va mantenuta per 95 minuti, soprattutto questa nuova Roma deve sempre aggredire la partita altrimenti non è in grado di controllarla. Juric dovrà lavorare su questo. In Europa ci aspetta un cammino in salita, ma è ancora lunga e noi abbiamo appena iniziato.
Forza Roma!
23 SEP 2024 · Non era scontato, la Roma torna a vincere e lo fa alla grande, pienamente, come non le accadeva da troppi mesi oramai. E lo fa nel momento più difficile, dopo un esonero inaspettato del suo allenatore – per tempi e modi – in un ambiente bollente che non ha risparmiato nessuno.
Juric è arrivato nella conferenza stampa del pre partita da solo, come siamo abituati ormai a vedere con questa dirigenza americana. Nessuno lo ha presentato, come se bastasse un comunicato lanciato sui social. Al presidente va ricordato che questa non è un’azienda qualsiasi, è una squadra di calcio, e la Roma in particolare è una storia popolare che vive dell’attaccamento filiale dei suoi tifosi; è in simbiosi con la città e con i suoi simboli: siamo tutti Romolo e Remo, viviamo continuamente in contraddizione, gli uni con gli altri, ci dividiamo su uomini e tattiche, su scelte e valutazioni, ma tutte le anime di questo tifo sono lì, sotto la lupa ad allattarsi dagli stessi seni. Roma è qualcosa di più grande e la Roma è il collante di un popolo. È l’entità che mette tutti d’accordo perché rappresenta la casa comune di noi poveri eterni ragazzi che sincronizzano ad ogni partita il nostro battito sulle note di un inno.
Ma questo forse non lo capiranno mai.
Dicevamo che non era scontato per niente, l’Udinese arrivava all’Olimpico da prima in classifica, in forma e trascinata dall’entusiasmo. Ma Juric ha saputo rendere impermeabile la squadra a tutte le avversità, comprese le dimissioni dell’amministratore delegato a ridosso della partita. Poteva essere il colpo finale ad un’ambiente reso troppo fragile e invece la squadra ha reagito con una prestazione maiuscola.
L’allenatore si è affidato alla vecchia guardia, a quei giocatori non più amati, subissati di fischi ad ogni tocco di palla. In campo, tra i nuovi acquisti, il solo Dovbyk che finalmente ha tirato fuori una prestazione degna del miglior marcatore della Liga. A questo sicuramente ha contribuito l’allenatore che l’ha fatto diventare il punto di riferimento per tutti, dal passaggio filtrante al lancione dalla trequarti difensiva.
A questa squadra, al momento senza dirigenza, senza testa, è rimasto solo il cuore, quello dei tifosi che assistendo a prestazioni come questa, torneranno presto a sincronizzarsi tutti sullo stesso battito.
Forza Roma!
15 SEP 2024 · Troppo poco, questa Roma produce e gioca ancora troppo poco. Dopo un primo tempo buono, di gran ritmo, gol e occasioni, torna in campo con la lingua di fuori e forse con la paura di subire il pareggio.
Si sblocca Dovbyk che mostra anche una buona intesa con Dybala, qualche sprazzo di El Shaarawy senza troppi acuti; Koné non riesce a tenere tutti i 90 minuti; Pisilli il più positivo del centrocampo ed è anche questo un segno; Cristante troppo lento, fatica a girarsi, non cambia passo e viene attaccato in continuazione; i centrali sono stati attenti e concentrati fino a quella maledetta palla finale.
De Rossi dovrà trovare le cause di questo calo e porgli rimedio, perché la sua Roma senza corsa non riesce ad ottenere risultati.
Un capitolo a parte meriterebbe l’arbitro e la gestione del VAR, con il fallo su Dybala che non viene rivisto e il gol di Dovbyk assegnato dopo una pausa lunga quanto un cooling break. Per non parlare del fallo finale su Pellegrini che non viene fischiato lasciando l’ultima occasione al Genoa con quel cross in mezzo all’area che porta al pareggio.
Ancora un punto, sono tre in quattro partite; la classifica per ora non la vediamo, aspettiamo giorni migliori, qualche vittoria e la risposta sul campo di questi calciatori che devono cambiare marcia e mentalità.
Forza Roma!
2 SEP 2024 · Si ricomincia o forse sarebbe meglio dire: si comincia, perché – vogliamo crederlo e quanto visto in campo ci supporta – con il pareggio all’Allianz Stadium comincia il campionato della Roma.
Si azzerano le polemiche, i veleni dell’ambiente romano, gli screzi in campo e nello spogliatoio. Non che un semplice zero a zero restituisca entusiasmo, ma tranquillità sì, e anche fiducia. De Rossi ha il pieno controllo della squadra e sceglie chi gli garantisce corsa, testa, qualità, equilibrio tattico.
Due le grandi novità nell’undici titolare: Pisilli e Saelemaekers. Il primo ha risposto alla grande, fornendo una prestazione di livello, sempre presente in partita, senza nessun timore e mai nascosto nel gioco. Il secondo ha brillato poco ma la sua presenza è stata fondamentale per garantire quell’equilibrio di cui la Roma, specialmente a Torino e dopo un avvio difficile di campionato, aveva bisogno.
Ma l’altra sorpresa, non troppo grande avendo visto le prime due partite, è stata la panchina per Dybala che sottolinea ancora una volta come la scelta del mercato arabo fosse gradita da mister e società. È incredibile a dirsi, ma andrà recuperato questo rapporto tra il nostro miglior giocatore e l’allenatore, e lo sforzo maggiore dovrà essere fatto dalla Joya, visto come De Rossi premi il lavoro in allenamento e l’attuazione dei suoi dettami tattici.
Altro aspetto il centravanti: Dovbyk ha faticato tantissimo ma dobbiamo dire che ha avuto poco supporto dalla squadra che per gran parte della partita ha adottato un 4-1-4-1 che ha lasciato il numero 11 giallorosso in balia di un controllo asfissiante dei difensori juventini e sempre spalle alla porta a cercare di mettere giù sulla trequarti qualche pallone che pioveva dal cielo.
Difesa inappuntabile con Ndicka migliore in campo ma purtroppo con un limite a destra dove Celik non ha quella qualità di cui una squadra che voglia competere ad alti livelli possa fare a meno.
Zalewski è sempre primo cambio, segno che De Rossi vuole quel tipo di calciatore: corsa e cambio passo. Certo che se avesse alzato gli occhi al 90esimo avrebbe visto Koné libero al limite dell’aria. Ecco, il centrocampista francese nei pochi minuti avuti a disposizione ci ha fatto vedere quello che potrebbe essere e lo aspettiamo nella migliore condizione e titolare del centrocampo della Roma.
Punto e a capo dunque, ora spazio a De Rossi che dovrà amalgamare i nuovi acquisti e dare la mentalità giusta a questo gruppo.
Forza Roma!
26 AUG 2024 · Prima sconfitta in campionato, in casa, alla seconda giornata, dopo il passo falso di Cagliari: un disastro. Siamo già costretti a rincorrere e non si vede niente (o molto poco) delle idee del mister, neanche quelle lasciate intravedere durante le prime partite del suo subentro nel campionato scorso.
De Rossi a fine partita ha sottolineato come non ci sia stata gamba nei giocatori a parte Zalewski e Shomurodov ai quali aggiungerei Baldanzi; proprio questi ultimi due hanno confenzionato il gol della speranza. Il migliore in campo dei nostri è stato un giocatore del quale c'eravamo scordati tutti, un esubero che non siamo riusciti ancora a piazzare.
Soulé e Dybala sembravano giocare per fatti loro, specialmente nel primo tempo, tutti e due sulla destra, lasciando l'altra fascia completamente sguarnita e alla mercé delle avanzate dell'Empoli in contropiede.
Paredes è sembrato in confusione, Cristante il solito: macchinoso e lento. Pellegrini ha avuto sui piedi e di testa l'occasione per segnare, ma senza fortuna. Ecco, la fortuna: anche quella non ci ha aiutato, con i legni che hanno fermato la Roma in più di una circostanza.
È mancato il centravanti, mal supportato, il-trio-degli-amici-del-mate, forse diventato troppo clan, De Rossi che non ha saputo imporre le proprie scelte, mettendo in campo una squadra che non aveva mai provato, la gamba dei calciatori, la voglia, la volontà di spendere un giallo subito dopo aver perso palla (vero Mancini?), la fortuna, perché poi le occasioni sono arrivate, e un rigore che sembrava palese perfino a Morelli.
Insomma, è mancato tutto. Speriamo di recuperare qualcosa contro la Juve, perché rimanere a 1 punto dopo 3 partite non lo vogliamo proprio prendere in considerazione.
Forza Roma!
19 AUG 2024 · Esordio in campionato con un pareggio senza reti, un primo tempo che è scivolato via nell’anonimato e con un secondo tempo invece alla costante ricerca del gol.
È sembrato quasi che la Roma avesse bisogno di vedersi in campo: posizioni, movimenti, le indicazioni tattiche del mister da rispettare; ecco, sembrava che i giocatori badassero più a questo che a creare qualcosa anche fuori dagli schemi. In fondo il calcio è anche la giocata singola, l’egoismo dell’attaccante, il tiro da fuori.
Tutte cose che sicuramente verranno più avanti, intanto abbiamo visto che c’è bisogno di un terzino destro che sappia crossare, un centrocampista di sostanza, un centrale affidabile. Mancava Paredes, ma in mezzo al campo la Roma è sembrata troppo leggera.
Una squadra ordinata ma senza scintilla, anche se quella scintilla in verità l’ha accesa Dybala una volta entrato in campo. La Roma ha bisogno di Dybala, come ne avrebbe bisogno qualsiasi squadra perché il calcio si nutre di fantasia e fuoriclasse. Lui saprà rinunciare all’offerta faraonica? La Roma è disposta a scommettere su un calciatore con uno stipendio che ne vale tre e un fisico che non regge un intero campionato? E in questo caso, sempre lui, sarà disposto a giocare quasi sempre a partita iniziata, per far scoccare quella benedetta scintilla?
Intanto ecco il nostro podcast su Cagliari-Roma, buon ascolto!
Forza Roma!
7 AUG 2024 · La Roma al telefono, seconda stagione: un pre-campionato pieno di novità, in campo e nel podcast.
In attesa di vedere la nostra squadra impegnata in partite ufficiali, ecco come sarà strutturata ogni puntata di questa stagione 2024 - 2025.
Partiamo dalla sigla nella quale abbiamo inserito alcuni dei momenti più iconici del nostro recente passato … da brividi; e poi alcune rubriche fisse: nelle curiosità racconteremo storie e fatti poco conosciuti delle città che ci ospiteranno e più in generale sui nostri avversari; spazio anche ai precedenti della sfida del giorno e poi l’arbitro della gara, evidenziando fatti, misfatti e numeri del fischietto italiano o europeo.
Noi siamo pronti, la voce l’abbiamo scaldata, la grafica è stata rinfrescata, il podcast rinnovato, ora tocca alla Roma dare forma e sostanza alle speranze dei tifosi, facendo finalmente quel salto di qualità che tutti attendiamo da ormai troppo tempo.
Questo è il primo numero della seconda stagione, buon divertimento e Forza Roma!
1 JUL 2024 · I campioni in carica lasciano la competizione subito dopo il girone, perdendo anche la faccia. Quella con la Svizzera è stata la partita che ha portato a compimento il tracollo iniziato fin dalla prima partita.
Vedendola giocare abbiamo abbandonato fin da subito i sogni di gloria ma mai pensavamo di poter raggiungere un livello così basso nelle prestazioni. Una squadra senza gioco, senza gamba, senza tecnica.
La rosa era così scarsa che facciamo fatica a memoria, a ricordarne una simile; l’allenatore ha lasciato il segno soltanto negli spot pre e post partita e nelle dichiarazioni in conferenza stampa; la federazione non si è dimostrata all’altezza di una nazionale quattro volte campione del mondo; i media, infine, hanno pompato i soliti nomi e distribuito domande e analisi compiacenti a giocatori e staff, non analizzando mai in modo oggettivo le prestazioni salvo poi unirsi al coro di sdegno di pubblico e social.
Adesso c’è bisogno di recuperare identità, ripartire dal merito e dal lavoro. Saranno capaci staff tecnico e dirigenziale? Non c’è da essere ottimisti.
Con l’uscita dell’Italia finisce anche questa Summer Edition, vi salutiamo con affetto dandovi l’appuntamento con l’inizio del nuovo campionato con le novità introdotte in occasione dell’Europeo ed altre in arrivo.
Buon ascolto e buona estate!
Forza Roma
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